Dunque, finalmente ho capito - cioè, magari potevo anche arrivarci, ma in effetti girando in strade diverse, con ritmi e velocità diversi e per motivi diversi, ammetto che non avevo ben chiari i problemi di chi gira in bdc (almeno su strade extraurbane).
Riassumendo
1)non si sta (troppo) a destra anzirutto perché il fondo è problematico (e in effetti, se viaggi sopra i 30 km/h e con
ruote sottili, anche un tombino può far danni, figuriamoci delle buche)
2)ma pure le strade fossero tutte dei tavoli da biliardo senza buche, non si sta a destra per evitare di essere superati senza adeguata distanza: vuoi superarmi? Devi cambiare corsia. Forse.
3) corollario del 2: siccome da solo potresti essere asfaltato lo stesso, meglio girare in gruppo, unendo la forza dei testimoni alla forza di un (piccolo) "mass effect": 10/15/20 bici tutte insieme e tutte in mezzo alla carreggiata impongono che eventuali sorpassi si facciano solo in sicurezza. Fors
Dunque sì: li si fa apposta, non però perché prepotenti o egocentrici, ma per una questione di sicurezza.
Dico tutravia "forse" ai punti 2 e 3 perché ho il dubbio che si possa davvero incontrare l'automobilista esasperato che finisce per fare lo stesso un sorpasso azzardato, durante il quale, in caso di problemi, è un attimo che stringa sui ciclisti comunque.
Però se in bdc si tende a girare in quel modo, a meno di non pensare che tutti i peggiori siano anche appassionati di bdc, ha da essere un effetto della selezione naturale, e cioè quel tipo di guida deve essere quello che più facilmente ti fa tornare a casa vivo, magari insultato abbestia ma vivo.
Certo poi sono da valutare contesti precisi: se lo fai in una città medio grande, non arrivi vivo al secondo semaforo, per dire. E sospetto che ci siano strade provinciali o statali dove costringere a prescindere l'automobilista a trovare un tratto dove si possa superare cambiando corsia possa rivelarsi altrettanto pericoloso - ma di sicuro chi fa giri che conosce sa cosa conviene fare e dove.
Però,
@fafnir, non darei la colpa principalmente agli evasori per lo stato delle ciclabili in Italia - forse è più un discorso di cultura generale nostra, dove appunto si è sempre pensato (in generale, mica noi) che le strade siano per i mezzi a motore (e più potente o costoso il mezzo, più sua la strada), mentre tutti quelli non a motore debbano solo togliersi dalle scatole.
Chiaro che, così pensando anche in alto, la costruzione e la manutenzione delle ciclabili passa parecchio in secondo piano.
Poi sì, negli ultimi 15 o 20 anni, la manutenzione delle strade in generale ha sicuramente sofferto anche di corruzioni e sottrazioni, ma non per fare un dispetto agli stradisti, mi sa.