per lscott, scusami ma non puoi paragonarmi un telaio mtb ad una freccia!
per quanto dello stesso materiale sono due prodotti completamente diversi per sollecitazioni della fibbra in questione.
Credo che ti stia sbagliando.
Una freccia, il telaio di una bici e, aggiungo, l'albero di una barca a vela da competizione in carbonio, sono estremamante simili come materiale, tecnica di costruzione e sollecitazioni.
Ti faccio un esempio pratico reale.
Un arco da gara, in uno spazio di 0,7m accelera una freccia in carbonio da 0 fino a ben oltre 300km/h, questa viaggia per decine di metri flettendo intorno al proprio asse, quindi lungo il percorso viene leggermente rallentata per attrito con l'aria, infine nell'impatto violentissimo col bersaglio in circa 0,1m viene frenata da 300km/h a zero.
Questo ciclo si compie per centinaia e centinaia di volte...
Non ho esperienza per farti lo stesso esempio nel campo della nautica.
poi daprecisare che gli ultimi telai monoscocca ad alto modulo con fibre unidirezionali reggono carichi nell'ordine dei 50ton/cm2 cioè un carico enorme.
Stai confondendo il carico statico con la sollecitazione a fatica oligociclica dei materiali: dopo un determinato numero di cicli di carico/scarico le strutture si rompono, anche in caso di carico massimo applicato inferiore a quello di rottura.
a me i dubbi restano perchè di sicuro un salto, un bel fosso, con sopra un individuo di 80 kg sollecitano davvero il telaio in carbonio. come mi disse tempo fa un ciclistail carbonio è adatto alle bici da strada non alle mtb se non a quelle di chi può cambiarle spesso.
Dopo tanti salti/sassi/fossi... hai ragione.
in pratica siamo vittime di un enorme business? poi mi chiedo a cosa serve allora spendere tanti soldi per questo materiale se alla fine ne otteniamo una riduzione di peso di pochi gr. e ci camminiamo con la paura di romperlo?
la domanda pertanto è: xchè si passa al carbonio? rispondete onestamente.
a) per fare i fighi
b) perchè credete che abbia caratteristiche superiori al buon vecchio alluminio (quali?)
Siamo vittima dell'identico business che negli anni '90 sostituì l'acciaio con l'alluminio, sia nei telai sia nei componenti.
La tendenza è passare a materiali sempre più leggeri e rigidi (e costosi).
Qualcuno ci guadagna tanto.
PS
Intanto i nonnetti continuano a girare con le loro vecchie bici di acciaio (da corsa, sportive, da turismo, ecc.) percorrendo migliaia di km l'anno e spendendo poco.
Noi spacchiamo i nostri bei componenti super-leggeri per fatica e loro invece cambiano solo copertoni/catena/corone/pignoni per raggiunta usura...