Asta di rinvio o barra di reazione, che dir si voglia...

demach

Biker tremendus
26/10/04
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Scusa, ma se la ruota rimane sollevata da terra funziona così anche una carriola, vorrei vedere la stessa cosa con la ruota a terra o al limite su un rullo e una massa sul telaio a simulare il peso del biker, perchè se anche il telaio è bloccato in qualche modo qualunque schema di sospensione non può nè comprimersi nè estendersi sotto l'azione del freno.....
Metodo sperimentale si, ma che sia qualcosa di minimamente attendibile!

cosa mi interessa dei trasferimenti di carico indotti il discorso riguarda il sistema.
quelle sono condizioni al contorno che ci sono sempre che tu abbia una cariola o una kona.
Riprendendo le parole del sig. Ancillotti:

<< Il video non è quello che dicevo io, dove si vedeva proprio uno che tirava i freni nelle due situazioni , Avevano fatto la prova con l'ammortizzatore tutto aperto, a battuta e quindi non poteva venire fuori visivamente la reazione della barra ,che è quella di aprire il forcellone, per forza la sospensione era già tutta aperta!
Se l'avessero invece messa come nella realtà quando si và,con il sag ,od a mezzo della corsa ,si sarebbe visto che senza barra ,la sopensione si chiude ,con al barra non è che diventi indipendente, ha l'effetto opposto ,si apre.,>>

P.s. Con la mia domanda io non mi riferisco all'asta di reazione.
saluti Christian
 

ADexu

Biker Prenuragicus
26/12/06
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Una bici sui rulli non genera nessun trasferimento di carico, ma una bici sui rulli sarebbe l'ideale per vedere il comportamento dinamico della sospensione sollecitata solo dale forze indotte dal freno, ho accennato a una massa sul telaio solo per evitare che questo sia scarico e dare un po' di attrito alla ruota sul rullo, se invece il telaio viene bloccato in qualche modo è ovvio che la sospensione non può muoversi, così come non può muoversi se la ruota è sospesa dato che il freno deve far fronte solo all'inerzia rotazionale della ruota, manca invece la spinta sull'asta data dalla coppia frenante data dalla distanza fra le pastiglie del freno e il punto di contatto della ruota col terreno.... è quella tutta la forza che va a caricare assialmente la barra di reazione e che si trasferisce al telaio generando poi la coppia che fa aprire la sospensione.
A mio parere se Kona potesse usare uno schema Horst (che svincola in maniera apprezzabile la sospensione dalle conseguenze delle forze indotte dalla frenata) senza pagare i diritti a nessuno lo avrebbe già adottato, dimenticando la barra di reazione che infatti non è presente sugli schemi Horst (Specy Demo) o VPP (Santacruz V10) e simili. Il problema delle forze indotte dalla frenata infatti è tipico dei monocross e dei quadrilateri con snodo nel fodero alto, a quel punto o si subisce il fenomeno o si impara a conviverci magari sfruttandolo a proprio vantaggio.
 

demach

Biker tremendus
26/10/04
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manca invece la spinta sull'asta data dalla coppia frenante data dalla distanza fra le pastiglie del freno e il punto di contatto della ruota col terreno.... è quella tutta la forza che va a caricare assialmente la barra di reazione e che si trasferisce al telaio generando poi la coppia che fa aprire la sospensione.

Ok, una cerniera trasferisce momento?

Sul discorso commerciale, anche secondo me questo sistema ai fini pratici è poco utile, proprio perchè in fase di frenata non tende a far chiudere il retrotreno, ma dire che non funziona non è esatto!

Ed a dimostrazione di ciò vi è il video (in cui il carro questa volta è appeso con un elastico e lavora a metà corsa), mi pare che non ci siano strane forze che aprano niente? o sbaglio ancora.
saluti
Christian
 

ADexu

Biker Prenuragicus
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Ok, una cerniera trasferisce momento?
Ma hai letto quello che ho scritto o no????
Ho detto che l'asta incernierata trasferisce una forza assiale che poi, in virtù del braccio di leva che si crea fra la cerniera dell'asta e il fulcro pricipale del carro, GENERA un momento che tende a far sollevare la bici e quindi ad aprire la sospensione, non ho detto che l'asta incernierata trasferisce un momento....

