Prima di tutto:
Mitico Tetta!
Non è andata tanto bene, ma in fin dei conti è stato bello lo stesso.
Compagnia: Siamo solo io e lui, con la Slayer e la KTMmina.
Roadbook sommario: Saliamo da Cannero (200m slm), Viggiona, Trarego su asfalto, poi sterrata parzialmente cementata fino a Piazza, di nuovo asfalto fino a Il Colle e Piancavallo, sterrata fino a Cima Morissolo (1330m), ritorno a Piancavallo e discesa verso i Piani di Nevia e Barbé su mulattiere e sentieri abbandonati, infine scalinate cementate e poco asfalto sul lungolago per tornare a Cannero.
Il giro è partito male: in ritardo perché non si trovava parcheggio, una gomma buca a testa, quella di scorta a casa (riparata poche ore prima!), pile scariche della macchina fotografica appena ricaricate (dannaz), serie sterzo nuova mezza ingrippata (come quella vecchia), posizione in sella peggiore che sull'SX su cui ormai sono più abituato, non troviamo il pane per i panini del tetta (ma ci assicurano che l'Alpe Archìa è aperta), ecc... e prosegue peggio! ( o)beta, dopo circa 100m di dislivello spacca il pedale e dopo un po' di smanettamenti, si riduce a pedalare sul perno, col pedale nello
zaino. fatica multipla, scomodo, instabile. Porca troiazza!
Dopo un breve consulto sulle alternative tornando a casa a prendere gli altri mezzi, decidiamo di proseguire, nonostante tutto, pur di non passare 5 ore in macchina, tra un trasferimento e l'altro.
Il Tetta, stoico, con una forza di volontà incredibile, un senso d'amicizia e di sacrificio esemplare è arrivato fino in cima, pedalando con un pedale solo e spingendo per 1100m.
La temperatura era quasi estiva e mi son fatto tutta la salita a torso nudo, tanto si stava bene! I colori erano stupendi e la salita in bellissimi boschi, senza pendenze terribili come invece mi ricordavo
male. Meglio così! Certo che con tre pedali in due, solo io ho potuto godere della pedalabilità della salita, migliore del previsto.
Purtroppo inevitabilmente siamo stati rallentati da questo handicap, dovendo poi stralciare il giro, tagliando la deviazione verso il Monte Zeda.
Abbiamo avuto un altro inconveniente: avendo lasciato in furgo il pane e prosciutto, perché contavamo di mangiare all'Alpe Archia (che ci avevano assicurato aperta!), siamo stati spiazzati dal trovarla chiusa.
Fortunatamente c'era il cartello "Chiuso" già a Il Colle, così abbiamo evitato di andar fin là con le energie già in riserva, per poi dover tornare indietro a pancia vuota.
Peccato davvero, perché il giro del Monte Bavarione è meritevole... e tutto in piano, dopo esserti sudato tutta quella salita... sarebbe stata una bella strada panoramica da godersi agevolmente.
Morale, puntiamo a Piancavallo, dove mangiamo un buon piatto in un brutto ristorante.
L'umore non è dei migliori, viste le avversità continue...
Dopo pranzo, visti i continui ritardi e la giornata più corta, rinunciamo a ritornare a Il Colle per fare il giro del Bavarione. Sarà per la prossima volta. Peccato.
Andiamo alla Cima Morissolo sulla bellissima strada militare pianeggiante, che termina con le fortificazioni della prima guerra mondiale scavate in gallerie illuminate davvero suggestive.
Posto davvero bellissimo, praticamente a picco sul lago. Sarebbe stato uno spettacolo meraviglioso se la foschia e smog non ci avessero offuscato completamente la visuale. Non eravamo in mezzo alle nuvole, anzi, il cielo sopra era azzurrissimo, senza una nuvola, ma giù la visibilità andava scemando nel grigio...
Che peccato...
Che peccato... il posto è davvero splendido, quasi al pari di Riva del Garda.
Torniamo sui nostri passi, evitando una discesa abbastanza vert (non avevamo né la bici giusta né le
protezioni), fino a Piancavallo. Prendiamo una sterrata per arrivare all'alpe Morissolo, evitando quel tratto verteggiante, ma alla fien della sterrata dissestata, prima che inizi il sentiero, un gruppo di boscaioli ci terrorizza con scenari apocalittici su qualunque discesa da quella parte. In mappa era un sentiero che scendeva talmente lentamente che traversava le curve di livello con una lentezza assurda! bah. Però se non è scorrevole, la cosa non è simpatica alle 4 del pomeriggio con quelle bici.
Verso l'Alpe Morissolo, ok, vogliamo credere che sia antipatica, quindi accettiamo il consiglio di non proseguire, ma il Tetta si affida alle mie decisioni da cartomante e alle mie valutazioni sulla fattibilità di certe discese, oltre che al cronoprogramma.
Quindi non risaliamo fino in cima, come i boscaioli terroristi ci consigliavano, ma ostinatamente scendiamo fino ad un altro alpeggio, dove dei pastori ci danno alcuni consigli meno disfattisti su come scendere.
Benissimo. (Fangulo boscaiolo antipatico!)
Non è per niente facile orientarsi. Il Freeride è nell'anima e non possiamo preciscendere da ciò. (quante cazzate che dico
). Cartina in mano ogni momento e tanto istinto, ci fanno trovare i sentieri mal segnati e coperti di foglie che ci portano al lago su antiche mulattiere tutte tornanti.
Mi manca la 66 per scendere tranquillo, ma la Slayer per lo meno fa i nosepress solo col pensiero, senza il minimo sforzo.
Il tetta è glorioso. Senza un pedale, senza protezioni e senza il casco integrale, se la cava alla grande nonostante le insidie tra le foglie.
La discesa mi piace, come ogni volta che ha l'odore del freeride, col sapore di tecnica e senso dell'orientamento.
Un'ora di discesa tra i castagni, alpeggi abbandonati, terrazzamenti dimenticati e mulattiere lasciate a loro stesse. Scenario gotico-decadente reso allegro dal trailhunting, dal gusto della scoperta, dall'impegno dato dalla guida difficoltosa e dalla compagnia solida.
Non bisogna mai spaventarsi davanti a tante avversità.
Chi la dura la vince.
:-?
Grazie Tetta.
Spero di aver il tempo di rifare questo giro, nella sua interezza, come da programma, con la mia fida SX, prima che i colori d'autunno spariscano del tutto.
Se il tempo è terso e non ci sono problemi meccanici, è un giro 10 e lode, IMHO.
A breve qualche foto... in attesa di quelle del tetta (
PS: mandami una jumbomail! dnake!)
Cannero
dopo Trarego (azz, non funzia il flash!)
Colori d'autunno
Salita cementata prima di Piazza
Bella strada panoramica in dolce salita che porta a Il Colle
stradina deserta che sale pian piano tra scenari colorati. Peccato per la foschia che nasconde il lago...
Tratto di strada tra Il Colle e Piancavallone, con le fortificazioni sopra il Monte Morissolino
Strada militare verso Cima Morissolo (ultima cima là in fondo)
Balcone stupendo... ma sulla foschia...
Riuscite ad immaginarvi che spettacolo il lago là sotto?!
Spaccato tra le tante gallerie (illuminate).
da queste postazioni imprendibili si sparavano cannonate a 14km con proiettili da 80kg. Mai combattuta una guerra qui. Solo atroci rastrellamenti nazisti nel '44.
Dalla Cima Morissolo si intravede Cannero.. quando si dovrebbe vedere tutto il lago... porc!
Vista verso nord
Vetta