Sabato 20 i Chirocefali avevano preannunciato una convection alle Brunette
con finale godereccio e ruspante; il Vence ed i il Magno Notaro mi spronano a non mancare.
Purtroppo, o per fortuna (chissà), a casa i bimbi stavano male e lidea di andare molto lontano e di tornare tardi poco mi entusiasmava sebbene la tentazione fosse molta e la compagnia senzaltro ottima.
Sento allora il Toty69 e gli suggerisco di unirsi al loro gruppo ma al tempo stesso gli dico che anche io vorrei uscire ma per fare un qualcosa che mi permetta di tornare presto a casa. Mi vuole fare compagnia ma siamo indecisi tra un giro nella Sabina (Reatino) ed uno nei classici Monti Simbruini. Mi informo sul web sulla condizione neve ma ottengo poco e vado a dormire pensando che forse se dovessimo salire di quota un po ne troveremo, ma mai più di tanta. Carico un po di tracce sul GPS e vado a dormire.
La mattina arriva Toty e si decide per la soluzione più ad ampio respiro, oserei dire un classico: i Monti Simbruini con partenza da Camerata Nuova poi si deciderà litinerario in corso dopera anche se la meta prefissata ci piacerebbe fosse il Monte Autore. Lascesa era a me nota la discesa in buona parte sconosciuta e la cosa mi intriga.
Arriviamo a Camerata e fa freddo ... molto freddo; il fontanile è ghiacciato e sulle montagne vediamo la neve capiamo subito che sarà una giornata di ciaspolata più che di MTB ed al Moderatore comunichiamo via SMS il presagio . Che Ciaspolata Sia!!! arriveremo fino a dove possiamo poi metteremo un punto.
Partiamo fa freddo ma la salita dura ci fa sudare. Incontriamo la prima neve sulla strada, alcune jeep che vanno a fare fuoristrada e qualche quad che sulla strada bianca si diverte slurp mi piacerebbe provarlo sulla neve mi manca questa esperienza!
Arriviamo allAltopiano di Campo Secco, il lago poco prima è ghiacciato e ci sono sprazzi di neve irregolari.
Deviamo subito per Campaegli e come lasciamo la strada la neve aumenta. Arrivati nel bosco la neve è abbastanza e pedalare è molto faticoso. Proseguiamo nel sentiero sempre più faticoso fino a quando si csi può solo camminare. Fortunatamente ci sono delle tracce di ruote di MTB che ci fanno pensare: se qualcuno è già passato possiamo farlo anche noi!
Arriviamo sulla strada bianca (ora bianca per la neve J ) e troviamo i segni (solchi) delle jeep passate su almeno 1 metro di neve. Ci infiliamo dentro e pedaliamo in direzione di Monte Livata. Il paesaggio è stupendo, il cielo terso e laria ti apre i polmoni al punto quasi da bruciare il petto. Assoluto silenzio e temperatura fresca ma non gelida.
Incontriamo gente con le ciaspole e siamo indecisi sul da farsi, ma siamo testardi e decidiamo di andare avanti fin dove si può o fino a dove ci sarà il sentiero battuto dalle jeep ... siamo due testardi! Incontriamo gente con le jeep che ci guardano e ci salutano un po stupiti, quindi proseguiamo ... la cosa ci sta piacendo sebbene sia faticosa. A volte si pedala spesso si cammina uno di fianco allaltro, ognuno nella propria scia delle gomme dei fuoristrada ed accanto alle nostre bici, pulite come mai, più della partenza!
Arriviamo a Monte Livata percorriamo gli unici 300mt di strada con le auto della gente che sta sciando agli impianti e continuiamo a pedalare con un po di ammirazione da parte degli sciatori, cosa che ci da lo sprone a continuare.
Superiamo anche gli impianti alla volta della vetta del Monte Autore; il panorama quì è stupendo, losservatorio riflette i raggi del sole nel cielo azzurro in una luce fortissima che addirittura scotterà il nostro viso e si cammina sulla neve percorsa prima di noi solo dagli sciatori di fondo o di scialpinismo.
Scattiamo molte foto, qualche filmatino per i nostri amici che hanno perso questo giro e proseguiamo per la vetta. Arriviamo al solito punto panoramico, sede di numerose soste prima ma delle discese da protezioni . Sembra tutto diverso surreale inaspettato, candido e nuovo. Siamo entusiasti abbiamo raggiunto la nostra destinazione. In realtà sono un po preoccupato per la discesa e per il fatto che il compagno di uscite ha iniziato da poco ad usare la MTB chissà come sarà la discesa ed il fondo!!!! Non lascio trasparire la mia preoccupazione e gli do solo alcuni consigli di guida in queste condizioni che anche per me sono poco conosciute.
