Affrontare la discesa senza paura

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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Eraclitus

biker semi-serio
10/11/08
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San Gemini
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Bike
full dagli occhi a mandorla e monster (Stambek gravelizzata)
Ammazza..hai tirato fuori l'Ecclesiaste...e poi dicono che noi baicher siamo tutti brutti sporchi ed ignurant!!:smile::smile:

L'Hai presa da footloose, vero..?
Se hai più o meno la mia età non puoi che averlo citato da lì...

...e quindi, se le citazioni bibliche non può che averle trovate in un film, significa che è confermato:

noi bikers siamo tutti brutti, sporchi e ignoranti :smile::smile::smile:

protesto!!!! ..brutto e ignorante forse si, ma................... IO MI LAVO!!!!:smile::smile::smile:
 

Accrocchista

Biker serius
21/7/09
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Tonengo (AT)
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Ma si, vi faccio ridere, vi racconto.
Seconda o terza uscita in mtb da discesa della mia vita, primavera 2010. Gruppo nuovo, mai visti prima, ci siamo conosciuti su questo forum, mi pare. Mi presento al mattino a casa loro, destinazione Prali.
Io non sapevo (e non so) nulla di percorsi fr, o dh o come cacchio li chiamate. Per me sono discese, e per divertirti in discesa devi correre. Vengo dalle gare di enduro, la velocità mi piace, la competizione mi piace.
Gruppo, siamo in quattro, loro tre affiatati, io quello nuovo, quello che non può restare indietro.
Prali, ci ero stato la settimana prima con altri, ma era stata la prima domenica di apertura, non erano state montate passerelle, salti e quanto invece scorgo oggi dalla seggiovia.
Saliamo fino in cima, siamo in quattro, io mi preparo, non voglio sfigurare, non posso sfigurare. Parte il primo, il loro capobranco capisco. Ultimo no, non posso, io vengo dalle gare di enduro, ultimo no. Dietro, a ruota, una lunghezza ci separa, pedalo, pedalo, che ci sarà di difficile, è solo una discesa, ne ho fatte in tutti gli sport della mia vita, che ci sarà da pensare o stare attenti, è solo discesa.
Prali, la pista sù in alto, quella facile, poco pendente. Sarebbe anche poco interessante, poco attraente, credo. Per questo hanno montato oggi mille trabocchetti, robe che se un motociclista le vede si chiede "ma perchè?". A ruota, pedalo sulla corona più piccola, un giro di pedale 4 o 5 di ruota. A un metro dal primo, nella prima discesa. Mica posso restare indietro subito.
Il capobranco sale sulla prima passerella, io dietro, a ruota. Ma, aspetta, non è una passerella, è un maledetto inganno, una trappola cinese: un ponte basculante? Ehhhh, un ponte basculante?????? Che ovviamente si abbassa verso valle, e si alza verso monte dove prima poggiava per terra, quando il capobranco passa.
Ho trovato nel forum un altro argomento dedicato a quella passerella: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=72407
Cazzo, ma cazzo no, mi trovo 'sta pazzia di ponte giocattolo alzato a puntarmi come un cavallo di frisia, e io a manetta. Hanno costruito pure una sorta di imbuto, due ali di cordame che ti buttano sulla passerella, non posso nemmeno girarle attorno. Sono spacciato, morirò, moriremo tutti.
La mia ruota anteriore si pianta lì, come contro un muro. Io per fortuna ho l'ardire di mollare il manubrio, quasi spicco il volo, oltre, atterro sulla parte anteriore della passerella, che attutisce il colpo, solita capriola sulla spalla, e alla via così. La mia bici ancora là dietro, e io penso già ai danni, mi vedo nei miei incubi la ruota anteriore piegata come la tenda "2secondi" del Decathlon.
E invece no, tutti salvi, pure la bici.
Arrivano gli altri due, pensano di vedermi morto. E invece no, sono tutto sano, tutti sani.
Dio che ridere, vi giuro. Se ci ripenso, se mi potessi rivedere da fuori, sembrerebbe una comica di Stanlio e Ollio. Mai ultimo, mai, piuttosto esplodo, ma mai ultimo.
 
