dai...in realtà si è semplicemente limitato ad un "curiale", consolatorio e corollarico: "cosa siamo noi per non..."
ti appoggio il 'curiale'!
dai...in realtà si è semplicemente limitato ad un "curiale", consolatorio e corollarico: "cosa siamo noi per non..."
La discussione ha preso una piega interessante,tante cose si potrebbero fare per incentivare l'uso della bici ma con i tempi che tirano sono tutte battaglie che devono partire dalla base( chi usa la bici)perche' nessuna amministrazione,nessun politico,nessun ente si adopereranno mai in questioni riguardanti l'uso della bicicletta (salvo rari casi).
Siamo una nazione con un senso ecologico ancora da formare e se come vedo si usa l'auto anche per andare a prendere il giornale a 200 m da casa diventa dura..
Quello che ci manca è la decisione ad imporre che , prima di fare qualsiasi opera in un centro abitato , bisogna risolverne la viabilità.
Intendo dire che una amministrazione non dovrebbe avvallare nessun progetto urbano se prima non si ha la certezza di soddisfare la sopracitata scala di valori .
Forse siamo andando un po' OT ma se pensi che in tutte le citta' le amministrazioni sono impegnate solo a costruire parcheggi in ogni dove,fino a fare parcheggi interrati nei centri storici con spese folli.Qui si sta' ancora ragionando con la prerogativa che tutto e' pensato e costruito in funzione all'uso dell'auto.A Brescia stanno costruendo ora la prima linea di metro della città.
Una riga di testo riguardo alle bici è l'unica cosa che ho trovato , in fondo a questo paragrafetto .
[URL="http://www.metro.bs.it/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=81"][URL="http://www.metro.bs.it/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=81"][URL="http://www.metro.bs.it/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=81"][URL="http://www.metro.bs.it/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=81"][URL="http://www.metro.bs.it/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=81"][url]http://www.metro.bs.it/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=81[/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL]
Spero sia vero .
Incentivare l'uso del pedale per la mobilità richiede la presenza di un sistema ciclabile urbano , cosa che in Italia non esiste .
Le 'piste ciclabili' costruite nei più svariati modi nelle nostre campagne non le butterei via , ma servono solo per pedalare con la famiglia nei fine settimana .
Il progetto di mobilità urbana deve mettere sullo stesso piano nella scala di valori i pedoni , i ciclisti ed i mezzi a motore . Non ci sono santi .
Chiunque sia stato oltre le Alpi sa cosa significhi un sistema ciclabile urbano degno di questo nome .
Quello che ci manca è la decisione ad imporre che , prima di fare qualsiasi opera in un centro abitato , bisogna risolverne la viabilità.
Intendo dire che una amministrazione non dovrebbe avvallare nessun progetto urbano se prima non si ha la certezza di soddisfare la sopracitata scala di valori .
Io non credo che si possa andare avanti con il pensiero ' ora servono strade e serve che siano migliori' per poi magari bloccare il traffico .
Una buona amministrazione deve imporre un cambiamento perchè è necessario e atti come quelli praticati da C.M. secondo me vanno presi in considerazione perchè manifestano uno stato di disagio sociale (quale che sia il metodo , discutibile o meno) .
Non vorrei arrivare a pensare che noi pedalatori siamo una minoranza illusa .
esattamente. Considerando come una basilare regola di logica come quella da te appena citata, sia stata sistematicamente ignorata...io penso che non ci sia solo disinteresse alla base di un tale approccio, ci vedo proprio la malafede.
Voglio dire, non si può lasciare campo libero a chi lascia costruire interi quartieri per poi chiedersi, "vabbè ora le strade." senza prevedere che la gente dai quartieri tende a muoversi e non possono semplicemente farlo tutti in macchina, sempre quando ci si premuri poi di costruirle come si deve le strade...
Forse siamo andando un po' OT ma se pensi che in tutte le citta' le amministrazioni sono impegnate solo a costruire parcheggi in ogni dove,fino a fare parcheggi interrati nei centri storici con spese folli.Qui si sta' ancora ragionando con la prerogativa che tutto e' pensato e costruito in funzione all'uso dell'auto.
