Ed ecco che un piccolo rondone ci ha fatto conoscere persone nuove, posti nuovi.
eravamo solo in sei..... embé?
I migliori c'erano!
Presenti:
- io
- Ludovico (la guida)
- Davide 87 (il ragazzo Toscano)
- 44X11 (mi è caduto un mito: il 44 non ce l'ha mica!)
- Lady Musty
- il marito di Lady Musty
Gli organizzatori mi hanno intercettato appena passato Jesi; da lì in avanti sono stato costantemente sui loro monitor ed hanno seguito passo-passo il mio avvicinamento a Campodonico, guidandomi ad ogni incrocio.
Il comitato di accoglienza mi riceve all'albergo come un vecchio amico.
Si sfoggiano MTB superfiammanti, io esito a scaricare la mia che certo sfigurerà; appena la vede, la
signora mi rimprovera perché è sporca: le faccio notare che l'ho lavata ieri sera!
C'è già 44x11, di li a poco arrivano gli altri: si parte!
Imbocchiamo un sentiero: non ci aggrada, cambiamo percorso.
Affrontiamo una leggera salita: la signora scatta e lascia sul posto il gentile consorte: lo aspetteremo in vetta per parecchio ma poi giungerà ansimante ma soprattutto colpito nel profondo dell'orgoglio.
A questo punto, il gruppo si spezza e si prosegue in 4.
Saliamo su asfalto e poi, ad un incrocio con una brecciata, dopo breve consulto collettivo, la imbocchiamo.
La discesa è velocissima, lunghi rettilinei in ripida discesa, le
ruote sbandano continuamente sulla ghiaia, la MTB di Davide solleva abbondanti nuvole di polvere, usciamo dal bosco e ci affacciamo sulla vallata.
La guida sbianca! Riconosce il posto, ma non siamo dove vorrebbe, balbettando scandisce le lettere della località, poi, forse perche non crede a quello che ha appena detto, se lo ripete: "Nocera Umbra"!
Ormai l'unica possibilità è quella di risalire la via Flaminia fino a Gualdo Tadino e poi imboccare il Passo di Valsorda.
A Gualdo tadino chiediamo informazioni ad un gruppo di giovani indigene circa la localizzazione della più vicina fontana; non ci rispondono, almeno fino a quando sopraggiunge anche il "giovane" del nostro gruppo; al che, gli occhi delle ragazze iniziano a brillare e ci danno precise ed abbondanti informazioni sulla fonte più vicina, compreso il grado di alcalinità, la portata della fontana, la temperatura dell'acqua all'uscita della cannetta ed il volume della fontana che contiene l'acqua sgorgata.
Saliamo ora lungo le rampe bellissime del Valsorda, il paesaggio è splendido: prima in mezzo alla foresta e poi in alto verso il passo dove si aprono panorami mozzafiato.
L'ultimo tratto, affrontato dopo opportuna visita ad una "stazione di rifornimento" è su sterrato; la guida cita a menadito il nome delle vette che ci circondano.
Poco dopo ecco il coniglio dal cilindro!
La guida indica sinistra ed inizia un sentiero intervallato tra boschi e splendidi prati, a picco verso il nostro punto di partenza.
Il fondo è costellato di sassi.
Sostituiamo in fretta la camera d'aria pizzicata e ripartiamo.
si sta facendo buio e il sentiero diventa sempre più invisibile.
Nessun segno premonitore dei sassi che sbattono sui cerchi, intravediamo a malapena, nell'ombra, le piante che opportunamente evitiamo.
La discesa è lunga, nervosa, le braccia incominciano ad indolenzirsi.
Arriviamo al piano, poco dopo saremo sull'asfaltata a notte ormai fonda.
L'arrivo all'albergo è salutato dai flash e dai rimproveri per l'ora troppo tarda!
Grazie Emy.
Grazie signora Musty.
Grazie a suo marito...... ma come si chiama?
Grazie alla preziosa guida.
Spero di incontrarvi presto, magari insieme a Davide87 e 44x11.
Ciao!
P.S. domani le foto della giornata di oggi