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zeromeno

Biker paradisiacus
31/5/04
6.399
-5
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Vicino a Padova
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non ho letto tutto e non so se ti è già' stato suggerito:
corsi di guida
lascia stare il fai da te o -peggio- i consigli degli amici
è come x lo sci meglio imparare da zero col maestro che imparare dagli amici con gli errori e poi doverli correggere
ci sono molte persone che tengono dei corsi anche xc e am
due o tre lezioni e poi vedi la differenza:il-saggi:
ciao
 

Fuoristradale

Biker tremendus
9/8/10
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1
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Monza e Brianza
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Non faccio mistero di avere paura in alcune discese.Ho cominciato a fare "vera" mountain bike da Novembre, prima erano tutte uscite su sterrati senza pendenze eccessive.
Personalmente penso che la paura o meglio ancora l'istinto di conservazione possa aiutare a non farsi male , anche in modo grave.
Vi porto la mia esperienza.A Dicembre facciamo una uscita a Montevecchia, arriviamo alle vigne,è la prima volta che le vedo.Mi fermo e il primo tratto lo faccio a piedi.
La settimana dopo ancora le vigne, questa volta non mi fermo subito e faccio circa dieci metri di discesa in bici.
Settimana scorsa arrivo e cerco di farlo in scioltezza, senza irrigidirmi e di metri ne faccio 20 o di piu' fino a quando non mi impunto su un pietrone e pianto i piedi a terra.
L'importante è conoscere i propri limiti e rispettarli , e soprattutto non pensare di fare figuracce con gli altri.
Paradossalmente ho piu' paura a fare le passerelle dei guadi ..qua mi fermo praticamente sempre.Ma piuttosto che finire a facciate nell'acqua preferisco andare a piedi, sicuramente è un blocco psicologico che dovrò superare.
 

_luca

Biker popularis
19/12/10
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Grenoble
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Ma sì, da ultraquarantenne mi sento autorizzato pure io a dire la mia. Nonostante il primo tuo interlocutore sia stato un 15enne. Grandezza di questo forum, penso.
Forte, piano. Credo siano due concetti, non due misure. Anche perchè le misure sono sempre accompagnate da un concetto universale di unità di misura, che qui non trovo. Se vuoi ridere leggiti il mio http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=168734[url]http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=168734[/URL]
La discesa comporta il rischio, a mio avviso. E il rischio comporta l'adrenalina. Cosa che ho sempre cercato negli sport che ho praticato e pratico. Snowboard, enduro motociclistico, free-climbing (lo so, si sale, ma ogni tanto si cade...). Tutti sport che PREVEDONO la caduta. A mio avviso, ovviamente, avviso contestato da molti, devo ammettere. La caduta è una esperienza per me, non un incidente. Importante è non farsi male, non troppo. Protezioni, ovunque. Spendo in protezioni più di ciò che spendo in bici, moto e quant'altro.
La paura di "andare forte" non esiste, esiste solo la paura di cadere. Ma quella paura, per quel che mi riguarda, viene abbondantemente vinta dall'adrenalina dell'andare forte.
In free-climbing io reggo il 6a, da primo. Su quella difficoltà (incredibile come le difficoltà delle salite siano ben valutate) io non cado mai. E quindi spesso provo il 6b, talvolta il 6c. Perchè se no, che gusto c'è?
Lo so, sono l'unico che lo pensa. O forse l'unico che lo scrive.
Ma credo che noi tutti non facciamo questo, e altri sport, per essere allenati, per avere il casco alla moda, o i pantaloni colorati da ragazzino. Noi 40enni facciamo questo sport, e altri sport, per evadere dalla "sicurezza" della nostra posizione: lavoro, casa, qualcuno una moglie e dei figli. Facciamo questo per tornare ragazzini, che io da ragazzino mi arrampicavo sul pino di casa, alto credo 15 metri, e andavo fino in cima. Con le mani piene di resina, il vento che dondolava albero, me e mio fratello che si arrampiacava insieme con me, e mia mamma che inutilmente ci cercava non alzando lo sguardo al cielo, dove noi eravamo. Son qui, son vivo, guido ogni giorno un'auto piena di airbags, ogni giorno lavoro in un posto dove rischio al massimo il tunnel carpale per uso improprio del mouse.
Ma ogni tanto, quando riesco, vado fuori a pericolarmi. A cercare il brivido. Se la temessi la paura di cadere, sarei fregato. Perchè l'incoscienza è un diritto, mica una condanna.
Con affetto, da un tuo quasi coetaneo.
Marco Pannoni

