Tutto sembra perfetto qui sullaltopiano, sotto il tiepido e piacevole sole di una domenica di novembre, in un autunno che assomiglia molto a uninattesa primavera. Attorno a quella pagina di storia che è il Nuraghe Losa però si avverte qualcosa di nuovo, il parcheggio è animato da maglie colorate, da voci e risate, da persone che si ritrovano assieme a vivere unesigenza diventata passione. Mi guardo attorno per cogliere quel momento di magia e sorrido pensando a questo gruppo di cui sono parte, 24 ragazzini tra i 35 e i 45 anni e più e uno di 16 in giro per le campagne tra Abbasanta e Norbello tra sentieri, rovi e vecchie pietre, segni di un passato che sopravvive allo scorrere del tempo, un passato forse da scoprire e ancora da scrivere.
Cè qualcosa di magico nellentrare in una torre nuragica, nellosservarne le pietre disposte a formare la "tholos", le nicchie, i corridoi che ne attraversano le pareti, nellammirare la maestria de "is antigus".
Per i più esigenti non mancano i tratti tecnici che impegnano le nostre braccia e le nostre bike, con pietraie da attraversare cercando la linea migliore.
E alla fine del giro è solo allegria, il piacere di stare assieme, di raccontare esperienze e programmare la prossima uscita davanti a un (uno???) bicchiere di birra e di quel buonissimo mirto targato "Piccalinna". La prossima volta, quando ci ritroveremo attorno a un tavolo con qualche bottiglia di birra davanti (sul numero non mi sbilancio, attendo approvazione dal moderatore) racconteremo a chi non cera di questo primo tour dei nuraghi, pensato una domenica pomeriggio di settembre.
Grazie a chi ci ha creduto e ha trasformato il pensiero in realtà con impegno e passione. Grazie a chi cera e ha condiviso con me questi momenti.
A si torrai a biri cun saludi!!!