Ma sì, da ultraquarantenne mi sento autorizzato pure io a dire la mia. Nonostante il primo tuo interlocutore sia stato un 15enne. Grandezza di questo forum, penso.
Forte, piano. Credo siano due concetti, non due misure. Anche perchè le misure sono sempre accompagnate da un concetto universale di unità di misura, che qui non trovo. Se vuoi ridere leggiti il mio
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La discesa comporta il rischio, a mio avviso. E il rischio comporta l'adrenalina. Cosa che ho sempre cercato negli sport che ho praticato e pratico. Snowboard, enduro motociclistico, free-climbing (lo so, si sale, ma ogni tanto si cade...). Tutti sport che PREVEDONO la caduta. A mio avviso, ovviamente, avviso contestato da molti, devo ammettere. La caduta è una esperienza per me, non un incidente. Importante è non farsi male, non troppo.
Protezioni, ovunque. Spendo in protezioni più di ciò che spendo in bici, moto e quant'altro.
La paura di "andare forte" non esiste, esiste solo la paura di cadere. Ma quella paura, per quel che mi riguarda, viene abbondantemente vinta dall'adrenalina dell'andare forte.
In free-climbing io reggo il 6a, da primo. Su quella difficoltà (incredibile come le difficoltà delle salite siano ben valutate) io non cado mai. E quindi spesso provo il 6b, talvolta il 6c. Perchè se no, che gusto c'è?
Lo so, sono l'unico che lo pensa. O forse l'unico che lo scrive.
Ma credo che noi tutti non facciamo questo, e altri sport, per essere allenati, per avere il casco alla moda, o i pantaloni colorati da ragazzino. Noi 40enni facciamo questo sport, e altri sport, per evadere dalla "sicurezza" della nostra posizione: lavoro, casa, qualcuno una moglie e dei figli. Facciamo questo per tornare ragazzini, che io da ragazzino mi arrampicavo sul pino di casa, alto credo 15 metri, e andavo fino in cima. Con le mani piene di resina, il vento che dondolava albero, me e mio fratello che si arrampiacava insieme con me, e mia mamma che inutilmente ci cercava non alzando lo sguardo al cielo, dove noi eravamo. Son qui, son vivo, guido ogni giorno un'auto piena di airbags, ogni giorno lavoro in un posto dove rischio al massimo il tunnel carpale per uso improprio del mouse.
Ma ogni tanto, quando riesco, vado fuori a pericolarmi. A cercare il brivido. Se la temessi la paura di cadere, sarei fregato. Perchè l'incoscienza è un diritto, mica una condanna.
Con affetto, da un tuo quasi coetaneo.
Marco Pannoni