solo per capire...
ma cosa porta una gara ad essere di seria A B o C?
Questa osservazione è giusta e molto interessante.
Innanzitutto dire che una manifestazione è di “serie B”, in molti casi, non rende onore alla qualità dell’evento. Ci sono moltissime realtà infatti dove lo standard è decisamente elevato, ma comunque non al top in Italia.
Mi sentieri pertanto di introdurre una specie di categoria “superiore”, una specie di Hors Category o, per restare in tema calcistico, un livello “Champions League”… Quanto agli esempi, mi limito a citare alcune delle gare a cui ho partecipato nel corso degli anni.
Champions League
Eventi di altissimo livello dal sapore internazionale, in grado di regalare oltre che la classica “gara” delle emozioni e delle esperienza che non si trovano negli altri eventi (es.: pedalare insieme a biker di tutto il mondo, poter ammirare le gesta dei più forti specialisti stranieri, starting list da Coppa del Mondo, grandi numeri al via, copertura mediatica, ecc…).
Location di logistica e del percorso unica e fortemente caratterizzante.
Organizzazione impeccabile, attenta ai dettagli e alle esigenze di tutti i partecipanti, dal primo all’ultimo.
Partecipazione e coinvolgimento del territorio in maniera forte e sentita.
Capacità di innovare e rinnovare costantemente.
Esempi: Salz, Roc d’Azur, Black Forest, Riva d. Garda, DSB e un’altra dalle parti di Treviso che non ricordo… :-P
Serie A
Gare dall’organizzazione eccellente e curata. Partecipazione di qualche nome straniero. Numeri importanti. Capacità di divertire. Location interessante.
Esempi: Divinus, Val di Fassa/Rampilonga, Graz, Bardonecchia, Cimbri, Gimondi, Costa d. Etruschi, Folgaria Megabike.
Serie B:
Gare senza infamia e senza lode ma che, per un motivo o per l’altro, peccano ancora in una o più delle caratteristiche della Serie A.
Esempi: Paola Pezzo, Lessinia Bike, Tiliment, Conca d’Oro, Cortina-Dobbiaco, Marathon Brianza, Bike Extreme, St. Wendel.
Serie C:
Gare che lasciano un po’ a desiderare sotto il punto di vista organizzativo, logistico o della location. Numero scarso di partenti o comunque mediamente basso. Gare, spesso dalle grandi potenzialità, che danno però l'idea di esistere perchè fatte "tanto per fare".
Esempi: Su e Zo par i fossi, Grappissima, Civetta Superbike.
Discorso percorsi:
Secondo me non è giusto valutare la “qualità” di una GF dal percorso. Lo si può fare solo in parte, ma ciò non deve condizionare eccessivamente il giudizio complessivo.
Per avere grandi numeri al via è fondamentale un percorso che sia in grado di “reggerli” o, al limite, studiare escamotage particolari come partenze scaglionate o similari. Non solo, per fare “grandi numeri” è anche necessario che il percorso sia adatto a tutti, dall’elite che gli va bene tutto al ciccio pasticcio che vuole solo arrivare alla fine intero, presentando il giusto equilibrio di tratti scorrevoli (soprattutto per le marathon) a tratti tecnici. Ricordatevi che una discesa tecnica fatta da freschi, per molti dopo 6-7-8 ore in sella spesso diventa improvvisamente NON CICLABILE. Tutti son capaci a dire che quello del SRH è il percorso più bello del mondo… La DSB, da questo punto di vista, ha saputo presentare il percorso duro, difficile, quasi estremo ma comunque adatto a tutti.
Ad es., la Tiliment di Spilimbergo ha un percorso straordinario: c’è dentro di tutto (andatevi a rileggervi il mio post del 2010) ma è forse fin troppo estremo, quindi non è a mio avviso adatto a fare grandi numeri.