Torniamo poco dietro per iniziare la discesa sul sentiero che avevamo visto poco prima e ci mettiamo le protezioni. Gli unici segni sulla neve sono quelli di alcune ciaspole e di sci da fondo. Mangiamo le ultime cose che avevamo portato (abbiamo consumato tante energie) e iniziamo a scendere. La sorpresa è fantastica: la neve è dura e ci permette di galleggiare senza difficoltà. La bici è in continua perdita di aderenza in una situazione di sospensione, di galleggiamento ed io godo come un riccio. La lascio correre e volare, scorrere e derapare, a volte con lo sterzo angolato in modo del tutto anomalo ed inusuale a volte quasi eccessivo per uno che sta ancora in piedi.
Ci divertiamo un mondo ci alterniamo in modo da poterci fare scatti e riprese. Da quota di 1750 scendiamo fino a 1550 su neve stupenda; a 1550 troviamo neve molto meno compatta che ci fa prendere velocità e che ci blocca in modo repentino ed imprevedibile quasi a proiettarti in avanti. Dobbiamo scendere e camminare in discesa!!! Ci prende un po di sconforto dobbiamo arrivare a 1350 per ritrovare le strade bianche e Campo Secco. Il sentiero qui è del tutto intonso: solo segni di volpi, scoiattoli e qualche altro animale del bosco. Ad aggravare la situazione la presenza di un ruscello trasformato in una lastra di ghiaccio sul quale non poter poggiare manco una scarpa.
Arriviamo a quota 1450 il fondo si compatta perché sono passate delle jeep che bloccandosi nella loro risalita hanno devastato il bosco scavando solchi e mischiando terra a neve sembra uno scempio rispetto a quello che avevamo visto fino ad allora. Le loro tracce però costituiscono una buona base per pedalare e riprendiamo la discesa velocemente e divertendoci nei solchi con un equilibrio precario ma divertente e con laiuto di qualche raro appoggio a terra di un piede. Si arriva così in poco tempo a Campo Secco con il sole che comincia ad essere basso e che allunga le ombre.
Riprendiamo la carrareccia ed in poco tempo a velocità molto sostenuta scendiamo a valle allauto. Arrivati .. foto di rito per una giornata unica!
Insomma da quella che doveva essere una giornata normale è uscita fuori una giornata di quelle da incorniciare, da non dimenticare, da ricordare per i momenti più difficili o noiosi che tutti affrontiamo quotidianamente. Da quello che è un percorso che hai già fatto altre volte e che hai già visto può uscire fuori una sorpresa inaspettata: lo stesso percorso è del tutto diverso a seconda della compagnia, dellumore, del meteo e di tante altre cose che a volte sono scontate ma che nella realtà non sempre lo sono.
I miei complimenti a Toty per aver tenuto duro ed aver seguito un "capatosta" come me!
Vi metto qualche foto e qualche filmatino ... se potete andarci in questi giorni non perdete l'occasione.
Buone vacanze a tutti e scusate se mi sono dilungato!
Purtroppo, o per fortuna (chissà), a casa i bimbi stavano male e lidea di andare molto lontano e di tornare tardi poco mi entusiasmava sebbene la tentazione fosse molta e la compagnia senzaltro ottima.
Sento allora il Toty69 e gli suggerisco di unirsi al loro gruppo ma al tempo stesso gli dico che anche io vorrei uscire ma per fare un qualcosa che mi permetta di tornare presto a casa. Mi vuole fare compagnia ma siamo indecisi tra un giro nella Sabina (Reatino) ed uno nei classici Monti Simbruini. Mi informo sul web sulla condizione neve ma ottengo poco e vado a dormire pensando che forse se dovessimo salire di quota un po ne troveremo, ma mai più di tanta. Carico un po di tracce sul GPS e vado a dormire.
La mattina arriva Toty e si decide per la soluzione più ad ampio respiro, oserei dire un classico: i Monti Simbruini con partenza da Camerata Nuova poi si deciderà litinerario in corso dopera anche se la meta prefissata ci piacerebbe fosse il Monte Autore. Lascesa era a me nota la discesa in buona parte sconosciuta e la cosa mi intriga.
Arriviamo a Camerata e fa freddo ... molto freddo; il fontanile è ghiacciato e sulle montagne vediamo la neve capiamo subito che sarà una giornata di ciaspolata più che di MTB ed al Moderatore comunichiamo via SMS il presagio . Che Ciaspolata Sia!!! arriveremo fino a dove possiamo poi metteremo un punto.
Partiamo fa freddo ma la salita dura ci fa sudare. Incontriamo la prima neve sulla strada, alcune jeep che vanno a fare fuoristrada e qualche quad che sulla strada bianca si diverte slurp mi piacerebbe provarlo sulla neve mi manca questa esperienza!
Arriviamo allAltopiano di Campo Secco, il lago poco prima è ghiacciato e ci sono sprazzi di neve irregolari.
Deviamo subito per Campaegli e come lasciamo la strada la neve aumenta. Arrivati nel bosco la neve è abbastanza e pedalare è molto faticoso. Proseguiamo nel sentiero sempre più faticoso fino a quando si csi può solo camminare. Fortunatamente ci sono delle tracce di ruote di MTB che ci fanno pensare: se qualcuno è già passato possiamo farlo anche noi!
