Considerate che , curvare a pedali orizzonatali non impedisce di caricare l'esterno.
Ti sbagli ih,ih,ih.. tu come tutti lo fai continuamente solo che non te ne accorgi perchè è naturale.Considera che le gambe sono ataccate allo stesso punto/altezza del corpo, quindi puoi mouvere il baricentro a piacimento,onde la pressione esercitata.E' 1 fatto "nativo" ! Non mi credi?beh oddio, se tu ne caricassi piu' uno dell'altro, questo affonderebbe... per restare pari devono avere la stessa forza su di loro
..strada piana, liscia asfaltata , alzati in piedi braccia flesse , pedali orzzontali , prova a far muovere la bicicletta sui due lati con le gambe...non hai bisogno di spostare la posizione dei pedali , ma la bike tende a cambiare direzione.
salve a tutti,
non vengo spesso da queste parti ma ogni tanto dò un occhiata, spinto magari da qualche amico che mi segnala novità,
e, leggendo questo topic, ho avuto l'impressione che qualcuno, oltre a farsi delle grandi seghe mentali, con la scusa di dare consigli, cerchi solo polimica gratuita.
in tutto questo aggiungo solo una cosa:
MA CHE LO GIRATE IL GAS?????
no perchè quando andavo in moto c'era un amico che cambiava gomme 1 volta a settimana ed era regolarmente dal meccanico a lamentare problemi inesistenti, mentre le sue gomme venivano regolarmente acquistate da un ragazzo che andava decisamente più forte.
ola
..scusate se mi permetto...
Non sono diretto possessore di ancillotti dhp anche se ne ho avute quando ero piccino , ma a parte questo mi piacerebbe dire la mia sulla tecnica di guida.Posso Vero?!
Nonostante il concetto del baricentro + basso sia corretto bisogna considerare che nella pratica delle cose gli effetti si manifestano un pò diversamente.
L'utilità vera di caricare il pedale esterno per applicare forza sulla parte esterna della curva percorsa ha bisogno di precisazioni:
a) è veramente utile quando la curva è molto veloce e percorsa con distribuzione del peso costante (no correzioni o variazione di pressione sui lati)
b) a prescindere da tecniche personali oggi, molte curve vengono percorse a pedali paralleli o con angolo vicino allo 0 (o 180 se preferite).
Considerate che , curvare a pedali orizzonatali non impedisce di caricare l'esterno.
quindi credo che il discorso Montiamo pedali da 175 per avere una guida migliore sia molto ristretto come apllicabilità reale.
Parole sante e competenti.
Se carico il pedale esterno/basso peraltro, il vettore VERTICALE che tramite il movimento centrale arriva al telaio, e quindi alle ruote e via dicendo, è minore della forza applicata.
Mi spiego: siccome c'è una leva tra il pedale (punto di applicazione della forza) e il movimento centrale, quello che agisce sul mov. centrale in quel caso non è un vettore rivolto verso il basso e basta, ma una coppia di vettori con varie componenti, verticale (dipendente da quanto la bici è inclinata), obliqua e via dicendo... (ci vorrebbe un disegno, se qualcun ha voglia di farlo).
Quindi tanta pressione che esercitiamo viene "sprecata" in flessioni del "sistema-bici" e in pressione laterale che non in tutte le condizioni serve a schiacciare la ruota a terra.
Se invece spingiamo la bici verso il basso a pedivelle pari, quindi spingendo in egual modo con piede destro e sinistro, operiamo una pressione che sarà in asse col telaio e quindi con l'angolo di incidenza che la bici ha in quel momento col terreno.
Se quindi la posizione della bici è corretta, il risultato sarà molto migliore che nel primo caso.
Stai parlando di me ?
Volendo entrare dei dettagli "fisici", quasi qualsiasi "forza" è scomponibile in due vettori: il fatto che l'agire sul pedale "basso" generi due vettori ed "inefficienza", non implica che il mantenere i pedali paralleli, generando "un unico vettore", sia meglio.
Questo perché (perdonate se ora divento accademico e compiballonzo ) .il sistema "forze" andrebbe confrontato con il GRADIENTE indicante la direzione di "massima crescita dell'efficiacia in termini di risultato obiettivo".
L'obiettivo nel "sciacciare con il piede la pedivella esterna" è sinergico a quello di "mettere il culetto" al di fuori della sella, verso l'esterno della curva (e da qui in avanti i parallelismi con il motociclismo diventano "zero").
Le due azioni, si fatte "bene", permettono di piegare la biga, raddrizzare il manubrio e ridurre il "momento stenzante" (provate in un curvone a caricare e scaricare il piede sulla pedivella esterna: vi accorgerete che "caricandolo" potrete raddrizzare maggiormente il manubrio: lo stesso si avverte guidando in curva un motard).
Uè: ovviamente stiamo parlando di "raffinatezze" che solo in pista, con biker tanto tecnici quanto allenati sanno mettere a "profitto".
Spesso basterebbe una seduta in + in palestra con la scheda giusta per abbassare il proprio tempo di qualche secondo.
meglio se è su una Ancillotti...Alla fine di tutto l'obiettivo è riuscire a raidare stando dietro ad una f1k@ che guida con il culetto di lato.....ahahahahahahahh
Detto questo ricordo che , siamo sempre in movmento, e , una regola sancita dalla fisica, viene , sovente , ribaltata dalla applicazione delle regole utilizzate dall'uomo per sopperire ad imprevisti.
Esempio.
Come si riesce a caricare, nonostante 1 parte delle forze non concorreranno al raggiungmento dell'obiettivo finale ,la parte esterna della bike con il pedale tutto abbasato, In termini asoluti , non riuscirò a farlo a pedali orizzontali. OK !
Ma , visto che qui c'è un sacco d gente che và forte , vi siete accorti che capacità di recupero avete su fondo sconnesso in caso di evidente perdita di aderenza del posteriore??
Bene , visto che andate forte , molto forte saprete chi è che riuscirà a recuperare quell'intraversamento su pietraia senza pareggiarsi gli Incisivi tra IL semiseduto pedale abassato e IL semi inpiedi pedali orizzontali vero ??
Bona
p.s. tra inserire l'inutile e qualche cosa di interessante , in un forum, la prima è sicuramente la più facile.