- 28/6/07
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- Bike
- Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Ciao a tutti.
L'anno scorso ho cambiato la cara vecchia scott scale40 del 2009 (26") con una stambek di gasventinove. Sono rimasto davvero stupito (molto in positivo) dalla differenza di guida dovuto al cambio di diametro ruote oltre che, probabilmente, dalla geometria della bici (e pure dall'acciaio).
Ora, dopo 8 mesi di utilizzo (e 5700 km percorsi), stavo pensando di sostituire la forcella ammortizzata, una Manitou Machete, con una rigida.
Ho cercato sia qui sul forum che fuori pareri ed opinioni: il post più recente è datato 2016, molti sono antecedenti al 2010. In generale non ci si riesce a fare un'idea precisa su come vada una forcella rigida, e, soprattutto, come sia andata a finire da parte di chi chiedeva lumi relativamente a quella scelta: è stata acquistata la rigida? Se si, come va?
Uso la bici per fare giri sui 50 km, anche se vorrei ampliare la lunghezza, arrivando ad itinerari più lunghi. Non percorro tratti scassatissimi, girando quasi sempre in solitaria preferisco ridurre al minimo il rischio di cadere e farmi male, magari a 70 km da casa! Altra preferenza sono percorsi su sentieri abbastanza scorrevoli, che so: attraversata di Pasubio e Carega (per chi li conosce).
Mi sono accorto che spesso, anzi, quasi sempre, la forcella rimane bloccata: la uso davvero poco. Sullo scassato, probabilmente per una mia carenza tecnica, il fatto che la forcella affondi mi porta ad essere più insicuro che altro. Uso l'ammortizzazione quasi sempre al minimo quando decido di usarla, con un rebound abbastanza deciso. Eppure, se capita uno scalino più alto del solito, piuttosto che rischiare di capottare in avanti scendo dalla bici e spingo. Lo scorso anno, ancora con la 26, ho percorso uno stretto sentiero in discesa: nei tornanti non riuscivo a girarmi per bene, inoltre, sempre per questione di affondamento forca in tornante, tenni bloccata l'ammortizzazione.
A questo punto, anche per un discorso di spese manutenzione, ho pensato di tornare alla cara vecchia rigida.
Secondo voi, adesso, nel 2018, con le geometrie attuali di telaio, usando l'acciaio come materiale e le ruote da 2.20, ha senso ritornare "indietro"?
O forse sarebbe meglio fare "la pace" con l'affondamento della forca e imparare a trarne vantaggio?
L'anno scorso ho cambiato la cara vecchia scott scale40 del 2009 (26") con una stambek di gasventinove. Sono rimasto davvero stupito (molto in positivo) dalla differenza di guida dovuto al cambio di diametro ruote oltre che, probabilmente, dalla geometria della bici (e pure dall'acciaio).
Ora, dopo 8 mesi di utilizzo (e 5700 km percorsi), stavo pensando di sostituire la forcella ammortizzata, una Manitou Machete, con una rigida.
Ho cercato sia qui sul forum che fuori pareri ed opinioni: il post più recente è datato 2016, molti sono antecedenti al 2010. In generale non ci si riesce a fare un'idea precisa su come vada una forcella rigida, e, soprattutto, come sia andata a finire da parte di chi chiedeva lumi relativamente a quella scelta: è stata acquistata la rigida? Se si, come va?
Uso la bici per fare giri sui 50 km, anche se vorrei ampliare la lunghezza, arrivando ad itinerari più lunghi. Non percorro tratti scassatissimi, girando quasi sempre in solitaria preferisco ridurre al minimo il rischio di cadere e farmi male, magari a 70 km da casa! Altra preferenza sono percorsi su sentieri abbastanza scorrevoli, che so: attraversata di Pasubio e Carega (per chi li conosce).
Mi sono accorto che spesso, anzi, quasi sempre, la forcella rimane bloccata: la uso davvero poco. Sullo scassato, probabilmente per una mia carenza tecnica, il fatto che la forcella affondi mi porta ad essere più insicuro che altro. Uso l'ammortizzazione quasi sempre al minimo quando decido di usarla, con un rebound abbastanza deciso. Eppure, se capita uno scalino più alto del solito, piuttosto che rischiare di capottare in avanti scendo dalla bici e spingo. Lo scorso anno, ancora con la 26, ho percorso uno stretto sentiero in discesa: nei tornanti non riuscivo a girarmi per bene, inoltre, sempre per questione di affondamento forca in tornante, tenni bloccata l'ammortizzazione.
A questo punto, anche per un discorso di spese manutenzione, ho pensato di tornare alla cara vecchia rigida.
Secondo voi, adesso, nel 2018, con le geometrie attuali di telaio, usando l'acciaio come materiale e le ruote da 2.20, ha senso ritornare "indietro"?
O forse sarebbe meglio fare "la pace" con l'affondamento della forca e imparare a trarne vantaggio?