Ed a dimostrazione di ciò vi è il video (in cui il carro questa volta è appeso con un elastico e lavora a metà corsa), mi pare che non ci siano strane forze che aprano niente? o sbaglio ancora.
Sbagli ancora, la forza trasferita dall'asta di rinvio è generata dalla frenata, se per facilità di trattazione assumiamo un bloccaggio del disco più precisamente dalla forza d'attrirto della ruota sul terreno moltiplicata per la distanza fra il terreno e l'asse della ruota meno la distanza fra asse della ruota e pastiglie (quindi hai pure una leva vantaggiosa!!!!).
Se sollevi la ruota dal terreno viene meno la forza che deve far aprire la sospensione e in più la sospensione sollevata da terra è già tutta estesa e quindi, anche se ci fosse una forza che tende a farla estendere, questo non sarebbe visibile dato che la sospensione più di così non può estendersi. E se pure la sospensione fosse parzialmente compressa, manca ancora la forza che dovrebbe farla estendere, quindi è logico che non si muova, quando si isola un sistema bisogna semprte stare attenti a non escludere dei vincoli e delle forze fondamentali o significative altrimenti si arriva solo a deduzioni errate. Insomma quel video con la bici sollevata da terra più che una prova scientifica è una cagata pazzesca.....
 

ancillotti

Biker tremendus
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Ma hai letto quello che ho scritto o no????
Ho detto che l'asta incernierata trasferisce una forza assiale che poi, in virtù del braccio di leva che si crea fra la cerniera dell'asta e il fulcro pricipale del carro, GENERA un momento che tende a far sollevare la bici e quindi ad aprire la sospensione, non ho detto che l'asta incernierata trasferisce un momento....


Sbagli ancora, la forza trasferita dall'asta di rinvio è generata dalla frenata, se per facilità di trattazione assumiamo un bloccaggio del disco più precisamente dalla forza d'attrirto della ruota sul terreno moltiplicata per la distanza fra il terreno e l'asse della ruota meno la distanza fra asse della ruota e pastiglie (quindi hai pure una leva vantaggiosa!!!!).
Se sollevi la ruota dal terreno viene meno la forza che deve far aprire la sospensione e in più la sospensione sollevata da terra è già tutta estesa e quindi, anche se ci fosse una forza che tende a farla estendere, questo non sarebbe visibile dato che la sospensione più di così non può estendersi. E se pure la sospensione fosse parzialmente compressa, manca ancora la forza che dovrebbe farla estendere, quindi è logico che non si muova, quando si isola un sistema bisogna semprte stare attenti a non escludere dei vincoli e delle forze fondamentali o significative altrimenti si arriva solo a deduzioni errate. Insomma quel video con la bici sollevata da terra più che una prova scientifica è una cagata pazzesca.....
Grazie Adexu, l'hai messa ancora meglio di me ma non era accanimento in particolare contro Kona è rabbia verso chi ti propina delle cose inesistenti ed in questo campo della MTB ce ne sono un po' troppi.
Alberto Ancillotti
 
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ancillotti

Biker tremendus
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Ma hai letto quello che ho scritto o no????
Ho detto che l'asta incernierata trasferisce una forza assiale che poi, in virtù del braccio di leva che si crea fra la cerniera dell'asta e il fulcro pricipale del carro, GENERA un momento che tende a far sollevare la bici e quindi ad aprire la sospensione, non ho detto che l'asta incernierata trasferisce un momento....


Sbagli ancora, la forza trasferita dall'asta di rinvio è generata dalla frenata, se per facilità di trattazione assumiamo un bloccaggio del disco più precisamente dalla forza d'attrirto della ruota sul terreno moltiplicata per la distanza fra il terreno e l'asse della ruota meno la distanza fra asse della ruota e pastiglie (quindi hai pure una leva vantaggiosa!!!!).
Se sollevi la ruota dal terreno viene meno la forza che deve far aprire la sospensione e in più la sospensione sollevata da terra è già tutta estesa e quindi, anche se ci fosse una forza che tende a farla estendere, questo non sarebbe visibile dato che la sospensione più di così non può estendersi. E se pure la sospensione fosse parzialmente compressa, manca ancora la forza che dovrebbe farla estendere, quindi è logico che non si muova, quando si isola un sistema bisogna semprte stare attenti a non escludere dei vincoli e delle forze fondamentali o significative altrimenti si arriva solo a deduzioni errate. Insomma quel video con la bici sollevata da terra più che una prova scientifica è una cagata pazzesca.....
Questo il mio dispositivo prodive del 1981 una bielletta infulcrata sul forcellone invertiva la reazione e posso rassicurare Demach che la moto si abbassava e come (fin troppo) Di forza ,quella della frenata (quella che lui non trova) ce n'era da trasferire alla barra
Alberto Ancillotti
 

