Visita alla fabbrica Rocky Mountain, Vancouver
Ieri sono andato in compagnia di Wade Simmons al quartier generale della Rocky Mountain in quel di Vancouver, BC. Wade è infortunato al ginocchio e sta aspettando di essere operato al crociato, quindi abbiamo dovuto optare per un programma più calmo di quello pensato prima del mio arrivo qui a Vancouver (leggi qui l'intera storia con le foto).
Il quartier generale non dice molto da fuori, è uno di quei tipici edifici nordamericani ad un piano solo, stile capannone. Appena entrati però si capisce che si entra in un pezzo di storia della mountain bike: telai più o meno storici sono attaccati alle pareti con il loro anno di progettazione. Alcuni hanno avuto fortuna
altri un po' meno
Andiamo diretti dagli ingegneri, tre giovanottoni canadesi in un ufficio/stanza unica
L'atmosfera è rilassata e subito dopo i saluti Wade viene trascinato verso un monitor per vedere le ultime migliorie al nuovo telaio Flatline
Un prototipo è nascosto dietro una scrivania, mi chiedono di non fotografare una saldatura perchè fatta male
Mi chiedono se in Europa si vedono tante 29", gli dico di no e si mettono a ridere. In effetti sul northshore non se ne vedono proprio, soprattutto perchè le escursioni generose a cui sono abituati i freerider canadesi male si abbinano ai ruotoni tanto amati dagli americani.
Veniamo prelevati dal boss della produzione che ci porta in fabbrica, dove dalle tubazioni Easton nascono i telai di ogni modello che conoscete della RM. Anticipo subito che non vedrete nessuna bici montata o telaio colorato, dato che questi due stadi (colorazione e montaggio) vengono svolti in Quebec, dove il costo del lavoro e gli affitti sono decisamente meno salati che a Vancouver city.
Il processo di costruzione di una RM è decisamente laborioso e richiede tanto tempo, soprattutto per la calibrazione dei macchinari che devono venir adattati alle diverse misure dei telai. Quando siamo andati noi in fabbrica era la volta dei telai Element, che vedrete qui sotto nascere.
Taglio delle tubature per ottenere la geometria desiderata:
Wade fa notare la precisione dei tagli dei tubi prima della saldatura:
Saldatura
Prima e dopo la saldatura:
Verifica della geometria:
Visuale della fabbrica:
Filettatura per il movimento centrale:
Verifica che il telaio sia dritto e non sia nato come uno di quei cani che corrono con il culo di lato:
Un pezzo di Italia a Vancouver:
Esprimento del capofabbrica:
È stato molto interessante vedere la mole di lavoro che si nasconde dietro la produzione di un telaio, senza contare la colorazione e il montaggio. Non ci sono robot o processi di massa che facilitano il lavoro, si tratta invece di lavoro di alta precisione fatto da manodopera specializzata ed indubbiamente costosa.
Ieri sono andato in compagnia di Wade Simmons al quartier generale della Rocky Mountain in quel di Vancouver, BC. Wade è infortunato al ginocchio e sta aspettando di essere operato al crociato, quindi abbiamo dovuto optare per un programma più calmo di quello pensato prima del mio arrivo qui a Vancouver (leggi qui l'intera storia con le foto).
Il quartier generale non dice molto da fuori, è uno di quei tipici edifici nordamericani ad un piano solo, stile capannone. Appena entrati però si capisce che si entra in un pezzo di storia della mountain bike: telai più o meno storici sono attaccati alle pareti con il loro anno di progettazione. Alcuni hanno avuto fortuna
altri un po' meno
Andiamo diretti dagli ingegneri, tre giovanottoni canadesi in un ufficio/stanza unica
L'atmosfera è rilassata e subito dopo i saluti Wade viene trascinato verso un monitor per vedere le ultime migliorie al nuovo telaio Flatline
Un prototipo è nascosto dietro una scrivania, mi chiedono di non fotografare una saldatura perchè fatta male
Mi chiedono se in Europa si vedono tante 29", gli dico di no e si mettono a ridere. In effetti sul northshore non se ne vedono proprio, soprattutto perchè le escursioni generose a cui sono abituati i freerider canadesi male si abbinano ai ruotoni tanto amati dagli americani.
Veniamo prelevati dal boss della produzione che ci porta in fabbrica, dove dalle tubazioni Easton nascono i telai di ogni modello che conoscete della RM. Anticipo subito che non vedrete nessuna bici montata o telaio colorato, dato che questi due stadi (colorazione e montaggio) vengono svolti in Quebec, dove il costo del lavoro e gli affitti sono decisamente meno salati che a Vancouver city.
Il processo di costruzione di una RM è decisamente laborioso e richiede tanto tempo, soprattutto per la calibrazione dei macchinari che devono venir adattati alle diverse misure dei telai. Quando siamo andati noi in fabbrica era la volta dei telai Element, che vedrete qui sotto nascere.
Taglio delle tubature per ottenere la geometria desiderata:
Wade fa notare la precisione dei tagli dei tubi prima della saldatura:
Saldatura
Prima e dopo la saldatura:
Verifica della geometria:
Visuale della fabbrica:
Filettatura per il movimento centrale:
Verifica che il telaio sia dritto e non sia nato come uno di quei cani che corrono con il culo di lato:
Un pezzo di Italia a Vancouver:
Esprimento del capofabbrica:
È stato molto interessante vedere la mole di lavoro che si nasconde dietro la produzione di un telaio, senza contare la colorazione e il montaggio. Non ci sono robot o processi di massa che facilitano il lavoro, si tratta invece di lavoro di alta precisione fatto da manodopera specializzata ed indubbiamente costosa.