E' da tanto che non scrivo ma vorrei raccontarvi l'ultimo giro fatto con l'amico Leo: il 3V bike
Da molti anni avevo in mente di percorre il nostro 3V in bici. Ne ho sempre fatti tratti sia a piedi che in bici, ma come dissi più volte a Orma il sogno era di percorrerlo tutto e di tracciarlo. Grazie ai files gpx che trovate sul suo profilo e ai consigli di Luca (Bettinsoli) e dello stesso Emanuele Cinelli ho caricato sull'ottimo Oregon 600 le 3 tracce deciso a percorrerle tutte. Inizialmente ho pensato di dividerle in 3 giorni poi confrontandomi con Leo e approfittando delle più che discrete condizioni fisiche di questo periodo lo abbiamo diviso in 2 giorni.
Partenza dal cartello 3V posto alle pendici della Maddalena, durante il giro inaugurale fatto nel lontano 1981 ( a proposito per i meno giovani consiglio di vedere su youtube il filmato dell'epoca...un tuffo al cuore..) la mattina di venerdi scorso. Meta di giornata il rifugio Bonardi. Ovviamente il 3V non è un sentiero pedalabile. Nasce per gli escursionisti a piedi, ma con alcune varianti è possibile renderlo pedalabile, almeno per un buon 80-85%. Forse anche un po di più per i più forti e intrepidi. Il 3V nasce dall'idea del giovane Emanuele Cinelli che immaginò da piccolo un sentiero che attraversasse le nostre valli passando sulle creste delle montagne. Il suo papà, caparbio escursionista, riuscì a realizzare questa idea mettendo d'accordo tutti i gruppi escursionistici bresciani dell'epoca. Il 3V è dedicato a lui, Silvano Cinelli.
Come sapete dalla Maddalena il 3V raqgiunge il colle di San Vito e ridiscende la Maddalena stessa in direzione di Nave per salire al santuario di Conche per poi raggiungere Lodrino. Qui si differenzia il 3Vbike perchè invece per poter essere più pedalabile raggiunge Lodrino passando dal Colle di San Eusebio, attraverso l'altopiano di Cariadeghe-Serle e poi risalendo il monte Ladino dal Passo del Cavallo attraverso una terribile cementina che termina ad Alone.
Qui la traccia nostra si differenzia anche da quella di Orma del 3Vbike. Infatti a questo punto le possibilità sono 3
1. seguire il 3V e oltrepassare Lodrino fare il Passo della Cavada e poi del Termine e raggiungere Marmentino
2. raggiungere la frazione di Famea dirigersi verso il Laghetto di Bongi e quindi risalire a Livemmo e poi dirigersi a Marmentino e quindi in Vaghezza
3. raggiungere la frazione di Famea dirigersi verso il Laghetto di Bongi e quindi risalire a Livemmo e qui seguire per Odeno e poi su bella carrozzabile raggiungere direttamente Pian del Bene.
Noi abbiamo fatto la 3. visto che puntavamo il Bonardi. Penso che se qualcuno volesse fermarsi a Lodrino come prima tappa potrebbe seguire la 1. o se volesse fermarsi in Vaghezza la 2. Bisogna tenere conto che la 1. prevede diversi tratti a piedi (il passo della Cavada è ripido e sconnesso) e così anche di là.....in pochi riescono a farlo tutto in sella...mentre la 2 e la 3 sono tutte pedalabili.
Raggiunto Pian del Bene si prende la direzione del Dosso Falcone e della Pezzeda (qui la traccia è stata corretta da me in post-produzione perchè noi abbiamo sbagliato e siamo risaliti sul Pezzeda portandoci le bici in spalle per ca 200m di dislivello....). Dal Pezzeda si raggiunge il Maniva lungo un sentiero meraviglioso, la variante bassa del 3V che passa sotto la Corna Blacca.....pedalabili tanto più quanto più si è bravi a stare in sella nonostante pietre e gradoni, senza soffrire di vertigini!!! Noi siamo stati fortunati, era tardo pomeriggio l'aria finalmente fresca il paesaggio dalla Corna Blacca e poi dal Baremone e dal Maniva tra i più belli in assoluto. Questa prima tappa è stata di 86 km e quasi 4500 m D+ (compreso qualche errore rimosso dalla traccia finale!)
