Quattro, come le ore passate spingendo per i 1400 e passa metri di dislivello lungo il sentiero sbagliato.
Abbiamo fatto praticamente il giro al contrario.
Abbiamo commesso due errori gravi: uno, 50m dopo aver cominciato la salita su mulattiera a Morel, invece di prendere l'asfalto e salire comodamente, abbiamo cominciato a pedalare con pendenze sul 25-30%... finché la pendenza è cresciuta e abbiamo spinto a oltranza. Si sperava di incrociare nuovamente l'asfalto, prima o poi... ma questo non è successo fino a quota 1100m dopo soli 100 m circa ripidamente pedalabili.
Lì abbiamo commesso il secondo sbaglio, ricominciando a salire su un sentiero bastardo, ancora più ripido, invece di prendere la strada asfaltata, nell'inutile speranza di intersecare nuovamente l'asfalto... spingendo per altri 800m di dislivello con pendenze atroci già senza bici, figuratevi con i nostri bisonti appresso...
Finalmente a Riederalp, capiamo i nostri errori. Lì proseguiamo pedalando ancora con pendenze da capottarsi (non avevo portato deliberatamente il cinghiettino per accoricare la 66) fino al castello e un po' oltre.
Vacca boia che fatica.
La discesa prevista, vista l'ora, le nuvole freschine e il monito di un montanaro, non s'è fatta. Pensavo di fare quella descritta da ronzinante nell'anello allargato dell'Aletsch, ma non abbiamo rischiato.
Siamo scesi per sottili sentieri poco segnalati giù per prati, poi abbiam puntato dritti verso Bitsch e Brig, facendoci una bella discesa abbastanza vert, con qualche passaggino ostico (c'era un S5 che non ho provato e un S4 che ho risolto in sella e altri S3). Turi se la cava alla grande.
Avevo dormito pochissimo, cercando un percorso abbordabile, tranquillo... per poter partir tardi, far tutto con calma... invece... porcazza... ho letto mille mila descrizioni e non me ne ricordavo neanche una, mischiando ricordi.
La prossima volta, come al solito, mi preparo bene in anticipo e partiamo presto, così evitiamo queste sgroppate inutili.
Il posto è magnifico. C'è da tornarci, salendo sull'asfalto.
La gioranta era già iniziata con il piede sbagliato, arrivando con largo anticipo a Iselle per prendere il treno (con l'idea di tornare poi al di qua prendendo il bus delle 16e50 fino all'Ospizio). Dopo colazione a Iselle, andiamo in bici in stazione e subito mi rendo conto di aver lasciato la carta d'identità in macchina: sprint in salita, con muscoli freddissimi e 6°C, per recuperare la carta d'identità in pochi minuti. Che pirla che sono.
Avendoci messo quasi il doppio del tempo a salire, non riusciamo a prendere il bus per farci la discesa in Italia... avrebbe cmq fatto troppo freddo e la stanchezza ci avrebbe fatto correre rischi inutili.
cmq in treno 9€ andare e 12€ tornare. Minkiaz!
le cime imbiancate di fresco erano uno spettacolo immenso.
I boschi non erano molto avanti con l'autunno, abbozzando appena qualche rara punta di giallo.
La temperatura era ottima. Salita e discesa tutta in maglietta.
La compagnia ancora migliore, confermando le impressioni del Devero. Purtroppo non mi ha insultato a dovere dopo la prima salita in cui presumeva che io sapessi dove stavamo andando... così, non abbiamo scelto la via più comoda, benché banale, per la seconda erta.
Sabato mi aveva chiesto "un giro tranquillo, perché sono a pezzi". E' stato massacrante e non ha detto "beh". E' allenatissimo e con una pazienza esemplare. o-o
Fatica
e ho detto tutto.