Ieri io e Pol abbiamo fatto una gran sgambata...
2000m di dislivello per 50 e passa km!
Vista la limpidezza della giornata, il lucchichio del lago e il freddo gelido previsto sul giro tutto a nord-ovest-nord di Visp... abbiamo dirottato il Defender verso Cannero.
Il clima è stupendo, l'aria limpidissima. Io parto in assetto estivo (maglietta & pantaloncini), ma riempiendo lo
zaino di maglie calde. Fino a 1000m si poteva stare in maglietta!
L'aria era fredda, ma il sole scaldava bene.
Con ritmo costante e non blando, saliamo per i classici 500m di dislivello all'ora, con pendenze 11-12-9% su asfalto poi 17-21% su sterrato e cemento (pausa panino) ed infine su asfalto 9-5% e in 2 ore esatte siamo a Il Colle.
Vorremo mica scendere subito?!
Puntiamo all'Alpe Archìa, ancora aperta, e all'una decidiamo di infilar le gambe sotto al tavolo... i panini si mangeranno un'altra volta :-P.
L'aria è proprio fredda, tant'è che abbiamo attraversato pozzangerone completamente ghiacciate.
Pranzo abbastanza mediocre in sala fredda, ma poi ci accampiamo davanti al camino a scaldar le ossa, ci copriamo bene e via: alle 14e15 ripartiamo dopo una pessima grappa.
Appena giunti al Passo Folungo la temperatura è ben diversa e ci si può riscoprire.
Il panorama è davvero stupendo! si vede benissimo tutto il lago Maggiore e gli altri laghi. L'azzurro del cielo è perfetto, solo a nord-est in lontananza c'è qualche nuvoletta. Wow.
Torniamo indietro? ma noo! Saliamo fino alla Capanna Vadà, che la strada è restaurata perfettamente, per lo più liscia "da porche", e cerchiamo di far scendere la polenta, salendo a buon passo sulla Linea Cadorna (10-12% di pendenza).
foschia solo in pianura (ecco perché odio Pavia)
E' una salita fantastica per il panorama che ci accompagna tutto il tempo: tutti i profili della montagne si stagliano nitidi (in HD
) in ogni direzione, i prati s'illuminano di sfumature bronzee e dorate in forte contrasto con il denso incredibile azzurro del cielo.
Il forte vento dei giorni scorsi deve aver spogliato gli alberi dei primi colori autunnali, lasciando le foglie più forti ancora verdi: per questo credo che i boschi siano ancora con aspetto settembrino, ma il sottobosco sia già pieno di foglie secche...
Beh, arrivati alla Capanna Vadà dico "saliamo giusto fin lì sopra al pian Vadà, per guardare giù dall'altra parte, le montagne verso nord"... quindi ci copriamo bene, viste alcune nuvole infingarde che erano sopraggiunte senza preavviso ad oscurarci parzialmente il sole, accompagnate da un vento gelido, e ci rimettiamo in marcia.
La bellissima sterrata liscia lascia il posto al sentiero, lasciando intuire quanto sia stato il lavoro di restauro della parte precedente; infatti qui dove doveva esserci ancora la bella sterrata, in realtà c'è un caos di sassi ed erba, benché la sottile traccia è ben pedalabile, vista la scarsa pendenza.
Arrivati al meraviglioso balcone del Pian Vadà, vediamo l'ultima piramide del Monte Zeda lì.. "ad un passo"
e diciamo: "non possiamo arrivare fin qui e tornare indieto! quando ci ricapita di tornarci da Cannero?!" così, condividendo convintamente questa follia, partiamo con le gambe ormai già abbastanze cotte verso il diagonale che va verso la Marona, per poi risalire dalla cresta sud, teoricamente più comoda. Il diagonale, invece di essere "poco ciclabile", come detto dal gestore del rifugio, è una lunga disagevole camminata per niente pedalabile.
Solo alcuni tratti mostrano come il lavoro dell'uomo era stato incredibile. Quella doveva essere una perfetta mulattiera fatta con la stessa perizia della stra da precedente, con tanto di lastre di pietra scolpite per gli scoli per la balconata, a distanza regolari... doveva essere liscissima, invece una serie di frane e smottamenti l'ha trasformata in un sentiero da capre.
Non finisce mai! Dopo un ultimo strappo ripidissimo tagliando sù per una frana, arriviamo finalmente sulla cresta, ma son già le 16e30!
Fa un freddo porco.
Due escursionisti ci dicono che alla vetta mancano ancora 30-40minuti!
