2018 - Forcella rigida MTB

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Gianz

Biker marathonensis
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Ciao a tutti.
L'anno scorso ho cambiato la cara vecchia scott scale40 del 2009 (26") con una stambek di gasventinove. Sono rimasto davvero stupito (molto in positivo) dalla differenza di guida dovuto al cambio di diametro ruote oltre che, probabilmente, dalla geometria della bici (e pure dall'acciaio).

Ora, dopo 8 mesi di utilizzo (e 5700 km percorsi), stavo pensando di sostituire la forcella ammortizzata, una Manitou Machete, con una rigida.
Ho cercato sia qui sul forum che fuori pareri ed opinioni: il post più recente è datato 2016, molti sono antecedenti al 2010. In generale non ci si riesce a fare un'idea precisa su come vada una forcella rigida, e, soprattutto, come sia andata a finire da parte di chi chiedeva lumi relativamente a quella scelta: è stata acquistata la rigida? Se si, come va?

Uso la bici per fare giri sui 50 km, anche se vorrei ampliare la lunghezza, arrivando ad itinerari più lunghi. Non percorro tratti scassatissimi, girando quasi sempre in solitaria preferisco ridurre al minimo il rischio di cadere e farmi male, magari a 70 km da casa! Altra preferenza sono percorsi su sentieri abbastanza scorrevoli, che so: attraversata di Pasubio e Carega (per chi li conosce).
Mi sono accorto che spesso, anzi, quasi sempre, la forcella rimane bloccata: la uso davvero poco. Sullo scassato, probabilmente per una mia carenza tecnica, il fatto che la forcella affondi mi porta ad essere più insicuro che altro. Uso l'ammortizzazione quasi sempre al minimo quando decido di usarla, con un rebound abbastanza deciso. Eppure, se capita uno scalino più alto del solito, piuttosto che rischiare di capottare in avanti scendo dalla bici e spingo. Lo scorso anno, ancora con la 26, ho percorso uno stretto sentiero in discesa: nei tornanti non riuscivo a girarmi per bene, inoltre, sempre per questione di affondamento forca in tornante, tenni bloccata l'ammortizzazione.

A questo punto, anche per un discorso di spese manutenzione, ho pensato di tornare alla cara vecchia rigida.

Secondo voi, adesso, nel 2018, con le geometrie attuali di telaio, usando l'acciaio come materiale e le ruote da 2.20, ha senso ritornare "indietro"?

O forse sarebbe meglio fare "la pace" con l'affondamento della forca e imparare a trarne vantaggio?
 

rad77

Biker scrausissimus
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Secondo voi, adesso, nel 2018, con le geometrie attuali di telaio, usando l'acciaio come materiale e le ruote da 2.20, ha senso ritornare "indietro"?

O forse sarebbe meglio fare "la pace" con l'affondamento della forca e imparare a trarne vantaggio?
Ciao. Se abbia o non abbia senso, oppure se sia necessariamente un "tornare indietro" non lo so, so solo che mi capita spesso di pensare che una bici (moderna) completamente rigida e con meno "filtri" mi piacerebbe molto.
Quello che mi ferma da una simile trasformazione (parlando di bici principale) è sostanzialmente il fatto che nella realtà quotidiana una rigida non risulterebbe adatta ai miei percorsi abituali e alle velocità a cui mi piace affrontarli.

Ed è proprio sulle velocità di percorrenza che vorrei spostare il discorso. Ciò che scrivi sul funzionamento della forcella e sulla possibile insicurezza dovuta al suo affondamento è comprensibile e geometricamente inattaccabile nel caso di una di una bici hardtail che presenta un anteriore ad assetto variabile ed un carro posteriore rigido. L'affondamento della forcella comporta angoli di sterzo effettivi molto verticali e la conseguente tendenza allo sbilanciamento del peso verso l'anteriore, aspetti non propriamente favorevoli alla conduzione in discesa.

