Iter:
Goglio - Alpe Devero - Codelago (tutto in costa, poi sentierino a spinta/spalla lungo il torrente che scende dal Pianboglio) - Lago Pianboglio - deviazione casuale tra altri laghettini sperduti - Alpe Forno inferiore - Alpe della Satta - Crampiolo - Lago delle Fate - Sentiero invernale per l'Alpe Devero - antica mulattiera - Goglio
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Lasciata la macchina a Goglio, dove sbuca l'antica mulattiera del Devero, saliamo su asfalto.
Dopo un po' di tornanti e gallerie poco illuminate, arriviamo all'Alpe Devero.
Nuvole basse, pirletta sul muretto.
Seguiamo la carrareccia per Crampiolo, chiacchierando amenamente. Fa fresco, non freddo... bene.
Azz... nei 10 sec dell'autoscatto le nuvole hanno oscurato il panorama sulla piana di Crampiolo!
Poi costeggiamo il Codelago sulla sponda est
Giornatone in alto, ma sull'alpe devero incombono le nuuuvooleee.
Clima ottimo, come la compagnia.
Quando sta per iniziare la salita classica sterrata per l'Alpe Forno, noi deviamo a sinistra, per fare il bel sentierino che costeggia il lago, fino alla fine, su un meraviglioso singletrack...
sempre sfiziosi tornantini
Poi sul sentierino ameno che serpeggia in riva al lago, Turi distratto si capotta e rischia di andar a bagno con la bici.
E' troppo bello per guardar il sentiero, ma è troppo stretto per guardare in giro... :-P
Le nuvole stanno inglobando le dighe! aiuuuto! noi risaliamo, fuggendo verso l'alto...
Northshore?
Risaliamo a spinta fino al lago Pianboglio
imbocchiamo un sentiero che distrattamente ci porta in una valletta secondaria mai vista, con qualche laghetto... ma siamo fuori strada e optiamo per un taglio tattico per scollinare e rimetterci sulla retta via.
Piacevole discesuzza free :-?
Si riprende a salire, con pendenze forti... e lo stomaco vuoto disapprova tale sforzo. Quindi pausa.
Per "riposarmi" faccio anche una corsa a rotta di collo, giù per mezzo pendio, inseguendo un sacchetto di carta sospinto dal vento. Porcazz. Ihih.
Arrivati all'Alpe Forno di sotto, notiamo che le mandrie son già transumate, han chiuso l'acqua e niente fontana... porcaccia.
C'è anche un guardiano peloso che sta sistemando le ultime cose prima di andare a dormire per l'inverno:
marmottona!
Non perdo occasione per fare qualcosa di stupido
Punta Arbola riflessa
L'altipiano è costellato di fantastici laghetti, con ruscellini limpidi infossati nella torba... che vien voglia di produrre whisky. Ghgh.
Cielo azzurro, temperatura mite contraddicono beatamente le previsioni grigie e gelide.
Altipiano a 2200m
Pace, tranquillità, sole tiepido, colori autunnali, scintillio del lago...
cos'è un cronometro?!
All'Alpe della Satta, comincia la discesa, Figata pazzesca, dato che in quel punto si apre il panorama sull'azzurrissimo Codelago, fino ad allora nascosto. E' un posto in cui portare la morosa con una coperta e... (ci sono delle ondulazioni dei pascoli che consentono un certo riparo da vento e sguardi indiscreti)
Divertentissimo e superpanoramico singletrack
La discesa presenta sia tratti scorrevoli a balcone spettacolari, sia tratti con gradoni di roccia ripidi e sconnessi su cui mettersi alla prova (godimento camoscistico), far lavorare le sospensioni e metterci una buona dose di manico. Bei tratti DH, con traiettorie da inventare, interpretare velocemente, senza veri passaggi obbligati, ma con linee più pulite da individuare. Fikifiko. Peccato che chi fa DH non possa godere di queste bellezze lontane e pedalate... :-P avrei tanto da imparare, senza girare in criceto-mode su qualche pista...
All'incrocio con il sentiero che sale in un vallone e quello per i laghetti di Sangiatto / Col di Nava, c'è 'sto pontigiellu bellu bellu
...dov'è d'obbligo una foto tamarra... ihih
La discesa continua sempre cazzutella, alternata a tratti lisci e panoramici "riposanti".
La cosa positiva dei tratti bastardi è che non sono esposti, e la cosa è tranquillizzante. Ma state all'occhio! ieri nel gruppo di Pro-M, che faceva più o meno lo stesso giro, c'è stata una spalla rotta/lussata in uno di quei tratti... :mazziat:
All'unico bivio della discesa, abbiamo tenuto la sinistra.
Finito l'ameno singletrack proveniente dall'Alpe della Satta, ci si ritrova all'inizio della sterrata che costeggia il lago, dov'eravamo passati all'andata.
Divertimenti infantili
E si ritorna a Crampiolo
le belle baite ristrutturate di Crampiolo
Si va verso la diga occidentale e, appena attraversato il ponte, si devia per il Lago delle Fate, che si raggiunge in pochi minuti.
Luce pacifica, acqua magica
beato
il soggetto mica tanto, ma il posto è proprio fiko!
Dopodiché si torna a Crampiolo e si imbocca il sentiero che si distacca sulla dx dalla sterrata principale, seguendo l'indicazione del "Percorso invernale"
Dopo una brevissima salitella, la discesa è molto divertente, con passaggi sconnessi in cui è divertente giocare di forza ed equilibrio per non appoggiare il piede e con altri lunghi tratti scorrevoli sulla liscia terra battuta del singletrack, che attraversa boschi e alpeggi deliziosi.
Dopo un alpeggio il sentiero principale scende dritto, mentre una sterrata si diparte sulal dx: noi prendiamo la destra e... si prende velocità.
Così ho rischiato di ammazzarmi entrando a tuono in una recizione elettrificata, prendendo il palettino metallico in mezzo alle
ruote...
quando dico che non ci vedo... non sto mentendo... :-P
Subito dopo individuo un simpatico sentierino che scende sulla sx tutto a scalette di legno, molto ripido con un paio di tornantini, su cui è estremamente facile impuntarsi e capottarsi. Ma tutto bene. La 66 non è un optional! Volendo si prosegue per la sterrata e si evita il tratto rischioso.
Poi si arriva nella piana dell'Alpe Devero, per ricongiungersi all'itinerario dell'andata.
Da quando inizia l'asfalto a quando si devia a dx su una sterrata ci saran 50m.
La mulattiera, dopo un lungo tratto in falsopiano in discesa, comincia a prendere una pendenza maggiore, con una serie di tornanti; è lastricata e larga più di due metri. Brucia un po' i
freni, per la pendenza continua, ma non è difficile. Con i miei 170mm non soffrivo. Con i 150mm specy, Turi pativa abbastanza le velocità scassate degli ultimi 500m.
Una terribile striscia di merda freschissima tagliava da parte a parte la strada; l'ho vista troppo tardi per poterla ollare... e mi son portato a casa patacche di letame "saporito" su
ginocchiere, maglia, bici, pantaloni, guanti,
scarpe,
zaino...
Ma vacca logia... mancavano pochi metri ed ero salvo... dopo tutta la maestria sprecata per evitare torte durante tutto il giorno.. :-P
Pazienza.
Giornata favolosa.