Per ora lo scrivo solo qui; dopo 75 giorni da quando mi si è rotto il carro posteriore della trance2 e 65 giorni da quando sono riuscito ad avere i primi contatti con Giant Italia, sono al punto di partenza (tante promesse, tutto tempo perso, tutte balle).
Penso che andrò dall'avvocato.
Mi dispiace che un'azienda leader a livello mondiale sia poi rappresentata, sul territorio, da uomini di gomma (mi riferisco ai distributori nazionali) che (scegliere tra una delle due possibilità, non posso sapere quale sia quella corretta - anche l'ipotesi a+b non è da scartare):
a) fanno finta di gestire la situazione ma di fatto non si degnano di occuparsi in maniera seria delle problematiche del cliente; badano solo a evitare di rilasciare informazioni certe, portando allo sfinimento l'interlocutore; tanto si guadagna con le vendite di bici nuove, e non certo fornendo assistenza.
b) non sono capaci di ribadire, di fronte alla casa madre, che è sempre necessario affrontare le situazioni con serietà. Perchè quello che conta, anche per la casa madre, è guadagnare con le vendite di bici nuove, e non certo fornendo pezzi di ricambio.
Mi si dirà che questo vale non solo per Giant; ok, può darsi, per ora questo l'ho sperimentato sulla mia pelle; mi basta per capire che la cosa più saggia che possa fare è girare alla larga dai loro prodotti.