Sul sito ufficiale adriaticoast.org mi sono appena letto "Punti di vista" di Marta Michelotti.
A mio avviso non resta che meditare sulla "tecnicità" di alcuni tracciati.
Nessuna polemica ma solo il desiderio che questa manifestazione continui per altri 20 anni e che riesca ad avvicinare sempre più appassionati a questo sport...
Lo riporto completamente:
..Mi piace la mountain bike perché mi allontana dai gas di scarico, mi riempie il naso di odori, profumi.
Mi riempie gli occhi di colori, sfumature e meravigliosi panorami. Mi piace affrontare le lunghe salite, il battito che aumenta, il sudore che si stacca per bagnarti le cosce, assaporare la fatica metro dopo metro.
Mi piace poter affrontare la discesa con la consapevolezza di poter aumentare la velocità, se il tracciato lo permette o di arretrare fino a toccare la sella con la pancia, nei passaggi più tecnici.
Ho iniziato i miei primi fuori strada con le Adriaticoast pochi anni fa e mi rammarica notare come, con l'andare degli anni i tracciati diventino sempre più tecnici e pericolosi.
Chissà perché per divertirsi sembra ormai necessario superare i propri limiti, rischiando???.
Salite fattibili solo a piedi e discese che necessitano di corde per il loro superamento. Finita la salita, ti ritrovi ad affrontare la discesa con il fiatone, ti alzi dalla sella e i quadricipiti dopo pochi minuti cominciano a farti male.
Suggerirei di fare percorsi non più corto, medio e lungo , ma escursionistico e complicato, diversificando le due possibilità, la prima anche lunga, non c'è problema, ma dove non si scende mai, la seconda magari più corta ma con salite e discese a prova di fenomeno.
Sono sicura che così sono tutti più consapevoli nell'affrontare le famose "pedalate ecologiche".
Appartengo al genere femminile e per natura teniamo alla conservazione della specie. Un saluto da chi si vuole divertire in sicurezza. Alla prossima prova, saluti da un'appassionata.
Marta Michelotti
In certi post quando ho detto le stese cose sono stato fulminato