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ADexu

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Grazie a te per aver evidenziato la cosa.

Ora mi sorge comunque un dubbio, ovvero che ci possano essere dei carri che, per le loro geometrie e per l'assetto stesso della bici, magari soffrono parecchio l'affondamento della sospensione con la pinza montata direttamente sul fodero mentre sono meno sensibili all'estensione con la pinza montata su una biella flottante e barra di reazione.
Non so se questo sia il caso delle Kona, non ho elementi per dirlo, ma potrebbe anche essere che si sia scelto "il male minore" e poi il marketing ha fatto il resto.
Rimane il fatto che la barra di reazione non isola la frenata senza nessun'altra conseguenza.

PS: se per caso capitassi per le campagne toscane verrei volentieri a far visita al tuo antro....
 

ancillotti

Biker tremendus
19/9/03
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Grazie a te per aver evidenziato la cosa.

Ora mi sorge comunque un dubbio, ovvero che ci possano essere dei carri che, per le loro geometrie e per l'assetto stesso della bici, magari soffrono parecchio l'affondamento della sospensione con la pinza montata direttamente sul fodero mentre sono meno sensibili all'estensione con la pinza montata su una biella flottante e barra di reazione.
Non so se questo sia il caso delle Kona, non ho elementi per dirlo, ma potrebbe anche essere che si sia scelto "il male minore" e poi il marketing ha fatto il resto.
Rimane il fatto che la barra di reazione non isola la frenata senza nessun'altra conseguenza.

PS: se per caso capitassi per le campagne toscane verrei volentieri a far visita al tuo antro....
Non torna ,non ci puo' essere una tale differenza nel comportamento del carro e se fosse stato scelto il male minore ,allora ci dovrebbero spiegare perchè HANNO PREDISPOSTO IL TELAIO ANCHE PER LA BARRA INCROCIATA,(e Barel ci correva),allora sì che affonda!
Comunque l'informazione che volevamo dare l'abbiamo data:la barra di reazione non rende indipendente la sospensione dalla frenata, se qualcuno ancora ne torna a parlare ,puo' leggersi il topic,questo era l'importante.
Grazie ti aspetto.
Alberto Ancillotti
 

demach

Biker tremendus
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Questo il mio dispositivo prodive del 1981 una bielletta infulcrata sul forcellone invertiva la reazione e posso rassicurare Demach che la moto si abbassava e come (fin troppo) Di forza ,quella della frenata (quella che lui non trova) ce n'era da trasferire alla barra

<<(anni 79/80) avevo fatto anche un brevetto il "Prodive" per ottenere l'effetto opposto a quello negativo della barra di reazione messa in maniera classica ,che è quello di ALZARE IL POSTERIORE IN FRENATA(se trovo qualche foto la posto)>>

Alberto Ancillotti

La ringrazio ancora per la risposta, ma credo ci sia un problema di linguaggio, spero di spiegarmi meglio:

Se intendiamo questo:

come un sistema dipendente dalla forza (data dal coeff. d'attrito per la reazione normale a terra) dovuta alla frenata "per antonomasia".
IO intendo questo :

Come un sitema che non carica la sospensione posteriore, ma indirettamete carica l'anteriore quindi fa estendere l'ammortizzatore "vedi video" (daltro canto non si può far sparire ne il trasferimento di carico ne il momento agolare, ma è peraltro in parte risolvibile con lo stile di guida).
PERO' se continuo ad applicare il carico, una configurazione continua ad opporre resistenza all'estensione mentre l'altra no, ed invito chi vuole a farsi uno stupidissimo schemino con cartoncino e puntine (in stile artatak :-) )tipo questo per poter rendersene conto:

Da qui io posso definire uno schema indipendente dalla frenata ed uno no, sbaglio ancora?