Questo, però, mi fa pensare due cose: la prima è che, per un motivo o per l'altro, non riesci a bilanciare efficacemente il peso affrontando gli ostacoli, arretrando e abbassando il baricentro, in modo da ridurre il carico degli impatti sulla forcella e contestualmente ridurre la tendenza al ribaltamento; per questo, oltre al miglioramento della tecnica e della mobilità fuorisella, aiuterebbe non poco l'abbassamento della sella, magari con l'uso di un reggisella telescopico. La seconda è che evidentemente si tratta di situazioni con velocità di percorrenza molto bassa e di una guida più "trialistica" che "spianatutto", immagino per la tipologia dei sentieri più che per scelta personale, visto che denunci difficoltà proprio in queste circostanze.
Se si trattasse solo di scassato generico, senza drop, sarebbe sufficiente (imparare a) mollare i freni ed aumentare la velocità di percorrenza per ridurre il tipo di impuntamento che racconti, naturalmente rischiando di aumentare le possibili conseguenze di una caduta, c'est la vie...

In definitiva la mia discutibile idea è che, prescindendo da qualsiasi considerazione sull'attualità o sulla desuetudine di questa o quell'altra soluzione tecnica, passerei ad una forcella rigida solo se non avessi voglia o modo di cambiare il mio stile di guida, se intendessi continuare ad affrontare le discese con lentezza e precisione.
Altrimenti punterei tutto sul miglioramento della mia tecnica di guida, eventualmente su un reggisella telescopico, fino ad ottenere quella confidenza che permetta un approccio differente e più aggressivo alla discesa; e continuerei a godere del confort e dell'aderenza che a certe velocità può dare solo una forcella ammortizzata.
 

Boro

Biker meravigliosus
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Per i giri poco tecnici ma lunghi, o con lunghi trasferimenti, io uso una Big Rove personalizzata che di fatto e' una specie di mtb rigida da 29 in acciao:
Rove2.jpg

Ci si puo' far di tutto, ma la forcella rigida per me e' la limitazione maggiore di tutta la bici. Non ti permette di frenare efficacemente ne di caricare l'anteriore in curva ogni qual volta il fondo e' un po' scassato o cmq precario e instabile.
Il mio consiglio e': migliora la tecnica e lascia la forcella ammortizzata.
 
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drmale

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Pregi della forcella rigida: precisione sul flow, in quanto non hai variazione di assetto mai, leggerezza, mancanza di manutenzione.
difetti: confort, velocità, e assorbimento ostacoli imprevisti

In passato in ambito race alternavo rigida e ammortizzata sulla base delle gare. Lo scopo era evidentemente la leggerezza e la reattività. Devo dire che in certi contesti la rigida era decisamente superiore. Gare su circuito dove finivi per conoscere talmente bene il fondo che lo copiavi con braccia e gambe, e dove la concentrazione era molto alta. Ovviamente con la forca ammortizzata la guida è decisamente più easy. Però per come usi tu la bici, e se non hai necessità di alzare l'asticella puoi benissimo passare alla rigida, sicuramente diminuiscono le spese di manutenzione, potresti, per contrastare l'eccesso di rigidità, montare pneumatici con maggiore volume d'aria, tipo 2,35 o 2,50 o di più se ci stanno.

PS
Non ho capito quando dici che usi l'ammo al minimo, ma la tua bici è una full(per ammortizzatore si intende l'ammo del carro, ma la stambek non è full!)? e cosa significa al minimo? chiuso, aperto, pressione molto bassa, controllo della velocità, ecc?
 
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Io l'ho montata quest'inverno su Niner Air9 in alluminio.
Mi trovo bene, faccio gli stessi percorsi XC che facevo con la forcella ammortizzata.
In salita sento un miglioramento e mi piace molto, in discesa trovo più difficoltà nei tratti veloci e scassati mentre in quelli tecnici e lenti mi sembra quasi meglio in quanto più precisa.
Per me quindi ha senso.

23737653_1991528531068609_7238066199297300552_o.jpg
 
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yayayaya

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sono stato tra i pionieri delle 29 e delle rigida sempre 29, ma se tornassi indietro non la rimetterei perchè:
1 la schiena alla lunga paga...la mia ha pagato
2 vai più piano in discesa
3 richiede maggiore controllo e capacità di guida e stanca molto la parte superiore del corpo

da anni ormai sono passato alla full 29, prima 100mm ora 160mm non tornerei più indietro.
la full ti aiuta in certi passaggi e ti stanchi meno.
se full no, rimani sulla front
 

Gianz

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Grazie a tutti per le considerazioni.