post molto interessate, anche alla luce dell'approfondimento di cui al link nelle prime righe.
Io, pur avendo la stessa eta' e praticando o avendo praticato molti degli sport citati, adotto un approcio diverso: la velocita', l'adrenalina non mi motivano molto, specie quando mi trovo nella situazione sbagliare = farsi male. All'opposto, traggo molta soddisfazione nello spostare il mio limite un po' piu' in la, nel progredire.
Ne risulta che, nei casi in cui sbagliare "non costa niente", come in arrampicata sportiva (ma anche windsurf e, in minor misura, snowboard), ben venga testare continuamente il limite per spostarlo un po' piu' in la, ma nei casi in cui lo sbaglio si paga spesso pesantemente, come in MTB, pereferisco progredire magari un po' piu' lentamente (e si potrebbe discutere su "quanto" piu' lentamente), ma restando dentro un ragionavole margine di sicurezza, margine che diventa tanto piu' ampio quanto piu' gravi sono le conseguenze potenziali dell'errore (ok rischiare un po' su un passaggio lento e non esposto, mentre su roba veloce preferisco veramente il rischio quasi zero)
Le rare volte che mi capita di 'giocarmi un jolly' come sul tuo salto al minuto 1.50 del video linkato, non sono contento di essere andato al limite, sono arrabbiato per aver preso un rischio inutile che non mi ha dato nessuna soddisfazione: un salto molto piu' piccolo, ma eseguito perfettamente, mi apporta molta piu' soddisfazione.
Questo detto non penso che uno dei due approci sia migliore dell'altro: ognuno e' fatto a modo suo e, per quanto ci si possa sforzare occasionalmente di fare un passo nell'altra direzione, non penso che si cambi molto, da questo punto di vista.
 

Accrocchista

Biker serius
21/7/09
173
1
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Tonengo (AT)
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Perfetto, è assolutamento il concetto stesso, visto dall'altra parte. E pertanto mi trovi d'accordo. Purchè lo scopo non sia "vincere la paura", ma cercare un motivo, e non un modo, per non averne, o per goderne. O avere sempre meno paura "cattiva", quella che ti blocca.
Cito un'altra esperienza della mia vita. Sono da diversi anni un "tecnico di sicurezza stradale" per la guida dei ciclomotori, della FMI. Sono uno di quelli che gira per scuole e piazze per far provare ai ragazzini il motorino per la prima volta.
Ambiente: piazza attrezzata con balle di fieno, nessun ostacolo nei dintorni, motorini depotenziati, che non arrivano a 20 km/h, telecomando in mano per spegnerli da lontano e scongiurare il pericolo del panico da "manetta aperta". Insomma, pericolo di farsi male, davvero quasi nullo.
Eppure certi ragazzini, che magari in mezzo al branco fanno i gradassi, quando salgono sullo scooter la prima volta, e finalmente capiscono, sono terrorizzati. Le gambe tremano loro, non sanno dove guardare, non sanno come tenere le mani. Anche se io 5 minuti prima ho loro spiegato che due dita "vanno sempre sui freni, da quando saluti mamma la mattina per andare a scuola, a quando saluti mamma quando torni da scuola".
Io cerco di far capire loro che la moto non è pericolosa, la velocità non è pericolosa. Neppure la caduta è pericolosa. Pericoloso è credere di sapere già tutto. Io, nonostante sembra mi dia delle arie da "racingman" non sono così. Sono un mingherlino, 60 chili vestito, muscolatura quasi inesistente, non eccello in nessuno sport, anche se mi piacciono tutti. Ma sono curioso, e mi butto in ogni sport, tanto per vedere se mi diverto. Se diventasse un mero esercizio di ponderatezza, ne rimarrei inorridito. Neppure sono un fesso. Mi butto, come in tutto. Quando avevo 20 anni, in Sardegna, feci un tuffo di testa in mare da 18 metri. Solo i locali, quelli belli e abbronzati, lo facevano. Io mi sono detto: se lo fanno loro, e non muoiono, vuol dire che si può fare. Io mingherlino e con quell'aria da "continentale". La paura (e cazzo se ho avuto paura, ma ne ho fatti due, uno dopo l'altro), era parte del gioco. Il rischio no. In quel caso, se mi fossi tuffato in un posto dove non era possibile farlo, sarei morto. Mica sono fesso, ma come dice un altro nostro coetaneo "tutta la droga del mondo non vale un grammo della mia adrenalina".
Con affetto, e rispetto.
Marco Pannoni
 