E se ancora mi sbagliassi, le senzazioni provate nella realtà danno responsi differenti rispetto ai due tipi di sistemi, (credo che chi possa averli provati entrabi non possa obiettare su questo fatto)

Il pro dive sinceramente non lo capisco tanto, se lo schema è come questo (dalla foto non lo capisco bene) , se continuo ad applicare una forza di frenata la sospensione continua a chiudersi, poichè il fulcro del rinvio sul forcellone carica il sistema di sospensione posteriore, o sbaglio?

P.s. il paralever di bmw non apre anchesso indiretamente il posteriore in frenata?

Saluti
Christian
 

ADexu

Biker Prenuragicus
26/12/06
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Nel secondo disegno c'è un piccolo errore nella trasmissione delle forze....

Partiamo da qui, sperando che non ci siano errori:
barrareazione.jpg


Ammettiamo di bloccare le pastiglie sul disco, così è più facile e non toglie nulla all'analisi, la ruota genera a terra una forza di attrito F1, sulla barra di reazione si svilupperà una forza F2 pari a F1x(L1-L2). F2 si trasmette linearmente sulla barra di reazione per via degli snodi, e arriva al telaio, qui però c'è anche la reazione uguale ed opposta ad F2 (ovvero la barra di reazione in frenata è compresa e il fodero basso è teso), la coppia di forze uguali ed opposte F2 genera il momento M1 pari a F2xL3.
Se, sempre per semplicità di trattazione, ammettiamo la forcella rigida e la ruota anteriore frenata (visto che non stiamo considerando i trasferimenti di carico questo non inficia l'analisi) scopriremo che il momento, che si trasmette per tutto il telaio ela forcella supposti perfettamente rigidi, genera una coppia di forze R/2 + R/2, una tende a comprimere a terr la ruota anteriore e l'ltra invece tende a sollevare la parte posteriore del teleio, facendo estendere la sospensione.
Naturalmente incrociando la barra di reazione si avrà un effetto opposto, ovvero un affondaemnto della sospensione così come avveniva nel Pro Dive delle moto Ancillotti o come nella Kona con la barra incrociata al fodero basso, questo al fine di far affondare la sospensione in fase di frenata e mantenere il mezzo più "livellato" contrastando la tendenza all'impuntamento data dal trasferimento di carico.
Il giochino con le puntine non finziona perchè appiccichi al piano il cartoncino più grande, il che equivale a vincolare al terreno il telaio che invece risulta sospeso...
 

Rendal

Biker serius
29/10/07
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modena
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MDE 695 Lumberjack
Leggendo questa discussione mi sono venuti vari dubbi, a questo punto mi chiedo se esista un sistema (horst, vpp ecc.) che riesca davvero a svincolare l'azione del freno sulla sospensione, anche solo parzialmente o se siano tutte bufale o mezze bufale del marketing. Mi rimetto alla vostra esperienza, visto che spesso sono stato influenzato nella scelta della bici da questi fantomatici sistemi...
 