Il secondo giorno siamo partiti dal Rifugio Bonardi (dove si dorme e si mangia alla stragrande!!)e ci siamo diretti alle 7 Crocette, prima su asfalto poi su un comodo sentiero per lo più pianeggiante con paesaggi sulla Val Trompia e la Val Grigna/Camonica mozzafiato. Dalle 7crocette il sentiero scende verso la Malga Rosello in parte pedalabile in parte da fare a piedi. Ricordo di averlo fatto l'anno scorso per un tratto discreto in bici, questa volta molto a piedi. Il fondo era più sconnesso, o forse ero ancora un po stanco dal giorno precedente. Ora in bici comodamente si raggiunge Montecampione 1800 e poi pedalando e un po spingendo (poco) si superano i panettoni di Montecampione e si raggiunge il Colle di San Zeno. Lasciato il comodo rifugio Piardi ci si dirige verso Gale (spingendo un po) e poi su sentiero ripido a tratti ma pedalabile si raggiungono gli Stalletti alti. Qui la traccia del 3Vbike di Orma circonda il Guglielmo scendendo verso gli stalletti bassi e raggiungendo direttamente il rifugio Croce di Marone passando dalla malga Costareca. Noi invece per rimanere un po più fedeli al 3V siamo saliti fino al Redentore pedalando (poco) e spallando (tanto). Emanuele Cinelli mi aveva consigliato anche una variante da Gale di raggiungere il Medelt e salire all'Almici da li. Noi abbiamo preferito la salita piu sofferta ma crediamo anche più corta. Dal Redentore abbiamo raggiunto l'Almici e poi il rifugio Croce di Marone. Da li seguendo il 3V e il percorso della Proai-Golem ci siamo diretti alla forcella di Sale, quindi in Pastina. Anche qui abbiamo eseguito una variante rispetto alla traccia del 3Vbike perchè dalla Pastina siamo andati in Croce di Pezzuolo e poi risaliti in località Spiedo per raggiungere Santa Maria del Giogo (così si rimane più fedeli al 3V). Da Santa Maria oramai Brescia è vicina. Restano ancora le creste che partono da Vesalla, Quarone e infine i Campiani. Il Picastello è l'ultimo colle da affrontare (in discesa). La traccia quindi raggiunge Brescia in località Torricella e da qui torna, tra la confusione delle auto e l'odore di smog, alla partenza: il bel cartello in legno dei Gruppi escursionistici bresciani con il simbolo biancoazzurro del 3V, posto alle pendici della nostra Maddalena. In questo secondo giorno il
garmin ha segnato quasi 80 km e quasi 2500 m di dislivello positivo.
Che considerazioni finali si possono fare?
Da un punto di vista tecnico il 3Vbike è un percorso che può essere affrontato con bici front (Leo aveva una front) o full (io avevo una full 120/100) anche senza grandi escursioni. Ma non è un percorso XC. E' un vero giro allmountain o meglio è un vero giro di mountain bhike.....nel senso che è sia bike che hike!
Da un punto di vista paesaggistico è spettacolare, offre scorci incredibili sulla nostra provincia che non fanno invidia a nessuna altra montagna.
Da un punto di vista emotivo........sarà molto personale, nel nostro caso è stato ripercorrere anni di mountain bike in cui il 3V faceva un po da sfondo anche se solo parzialmente....mentre in questi 2 giorni ci ha guidato lungo tutto il giro, quel semplice tratto bianco-azzurro che abbraccia la nostra provincia.
Ernesto
Ps quanto prima metterò la traccia 3V bike con le varianti descritte negli itinerari. E' un'esperienza che ogni biker bresciano prima o poi deve poter sperimentare.