Arriviamo sulla strada bianca (ora bianca per la neve J ) e troviamo i segni (solchi) delle jeep passate su almeno 1 metro di neve. Ci infiliamo dentro e pedaliamo in direzione di Monte Livata. Il paesaggio è stupendo, il cielo terso e laria ti apre i polmoni al punto quasi da bruciare il petto. Assoluto silenzio e temperatura fresca ma non gelida.
Incontriamo gente con le ciaspole e siamo indecisi sul da farsi, ma siamo testardi e decidiamo di andare avanti fin dove si può o fino a dove ci sarà il sentiero battuto dalle jeep ... siamo due testardi! Incontriamo gente con le jeep che ci guardano e ci salutano un po stupiti, quindi proseguiamo ... la cosa ci sta piacendo sebbene sia faticosa. A volte si pedala spesso si cammina uno di fianco allaltro, ognuno nella propria scia delle gomme dei fuoristrada ed accanto alle nostre bici, pulite come mai, più della partenza!
Arriviamo a Monte Livata percorriamo gli unici 300mt di strada con le auto della gente che sta sciando agli impianti e continuiamo a pedalare con un po di ammirazione da parte degli sciatori, cosa che ci da lo sprone a continuare.
Superiamo anche gli impianti alla volta della vetta del Monte Autore; il panorama quì è stupendo, losservatorio riflette i raggi del sole nel cielo azzurro in una luce fortissima che addirittura scotterà il nostro viso e si cammina sulla neve percorsa prima di noi solo dagli sciatori di fondo o di scialpinismo.
Scattiamo molte foto, qualche filmatino per i nostri amici che hanno perso questo giro e proseguiamo per la vetta. Arriviamo al solito punto panoramico, sede di numerose soste prima ma delle discese da protezioni . Sembra tutto diverso surreale inaspettato, candido e nuovo. Siamo entusiasti abbiamo raggiunto la nostra destinazione. In realtà sono un po preoccupato per la discesa e per il fatto che il compagno di uscite ha iniziato da poco ad usare la MTB chissà come sarà la discesa ed il fondo!!!! Non lascio trasparire la mia preoccupazione e gli do solo alcuni consigli di guida in queste condizioni che anche per me sono poco conosciute.
Torniamo poco dietro per iniziare la discesa sul sentiero che avevamo visto poco prima e ci mettiamo le protezioni. Gli unici segni sulla neve sono quelli di alcune ciaspole e di sci da fondo. Mangiamo le ultime cose che avevamo portato (abbiamo consumato tante energie) e iniziamo a scendere. La sorpresa è fantastica: la neve è dura e ci permette di galleggiare senza difficoltà. La bici è in continua perdita di aderenza in una situazione di sospensione, di galleggiamento ed io godo come un riccio. La lascio correre e volare, scorrere e derapare, a volte con lo sterzo angolato in modo del tutto anomalo ed inusuale a volte quasi eccessivo per uno che sta ancora in piedi.
Ci divertiamo un mondo ci alterniamo in modo da poterci fare scatti e riprese. Da quota di 1750 scendiamo fino a 1550 su neve stupenda; a 1550 troviamo neve molto meno compatta che ci fa prendere velocità e che ci blocca in modo repentino ed imprevedibile quasi a proiettarti in avanti. Dobbiamo scendere e camminare in discesa!!! Ci prende un po di sconforto dobbiamo arrivare a 1350 per ritrovare le strade bianche e Campo Secco. Il sentiero qui è del tutto intonso: solo segni di volpi, scoiattoli e qualche altro animale del bosco. Ad aggravare la situazione la presenza di un ruscello trasformato in una lastra di ghiaccio sul quale non poter poggiare manco una scarpa.
Arriviamo a quota 1450 il fondo si compatta perché sono passate delle jeep che bloccandosi nella loro risalita hanno devastato il bosco scavando solchi e mischiando terra a neve sembra uno scempio rispetto a quello che avevamo visto fino ad allora. Le loro tracce però costituiscono una buona base per pedalare e riprendiamo la discesa velocemente e divertendoci nei solchi con un equilibrio precario ma divertente e con laiuto di qualche raro appoggio a terra di un piede. Si arriva così in poco tempo a Campo Secco con il sole che comincia ad essere basso e che allunga le ombre.
Riprendiamo la carrareccia ed in poco tempo a velocità molto sostenuta scendiamo a valle allauto. Arrivati .. foto di rito per una giornata unica!
Insomma da quella che doveva essere una giornata normale è uscita fuori una giornata di quelle da incorniciare, da non dimenticare, da ricordare per i momenti più difficili o noiosi che tutti affrontiamo quotidianamente. Da quello che è un percorso che hai già fatto altre volte e che hai già visto può uscire fuori una sorpresa inaspettata: lo stesso percorso è del tutto diverso a seconda della compagnia, dellumore, del meteo e di tante altre cose che a volte sono scontate ma che nella realtà non sempre lo sono.
I miei complimenti a Toty per aver tenuto duro ed aver seguito un "capatosta" come me!
Vi metto qualche foto e qualche filmatino ... se potete andarci in questi giorni non perdete l'occasione.
Buone vacanze a tutti e scusate se mi sono dilungato!