ancillotti

Biker tremendus
19/9/03
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Sambuca Val di Pesa
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Leggendo questa discussione mi sono venuti vari dubbi, a questo punto mi chiedo se esista un sistema (horst, vpp ecc.) che riesca davvero a svincolare l'azione del freno sulla sospensione, anche solo parzialmente o se siano tutte bufale o mezze bufale del marketing. Mi rimetto alla vostra esperienza, visto che spesso sono stato influenzato nella scelta della bici da questi fantomatici sistemi...
Sono bufale,L'horst ormai non l'usa quasi piu' nessuno,quella della Demo è solo un accostamento visivo che a parer mio è costato tecnicamente caro ,come sempre succede quando il commerciale impone delle soluzioni ai tecnici ,
Gli altri sistemi hanno come intento del costruttore il far percorrere alla ruota un qualcosa di diverso dall'arco di cerchio
Quello invece che influisce tanto, pur senza raggiungere l'utopica indipendenza è proprio la taratura dell'ammortizzatore,il suo freno in compressione,il sag,l'angolo di lavoro del forcellone,la differente massa non sospesa ecc queste sono cose concrete che si sentono e che spiegano perchè single pivot ben fatti, saltellano molto meno in frenata di una demo o di altri multipivot ,penso che di questo si ne siano accorti già in molti.
Quello che mi domando è come si fà a credere a queste cose quando è sotto gli occhi di tutti che, in moto GP , nel cross mondiale, insomma in tutto il mondo motociclistico dove la meccanica è ampiamente piu'evoluta, presente, collaudata ,si è provato già tutto quello che si fa passare per scoperta o miracolosa soluzione in MTB e che da anni tutti i giochi sono fatti e si lavora solo di cesello.
Se un tecnico tipo quello del filmato di Kona venisse per ipotesi a farlo vedere a Valentino , allo staff Yamaha ma anche a semplici appassionati ,la gente si rotolerebbe dal ridere prima e lo metterebbe alla porta dopo, qui invece la gente gli dà credito e basa addirittura le sue scelte su queste primizie
Alberto Ancillotti
 

Il Silvio

Biker serius
12/12/05
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Pontedera
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sono un disesista da sempre da quando è nata la specialità era il 1990 , ho vissuto tutta l'evoluzione delle bici e componenti e quindi posso dire di averne viste molte di invensioni e essendo appassionato alla meccanica le ho sempre analizzate attentamente , sono felicemente possessore di Ancillotti da 15 anni ma quando ho visto le prime barre di reazione ho pensato che potessero essere funzionali soprattutto perchè mi chiedevo se non funsionavano chi l'avrebbe mai montata visto che avrebbe appesantito la bici oltre a perdere in rigidità torsionale la pinza freno e complicava lo smontaggio della ruota , pero' dopo un analisi più approfondita non ne ero tanto convinto e mi domandavo anche perche' le moto da cross non l'avevano visto che a loro l'aumento di peso non è cosi penalizzante se effettivamente avrebbe dato dei vantaggi visto anche le velocità molto superiori delle bici allora ho pensato di fare una prova semplicissima :per riuscire a percepire e a vedere visivamente solo l'effetto del freno sulla sospensione mi sono lanciato in discesa asfaltata liscissima e ho frenato molto violentemente in modo intermittente solo con il freno posteriore perche con l'anteriore sicuramente si sarebbe chiusa la forca e avrei perso i riferimenti solo del forcellone , il risultato è che la sospensione non si muove per niente e penso di sapere anche il perchè :la forza che fa la pinsa sul forcellone tenderebbe anche se di poco a comprimere la sospensione ma per effetto delle masse sospese e del trasferimento di carico che tende a estendere la sospensione i due valori si equivalgono e quindi la sospensione è libera di copiare il terreno anche mentre si frena , secondo me è la migliore soluzione . comunque come si dice in toscana sono meglio le t.o.p.e. che il d.o.p.e. , un salutone a Alberto e Tomy
 

Mitzkal

Biker augustus
...quella della Demo è solo un accostamento visivo che a parer mio è costato tecnicamente caro...

In che senso è costato tecnicamente caro?
L'impressione che mi sono fatto io (da comune mortale che di fisica sa' solo perchè la Torre di Pisa non cade) è che le masse non sospese siano piuttosto alte, ma è un carro solido, soprattutto con l'avvicinarsi del fondocorsa che si apre tutto.
Visivamente mi ha sempre dato quest'impressione, perchè non ho mai avuto modo di provarne una bene, solo brevi tratti, ma ad occhio quando seguivo la ruota dietro di qualcuno, mi è sempre sembrata ben piantata a terra.

Quello invece che influisce tanto, pur senza raggiungere l'utopica indipendenza è proprio la taratura dell'ammortizzatore,il suo freno in compressione,il sag,l'angolo di lavoro del forcellone,la differente massa non sospesa ecc queste sono cose concrete che si sentono e che spiegano perchè single pivot ben fatti, saltellano molto meno in frenata di una demo o di altri multipivot ,penso che di questo si ne siano accorti già in molti.