Poi ci sono alcuni comuni (e la mia citta' e' una di queste)che hanno costruito una rete di ciclabili capillare ma in molti casi non hanno fatto altro che disegnare due righe gialle per terra,e molte volte percorrere queste piste e' piu' pericoloso che essere per strada.
Serve decisione amministrativa !
temo che quella da sola non arriverà, altrimenti non saremmo a questo punto.
temo anch'io.
in un paese dove (oltre alle solite logiche di profitto) si vive di apparenza, è salutare che la bici non sia vista da un 17enne come il triste mezzo del nonno, ma come un mezzo figo, fluido, veloce, che passa tra le maglie del traffico e delle convenzioni.
se dovessi ipotizzare di innestare un fenomeno costruttivo e civile, sceglierei i codici estetici e l'onda emotiva di questo tipo di ciclismo. se conquisti una persona giovane, vale il doppio.
Certo che sono affari miei, ma se non mi avessero provocato io non mi sarei arrabbiato.che tu ti arrabbi se ti provocano sono affari 'tuoi' (o di chiunuqe...ma prendere le cose sul ridere un po' di più???), ma non penso che tu reagisca nei confronti di tutti quelli che ti irritano e provocano.
Certo che sono affari miei, ma se non mi avessero provocato io non mi sarei arrabbiato.
E certo anche che non reagisco nei confronti di tutti quelli che mi irritano, ma c'è gente che reagisce eccome, quindi nel dubbio è meglio provocare il meno possibile.
se la mia sola esistenza tu (non tu persnalmente, ovvio) la vivi come una "provocazione" (ed è proprio quello che in moltissimi casi concreti avviene...non a caso è una delle giustificazioni più utilizzate in molti casi di aggressione omofoba, sessuale, a sfondo razzista, politico ecc) forse il problema è da cercarsi altrove... non credi?Certo che sono affari miei, ma se non mi avessero provocato io non mi sarei arrabbiato.
E certo anche che non reagisco nei confronti di tutti quelli che mi irritano, ma c'è gente che reagisce eccome, quindi nel dubbio è meglio provocare il meno possibile.
continuiamo con gli esempi del caxxo?! si da' per scontato (sbagliando!) che a monte vi sia un torto, un comportamento scorretto, una "provocazione".... certo che se cago nel giardino del vicino....Esempio: se porto sempre il cane a defecare nel giardino del vicino e questo dopo un po' mi riga la fiancata dell'auto, mica posso cadere dalle nuvole. Ovvio che la fiancata non avrebbe dovuto rigarmela, però io potevo evitarlo.
Che poi si usi la fisica per fare sociologia (psicologia) suona strano anche a me.
Ah, dimenticavo, prima di ricevere altri "meno", ribadisco per l'ennesima volta che non sto giustificando il guidatore.
continuiamo con gli esempi del caxxo?! si da' per scontato (sbagliando!) che a monte vi sia un torto, un comportamento scorretto, una "provocazione".... certo che se cago nel giardino del vicino....
e se invece vado solo in bici? o mi metto (mica io personalmente) la minigonna? o giro con la mia compagna/o omo? o mi metto la kefia?
solo questo, null'altro.... ho forse "provocato" qualcuno? se nella malata capoccia di qualcuno questo è assimilabile ad una provocazione (e lo è, se vuoi qualche storiella di bike vera e vissuta in proposito...) come dicevo il problema forse è da cercarsi altrove....
se poi qualcuno ha tutta questa voglia di rendersi "invisibile" per non turbare la "tranquilla" esistenza di qualche mentecatto faccia pure, prego...
personalmente ho fatto, faccio e consiglio di fare ben altre scelte...
no, attenzione, una cosa è giustificare il comportamento del guidatore (lungi da me), ed un'altra è ammettere che anche i ciclisti possano avere le proprie colpe. Negarlo a priori sarebbe vittimismo.se avvalli l'idea che lui (o tu) reagisca solo ad una provocazione è (magari involontariamente, non cambia la sostanza) esattamente quello che stai facendo...
no, attenzione, una cosa è giustificare il comportamento del guidatore (lungi da me), ed un'altra è ammettere che anche i ciclisti possano avere le proprie colpe. Negarlo a priori sarebbe vittimismo.