Scorso anno,altopiano centrale...in Islanda. Dopo 90 km di sterrato mi ero perso. Tutto intorno a me deserto subartico e pietra lavica. A perdita d'occhio.
Stava facendo notte e il tutto lasciava intendere un temporale iceland style in arrivo. Due secondi di panico,faccio un grosso respiro e cerco di razionalizzare. Pianto la tenda qui,non cerco di ritrovare la pista con il buio e aspettiamo domani mattina.
Dopo la notte,dopo il temporale,la mattina era splendida. Esco dalla tenda e vedo brillare il ghiacciaio alla mia destra. Con più calma ho scoperto di essere solo più in la nella pista. Avevo fatto più km,ma la direzione era giusta. Tè con acqua di torrente glaciale e su in bici verso la N1. L'anello asfaltato che descrive il periplo dell'Islanda.
Il pericolo nasce da cattiva preparazione,eventualmente da materiale non adatto,ma soprattuto da valutazioni errate dovute al panico. O all'euforia.
Salire su una montagna non conosciuta alle 13:30,con il cattivo tempo...è normale trovarsi nei guai. Il contrario sarebbe l'eccezione