miguel76

Biker tremendus
1/7/09
1.358
-2
0
Roma
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Beh infatti, credo che nel discorso di Accrocchista ci sta la massima che "la paura nasce dall'ignoranza!" in ogni sua forma. La paura del buio, la paura del mare, la paura del diverso... ovviamente tengo fuori tutte quelle forme di fobie che sono più patologiche e che per sdradicarle serve un duro lavoro con gli specialisti adatti. Ma la mera paura può e deve essere tranquillamente superata con la conoscenza di quello che si sta andando a testare e, parlando di MTB, credo che tutti abbiamo avuto "paura" o comunque grande referenza nei confronti di quegli ostacoli che stavamo per affrontare per la prima volta. Uno su tutti il DROP! Che sia di 50cm o di 1m o di 5m chi si mette in testa di affrontare un ostacolo del genere sa che può farcela, sa come può essere affrontato, conosce in teoria la tecnica giusta per buttarsi dentro altrimenti è solo un "avventato", ma nonostante la conoscenza della teoria non abbiamo ancora sulle spalle quello che è "l'esperienza" che fa la differenza tra la teoria e la pratica. Ma con la conoscenza e forti comunque della nostra esperienza con la MTB possiamo tranquillamente superare la paura iniziale dello stacco in volo del DROP e lanciarci per un tranquillo atterraggio in tutta sicurezza. Ovvio che si può sbagliare lo stesso ed uno dei motivi è quell'attimo d'incertezza proprio un secondo prima del momento decisivo, ma se ce ne rendiamo conto e se non ci siamo sfracellati al suolo chi si mette in testa davvero di superare quella paura non fa altro che riprendere la bici per tentare una seconda volta.
A conclusione vorrei dire che comunque i più giovani secondo me, da questo punto di vista, sono avvantaggiati... ne facevo di minchiate da piccolo con la BMX ma per fortuna non mi sono mai fatto male davvero!!!
 

stefano_81

Biker tremendus
11/4/11
1.171
-1
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verona - lago
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La discesa si affronta senza paura quando si è rilassati, preparati fisicamente e consci delle proprie capacità.
Spesso, una discesa che pare difficile, basta percorrerla a piedi in salita per poi riuscire a farla in scioltezza.....
 

Mountain bike

Biker superis
26/8/10
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0
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Tra Siena e Perugia
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Bike
Un pò di bici
La discesa si affronta senza paura quando si è rilassati, preparati fisicamente e consci delle proprie capacità.
Spesso, una discesa che pare difficile, basta percorrerla a piedi in salita per poi riuscire a farla in scioltezza.....

Detto così sembra di parlare di una malattia incurabile :hahaha:, certo ci sono dei ripidoni dove è più facile ribaltarsi che restare in sella, ma quello è anche un problema di fisica che oltre una certa pendenza è difficile andare.
Comunque a me di solito fa più paura affrontare una salita che una discesa.
 

pommy

Biker novus
26/6/11
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montorio
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affrontare una discesa molto ripida a volte a forte velocità a volte(solo a volte)può essere meno pericoloso che affrontarla piano, questo perchè la velocità permette di superare ostacoli che non si affrontano andando piano, ma questo forse è un problema che potrai affrontare successivamente. Per scendere da sentieri ripidi e a forte velocità se si è frenati dalla paura a volte può aiutare indossare un casco integrale da moto cross(questa teoria l'ho sperimentata su dei miei amici)perchè chiude molto la visuale sulla ruota e su ciò che ai sui fianchi, in pratica vedi molto poco oltre al sentiero, non ti rendi conto della velocità perchè il casco ti protegge dall'aria e alla fine della discesa se ti fermi, ti giri e guardi da dove sei sceso non ci crederai!!!
 

folpi

Biker popularis
31/12/11
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vermegliano
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affrontare una discesa molto ripida a volte a forte velocità a volte(solo a volte)può essere meno pericoloso che affrontarla piano, questo perchè la velocità permette di superare ostacoli che non si affrontano andando piano, ma questo forse è un problema che potrai affrontare successivamente. Per scendere da sentieri ripidi e a forte velocità se si è frenati dalla paura a volte può aiutare indossare un casco integrale da moto cross(questa teoria l'ho sperimentata su dei miei amici)perchè chiude molto la visuale sulla ruota e su ciò che ai sui fianchi, in pratica vedi molto poco oltre al sentiero, non ti rendi conto della velocità perchè il casco ti protegge dall'aria e alla fine della discesa se ti fermi, ti giri e guardi da dove sei sceso non ci crederai!!!