Il sentiero è sì molto meno pendente di quello della cresta est, ma estremamente impervio e tratti a spinta si concludono con un autentico portage in spalla fino alla vetta, stanchi morti, ma senza la possibilità di riposarci, camminiamo spediti.
Alle 17 siamo alla Croce!!
Alcune nuvole bastarde ci privano del conforto di un po' di calore. Il panorama è mozzafiato: l'arco alpino illuminato dai raggi crepuscolari sembra una dentatura irregolare di un gigantesco animale preistorico; i laghi luccicano d'argento; il lago maggiore serpeggia sinuoso, accentuato in questa prospettiva; il Lago di Varese si vede quasi per intero, così come quello di Monate e Comabbio; fa perfino capolino il lago d'Orta! Si vede Cannero col suo spiraglio di Maggiore, la Cima Morissolo così lontana da metterci ancora più fretta...
Tempo di far una raffica di foto, senza goderci troppo il panorama (neanche seduti un istante), ci cambiamo, armiamo e ripartiamo. Peccato... ma il tempo stringe.
La forca e il pedale di freddo metallo, impugnati portando in spalla la bici, mi hanno semicongelato le mani, nonostante guanti e sottoguanti ho le dita così intorpidite da non riuscire quasi a comandarle. Non capisco se sto toccando le leve dei
freni o no. Sensibilità azzerata. Muovo solo le falangi, perché falangine e falangette sono ibernate. La stanchezza, l'ombra, il freddo, l'esposizione, la prudenza, la fretta e le notevoli difficoltà del sentiero, ci costringono a piedi per buona parte della discesa in cresta. Con un po' più di freschezza e tempo, penso che si dovrebbero fare a piedi tratti molto più brevi.
E' tutto meraviglioso, la luce, le nostre ombre vive ondeggianti sul fianco della montagna. Verrebbero delle foto da cartolina, da far commuovere anche i fotografi più bravi... ma non c'è tempo. Immagazziamo quelle immagini nel cuore e pedalare!
E' una corsa contro il tempo. Giù a manetta sulla linea Cadorna, senza dilettarci sul sentiero che proseguirebbe in cresta.
Il tratto fino alla Capanna Vadà è sublime, poi banale sterrata senza freni. Possiamo evitare gli ultimi tornanti sul sentiero che avevo già percorso e sapevo che era rapido e fattibile.
Dal passo Folungo aggiriamo a sud il Monte Bavarione, con questa luce che non smette un istante di stupirmi. "Come vorrei fermarmi ad immortalare questi scorci mozzafiato!!", non si può. Via via. Pedaliamo per tutto il falsopiano in discesa, poi salitella e ancora discesa poco pendente e sempre pedalando con un ritmo sproporzionato rispetto alla stanchezza. Il fisico non ne può più... il culo soprattutto. Un crampo viene e passa, per fortuna.
Giunti a Il Colle ci ritroviamo costretti a rinunciare a visitare la Cima Morissolo e scendere dall'autentico intento originale: scendere dall'Alpe Morissolo per sperimentare un nuovo entusiasmante sentiero. Non c'è tempo.
Vista l'ora e la fatica, dobbiamo essere concreti e decidiamo di scendere dalla via conosciuta, benché esposta a nord. Più buia, ma più veloce. Sono le 18e20, mi pare, e ci mancano ancora 1000m di dislivello!
Da il Colle puntiamo quindi diretti su Cannero sul sentiero che avevo scoperto con Ryu80. La stanchezza si sente, la luce è sempre meno, ma la velocità ha poco di sensato.
Gli ultimi sprazzi di lucidità di conducono a valle senza giocare jolly, giostrandoci tra foglie, tantissime pietre fisse e gradini.
Sticazzy!
Alle 19 siamo a Cannero. Concludiamo il giro con un po' di urban freeride, sorbendoci tutte le scalinate possibili.
Siamo molto stanchi, ma abbiamo fatto una bella impresa. Una micro-Moretti non è il giusto premio, ma è ciò che passa il convento.
Bella Pol!
ha spirito, gamba e tecnica... e quella dose di azzardo che ci ha permesso di compiere questo notevole giro.
Avessimo avuto un'oretta in più, avremmo potuto goderci meglio il panorama della vetta della Zeda e non stralciare la capatina alla panoramicissima Cima Morissolo, con allegata discesa tecnica.
Che giornata! 8 ore in sella, 30km di salita, temperature polari in vetta (lo zero termico era a 1400m, più il vento...), 2000m di dislivello per 50km... numeri grossi, per la mia cicciona da 18,2kg!
Mi spiace per le caldarroste... ma "l'ingordigia di quota" ci ha rapiti. Spero che anche voi abbiate passato una bella giornata! o-o