Poi se in enduro/all mountain, dove si tende a far prevalere la parte discesistica della bici, tutti utilizzano attacchi manubrio corti ci sarà pure una ragione.
Appunto
per scaricare l'anteriore ed evitare di impuntarsi nei ripidi... ma quando devi girare se non carichi l'anteriore con le braccia vai diritto...
Se scorciando l'attacco hai migliorato la sicurezza in curva potrebbe essere un effetto dello sterzo più pronto e diretto legato ad un attacco più corto.
[MENTION=33747]Mòlle[/MENTION]: in teoria, ma anche in pratica. Provo a mettere uno schema per capirci meglio:
Il biker appoggia sulla sella (non disegnata) e sulle manopole (in rosso), il baricentro (blu) sarà in una certa posizione ed in base a questa posizione ci sarà una certa distribuzione del peso tra anteriore e posteriore (vettori blu). Se scorciamo l'attacco (nuova posizione della manopole in viola, volutamente esagerata per chiarezza) il busto si alza ed il baricentro (verde scuro) si alza e arretra; la distribuzione del peso cambia, aumentando sul posteriore e diminuendo sull'anteriore (vettori verdi).
Non sto dicendo che l'attacco dev'essere lungo per forza: l'attacco dev'essere lungo "il giusto", e questo "giusto" dipende da molti fattori. Ma
a parità di telaio un attacco più corto non può che significare meno peso sull'anteriore, ed uno più lungo più peso sull'anteriore.
Se parliamo di un telaio troppo lungo è evidente che il miglioramento ergonomico di un attacco corto controbilancia più che positivamente i problemi derivanti da una postura troppo bassa e allungata. Ma anche in quel caso la distribuzione dei pesi non può andare contro alla logica ed alla fisica... semplicemente sarà molto meno percepibile dell'assenza di dolori al collo ed alle spalle
EDIT: ovviamente quando parlo di attacco più corto e più lungo ovviamente sottintendo "della stessa altezza": l'altezza del manubrio ha influenza come la lunghezza... insomma, occorre leggere "attacco più corto o più in alto" o "attacco più lungo o più in basso"