Il mio VP saltella parecchio in frenata e non è colpa della 24", perchè lo facevano anche tutte le altre che ho provato. :medita:
 

Il Silvio

Biker serius
12/12/05
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.
Quello che mi domando è come si fà a credere a queste cose quando è sotto gli occhi di tutti che, in moto GP , nel cross mondiale, insomma in tutto il mondo motociclistico dove la meccanica è ampiamente piu'evoluta, presente, collaudata ,si è provato già tutto quello che si fa passare per scoperta o miracolosa soluzione in MTB e che da anni tutti i giochi sono fatti e si lavora solo di cesello.
Se un tecnico tipo quello del filmato di Kona venisse per ipotesi a farlo vedere a Valentino , allo staff Yamaha ma anche a semplici appassionati ,la gente si rotolerebbe dal ridere prima e lo metterebbe alla porta dopo, qui invece la gente gli dà credito e basa addirittura le sue scelte su queste primizie
Alberto Ancillotti

ciao Alberto mentre scrivevo il messaggio precedente stavi scrivendo anche te mi hai preceduto di 6 minuti e ho visto che siamo in sintonia perche' anche te ti riferisci alle moto da competizione di oggi che non hanno più la barra , ti faccio i complimenti anche perchè qualche hanno fà quando ti dissi cosa avresti sviluppato in futuro mi dicesti le ruote perchè sono sottodimensionate e infatti facesti la forcella con la paioli con l'asse passante di 14 e allargasti i mozzi posteriori per aumentare la distanza delle battute , hai idovinato proprio tutto allora se sei indovino mi potevi dire che se continuavo avrei fatto tre femmine almeno mi fermavo prima,ciao ciao
 

demach

Biker tremendus
26/10/04
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Ammettiamo di bloccare le pastiglie sul disco, così è più facile e non toglie nulla all'analisi, la ruota genera a terra una forza di attrito F1, sulla barra di reazione si svilupperà una forza F2 pari a F1x(L1-L2). F2 si trasmette linearmente sulla barra di reazione per via degli snodi, e arriva al telaio, qui però c'è anche la reazione uguale ed opposta ad F2 (ovvero la barra di reazione in frenata è compresa e il fodero basso è teso), la coppia di forze uguali ed opposte F2 genera il momento M1 pari a F2xL3.

mi sono fermato con il continuare oltre a questo punto, a tal proposito le rivolgo un quesito, se mi può bilanciare questa trave:

Ho come l'impressione di parlare con chi non vuol sentire, comunque credo che la fisica non sia un opinione, fatto stà che oggi mi sono imbattuto in un'altra espressione di pazzia progettuale:


Lei ha praticamente disegnato il comportamento "tipo" in frenata di un gs 1200 dotato di paralever

Il mio è un ragionamento "diciamo" su un altro piano che non sia quello classico chi vuole capirlo lo capisce chi non vuole non lo capisce.

P.s. Per il giochino delle puntine il mio cartoncino lo faccio ruotare attorno ad un fulcro che nella realtà è, o il mozzo anteriore oppure il punto a terra della gomma anteriore se blocco il freno anteriore, errore mio lo davo per scontato!

P.s.2 si dovrebbe chiedere a Barel se lui prima di frenare buttasse il peso indietro e poi pinzasse, magari ci si accorge che il sistema non riesce più ad estendersi se la ruota posteriore rimane a contatto con il terreno?

Saluti
Christian
 

ADexu

Biker Prenuragicus
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mi sono fermato con il continuare oltre a questo punto, a tal proposito le rivolgo un quesito, se mi può bilanciare questa trave:

Ho come l'impressione di parlare con chi non vuol sentire, comunque credo che la fisica non sia un opinione, fatto stà che oggi mi sono imbattuto in un'altra espressione di pazzia progettuale:

Non puoi isolare la biella che regge la pinza mettendo in luce il fatto che lo snodo superiore nella realtà è più alto di quello che ho schematizzato io, farmi una domanda da prima lezione di statica e dimenticare la forza di attrito che io ho chiamato F1 e che METTE IN TRAZIONE il fodero basso....
Io ascolto tutto, se non capisco lo dico ma se quello che mi si dice non è nella logica della fisica faccio fatica a ragionarci su....