Ho pensato anch'io alla scelta di un reggisella telescopico, proprio per togliere di mezzo la sella nelle discese più tecniche, riuscendo così a gestire meglio il baricentro. Effettivamente un piccolissimo miglioramento, anche in salita, sempre su scassato, l'ho avuto abbassando di 1 cm l'altezza della sella, prima forse troppo alta.

Prima di considerare del tutto il passaggio a fissa, quindi, provo il telescopico.

Drmale: la Stambek è una front. La full... non so... l'avevo considerata a suo tempo, ma mi sembra troppo lontana dalla mia idea di utilizzo bici, ovvero giri lunghi, con (purtroppo) diverso asfalto per raggiungere la zona interessante. Una full magari sarebbe più comoda nel tratto delicato, ma in tutto il resto mi convince poco: mi piace l'idea espressa da Rad77: una bici con pochi filtri, molto essenziale.
Per ammortizzatore settato al minimo intendo la leva appena aperta. Ora: non sono mai riuscito a trovare il manuale d'utilizzo (serio, fatto bene!) della Machete. Non vorrei che quei + e - presenti sulla ghiera fossero solo mere indicazioni prive di significato: ho provato, ma non sono riuscito a scorgere grosse differenze tra + e -! Ritenterò. Non avevo considerato le conseguenze, come indicato da yayayaya... manco pensavo alla schiena, anche se ormai i 40 li ho passati da mò. Adesso come adesso, il principale nemico della mia schiena pare essere la scrivania! :smile: Due anni fa, dopo essermi alzato da una sessione di lavoro al pc, mi si incriccarono collo e schiena... altro che bici e scassato: un male!!! Forse il blocco più grosso che ho per la fissa sono i polsi... ma dovrei provare per capire se si scassano. Di certo ricordo, quando appena maggiorenne scendevo con la vecchia MTB in acciaio da vecchie strade bianche, manco sentieri, e mi ritrovavo le braccia paonazze e rosse per lo squotimento.

A volte siamo davvero strani: a 23 anni feci di tutto per montare una forca ammortizzata sulla MTB da 26 e adesso, che ho 20 anni di più vorrei tornare alla rigida! :smile::smile:
 

Gianz

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Scratera: tu eri il termine di paragone per le rigide, in tutta questa serie di considerazioni! ;-)
Ma tu sai guidare e condurre una bici come zio comanda... e il tuo video mentre attraversi il Pasubio con la gravel, mentre io, con la front, mi sarò "insaccato" non so quante volte sui passaggi più difficili, mi ha dato di che riflettere... Quest'anno vorrei attraversare Pasubio e Carega in contemporanea, nello stesso giorno, e cercavo quindi di migliorare il più possibile in vista della sfaticata (solo che lo farei rovescio: salita recoaro > pian delle fugazze per malonga > rif. papa > lancia > rovereto > albaredo > zugna).
Qua c'è un aspetto dell'ammortizzata che un po' m'ha dato da pensare: quando trovi un ostacolo di una certa levatura, più con le ruote da 26 che con quelle da 29, la ruota si ferma per un po' contro l'ostacolo, finchè non spingi ulteriormente... ma in questo lasso di tempo, se non sei veloce il giusto, la forcella (che tieni "attivata" per seguire meglio il terreno) affonda e ti fa perdere l'aderenza dietro. Sarò stato sbalzato di sella non so quante volte per questo motivo, salendo dal Lancia al Roite. Per questo ho cominciato a pensare alla rigida.
 

Boro

Biker meravigliosus
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Per passare un ostacolo e' fondamentale, nelle varie fasi, spostare il peso e muoversi in modo corretto. Una buona forcella non e' mai un limite ma solo un vantaggio in questi frangenti. Gia' il non sentirsi sicuro rende la probabilita' di riuscita molto bassa.
Se ne hai in zona potresti fare qualche corso di guida per acquisire le tecniche di base.
 