Recupero un casco e ci provo anch' io!!!!:i-want-t:
 

bikers09

Biker novus
30/3/11
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Milazzo
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io ho avuto la sfortuna di cadere in discesa, per fortuna non è successo nulla solo qualche graffio su braccia, gambe. Prima dell' "incidente" scendevo alla grande, ad oggi affronto le curve sempre con il timore di scivolare. Qualche consiglio?
 

sniffo

Biker superioris
29/8/10
859
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Padova
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io ho avuto la sfortuna di cadere in discesa, per fortuna non è successo nulla solo qualche graffio su braccia, gambe. Prima dell' "incidente" scendevo alla grande, ad oggi affronto le curve sempre con il timore di scivolare. Qualche consiglio?
Dopo essere caduti un po' di paura per i primi tempi resta. Dopo un po' passa, a seconda anche dall'entità dei danni riportati. Graffi e sbucciature sono come una medaglia.
Se uno ci si è rotto qualche osso nella caduta, per qualche tempo ci và tranquillo (ne so qualcosa anche io).
 
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emil.d

Biker novus
26/3/12
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alta langa (CN)
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A questo punto sembra che sia più giusto parlare di sicurezza piuttosto che di paura...

e la domanda è: può essere che passare da una front ad una full dia una maggiore sensazione di sicurezza in sella? Alcuni miei amici assicurano di si, ma altri dopo aver comprato una full non ci si sono trovati bene e l'hanno subito rivenduta.

Secondo voi?


PS: se non si fosse capito, anch'io faccio parte del club dei fermoni...
 

Davidea3320

Biker extra
2/2/11
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1
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39
Torino
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A questo punto sembra che sia più giusto parlare di sicurezza piuttosto che di paura...

e la domanda è: può essere che passare da una front ad una full dia una maggiore sensazione di sicurezza in sella? Alcuni miei amici assicurano di si, ma altri dopo aver comprato una full non ci si sono trovati bene e l'hanno subito rivenduta.

Secondo voi?


PS: se non si fosse capito, anch'io faccio parte del club dei fermoni...

Per esperienza personale io una decina di anni fa andavo in bici su strada e scendevo veramente come un pazzo.... Alla fine sono volato e fortunatamente non mi sono rotto niente.... Solo grandi escoriazioni su gamba braccio e fianco!!! Però mi sono veramente c@g@to addosso!!!!

Ora che vado in mtb comunque la discesa per me rimane una cosa terrorizzante!!!! Poi qualche settimana fa mi sono pure ribaltato in avanti due volte con la mia front!!!!
Essendomi rotto di avere ansia in discesa ho deciso di provare un full con escursione da 140mm.... Sono finalmente riuscito a scendere godendomi un pochino la discesa... Non dico di essere andato forte, ma al posto di avere attacchi di ansia mi divertivo!!! Quindi ho cambiato bici!!! :celopiùg:
 

RickP

Biker serius
7/11/11
203
0
0
Roma
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Per esperienza personale io una decina di anni fa andavo in bici su strada e scendevo veramente come un pazzo.... Alla fine sono volato e fortunatamente non mi sono rotto niente.... Solo grandi escoriazioni su gamba braccio e fianco!!! Però mi sono veramente c@g@to addosso!!!!

Ora che vado in mtb comunque la discesa per me rimane una cosa terrorizzante!!!! Poi qualche settimana fa mi sono pure ribaltato in avanti due volte con la mia front!!!!
Essendomi rotto di avere ansia in discesa ho deciso di provare un full con escursione da 140mm.... Sono finalmente riuscito a scendere godendomi un pochino la discesa... Non dico di essere andato forte, ma al posto di avere attacchi di ansia mi divertivo!!! Quindi ho cambiato bici!!! :celopiùg:

Nell'ultima uscita ho riportato purtroppo un piccolo danno sul ginocchio, causato solamente dall'aver messo male la gamba sx prima di cadere.
Per ora non posso pedalare ma quello che è successo deve essere messo da parte nel cassettino "esperienza" e non aumentare la mia paura della discesa (o timore). L'importante credo è quello di non bloccarsi altrimenti viene meno anche il divertimento. Chiaramente in tutto questo metto sempre avanti la convinzione che se devo affrontare un ostacolo che so' essere per me rischioso di caduta, lo affronto pian piano senza tirare troppo le mie capacita'.
 

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Classifica mensile dislivello positivo