PS: dammi del tu, per favore....... :specc:

PPS: chiamati D1 la distanza fra F1 e l'appoggio superiore che chiameremo A e D2 la distanza fra F1 e l'appoggio inferiore che chiameremo B, le reazioni R ai vincoli sono RA=F1/D1 e RB=F1/D2
Promosso?
 

demach

Biker tremendus
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Non puoi isolare la biella che regge la pinza mettendo in luce il fatto che lo snodo superiore nella realtà è più alto di quello che ho schematizzato io, farmi una domanda da prima lezione di statica e dimenticare la forza di attrito che io ho chiamato F1 e che METTE IN TRAZIONE il fodero basso....
Io ascolto tutto, se non capisco lo dico ma se quello che mi si dice non è nella logica della fisica faccio fatica a ragionarci su....

PS: dammi del tu, per favore....... :specc:

PPS: chiamati D1 la distanza fra F1 e l'appoggio superiore che chiameremo A e D2 la distanza fra F1 e l'appoggio inferiore che chiameremo B, le reazioni R ai vincoli sono RA=F1/D1 e RB=F1/D2
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Ti chiedo scusa ma ho capito un'altra cosa prima, è su quello che dici non c'è nulla da obiettare, ad essere precisi lo schema comunque è questo (la cerniera in mezzo a dx e sotto a sx è quella del perno forcellone):
force.jpg

By amedch at 2009-11-22

La cosa non cambia il mio discorso fatto in precedenza, poichè quelle forze agiscono caricando l'anteriore da cui si apre il posteriore (come detto prima è un discorso di linguaggio), se sul video mettevo un perno sul porta bici avrei visto che tutto il sistema ruotava in senso antiorario, ma è cosa diversa dal dire che la frenata ha aperto direttamente la sospensione, tanto più che una con una serie di urti tende a chiudersi sempre di più l'altra tende si a caricare l'anteriore ma l'urto lo assorbe eccome, ed è la senzazione che si prova quando si guida, penso che chiunque abbia provato le due tipologie potrà confermarlo.

Per cui la frase, la sospensione posteriore è indipendente dalla frenata per me non nasconde delle falsità così abominevoli, a dirla tutta c'è ne sono altre in giro di peggiori se vogliamo.

Saluti
Christian
 

ADexu

Biker Prenuragicus
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ad essere precisi lo schema comunque è questo (la cerniera in mezzo a dx e sotto a sx è quella del perno forcellone):
force.jpg

By amedch at 2009-11-22

La cosa non cambia il mio discorso fatto in precedenza, poichè quelle forze agiscono caricando l'anteriore da cui si apre il posteriore

Ok, lo schema di trave semplicemente appoggiata con carico puntuale asimmetrico è quello, ma NON CORRISPONDE a quello che accade sul carro della bici in quanto, ancora una volta, stai trascurando la forza di attrito della ruota sul terreno!!!!
Se assumiamo di analizzare la frenata a ruota bloccata per non incasinarci col dover considerare anche l'attrito delle pastiglie sul disco, cosa possibile senza inficiare le considerazioni e in più corrispondente ad un possibile caso reale, lo schema (ancora una volta semplificato, ma non cambia nulla) è il seguente:

barrareazione2.jpg


Se assumiamo i disco frenato fino al bloccaggio della ruota infatti possiamo considerare il raggio della ruota che va dal mozzo al terreno e la biella flottante che regge la pinza come un unico elemento rigido, rappresentato dalla trave bianca nello schema, a questo punto è la forza d'attrito F1 a generare le reazioni nei vincoli R1 (reazione sul mozzo) ed R2 (reazione sullo snodo fra biella che regge la pinza e barra di reazione), col risultato che per i soli effetti della frenata il forcellone risulta teso e la barra di reazione compressa.
Come vedi non è una trave semplicemente appoggiata e le reazioni sui vincoli, di verso opposto, una volta trasmesse al triangolo anteriore che è un'elemento rigido generano un momento che tende a far ruotare tutto il triangolo anteriore, ovvero ai fini pratici a comprimerte la forcella e a far sollevare il posteriore facendo aprire la sospensione posteriore (come puoi vedere, NON si è tenuto conto in nessun modo dei trasferimenti di carico)...

Spero di essermi spiegato, finalmente.
 

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