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Gianz

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Potrebbe essere un'idea. Più probabile sia una certa insicurezza, legata anche al discorso aggancio rapido: in alcuni casi non riesco proprio a sentirmi tranquillo sullo scassato con i piedi attaccati ai pedali. Qua, mi sa, occorre ricominciare dalle basi!!! ;)
 

drmale

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Ok, quando dici ammortizzatore, intendi forcella ammortizzata.
La machete se non sbaglio ha 3 regolazioni. Una è la pressione dell'aria, una è la leva rossa sullo stelo sinistro, che regola la velocità d'affondamento, credo serva per irrigidire la forcella. Tutto aperto e la corsa è completamente sfernata. Il pomello blu nella parte bassa dello stelo dovrebbe invece regolare la velocità di ritorno, ancora una volta tutto aperto e la forca tende a ritornare alla massima velocità. Purtroppo io non ho mai provato la machete e non so come va se è sensibile alle regolazioni, è di certo un prodotto basico, e quindi non credo che perderai molto a sostituirla con una rigida, anche se ti consiglio di mettere un bel pneumatico con un buon volume d'aria, filtrerà quel minimo e ti aiuterà a passare gli impuntamenti.
Sul mal di schiena conta molto la corretta posizione di guida, le sospensioni aiutano ma se vai molto forte, ma da quanto ho capito non hai necessità dell'emozione adrenalinica della velocità, delle penne e dei salti.
In discesa per aumentare la sicurezza mi viene da consigliarti un reggisella telescopico, a mio avviso l'invenzione migliore per chi ha poca propensione alla discesa e aiuta di più della forca ammortizzata, infatti nella foto di @Boro mi pare proprio che la sua rigida abbia il reggi telescopico.
 
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scratera

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...
SQuest'anno vorrei attraversare Pasubio e Carega in contemporanea, nello stesso giorno, e cercavo quindi di migliorare il più possibile in vista della sfaticata (solo che lo farei rovescio: salita recoaro > pian delle fugazze per malonga > rif. papa > lancia > rovereto > albaredo > zugna).
....attento dal zugna al carega non è una semplice pedalata anzi e anche scendere poi a recoaro non hai molte scelte completamente ciclabili....
 

andy_g

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Se vuoi un consiglio impara a utilizzare e apprezzare la forcella ammortizzata. Devi capirla e sentirti sicuro, perché è stata creata per questo. Se poi è amore per la rigida, che rigida sia, ma non prima di aver compreso l'ammortizzata.
 

Gianz

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....attento dal zugna al carega non è una semplice pedalata anzi e anche scendere poi a recoaro non hai molte scelte completamente ciclabili....

Ehhh Zugna > Carega è una bella tribolata, soprattutto dopo la Val di Gatto fino a Capanna Sinel: si scende e si spinge a manina parecchio. Dopo è abbastanza tranquilla fino al Plische (tra Scalorbi e Passo 3 Croci), da lì piccolo tratto a spinta. Poi è tutta una cosa tranquilla (passo 3 croci > Fraselle passabile, passo Zevola > Montefalcone ottima!) fino a casa (abito a Valdagno). E' un percorso fatto svariate volte (più che altro salendo dal veronese, quindi Revolto > Scalorbi), ma mai concatenato assieme alla salita al Papa e all'attraversamento del Pasubio...
Proprio per questo pensavo alla rigida: quando hai un bel po' di strada sulle gambe e dislivelli a 4 cifre, comincia a diventare difficile riuscire a gestire al meglio gli assetti di sella, soprattutto sullo scassato. Spesso non riesci più ad anticipare più di tanto: la stanchezza di fa sentire, e finisce che dopo 2 o 3 ostacoli più seri degli altri insacchi che è un piacere.
 
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Gianz

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Uhm... un'ultima domanda: Drmale ha definito, giustamente, la Manitou Machete un prodotto basico. Non so quanti l'abbiano testata, ma potrebbe differire di molto la scelta di una forca ammortizzata diversa? Che so: una Rockshox Sid, per esempio...
 

andy_g

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Uhm... un'ultima domanda: Drmale ha definito, giustamente, la Manitou Machete un prodotto basico. Non so quanti l'abbiano testata, ma potrebbe differire di molto la scelta di una forca ammortizzata diversa? Che so: una Rockshox Sid, per esempio...
Sì, ma anche una Reba o una Fox Float. Comunque i problemi che denunci non sono ascrivibili solo alla qualità della forcella, devi usarla in modo più dinamico, mai rigido.
 
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