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[Video] EWS #4 Colorado: la costante francese

marco

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non esageriamo, basta dare una bici qualsiasi ad un bambino e questo gira dove vuole. Bisogna però dargliela ed insegnargli ad andarci, invece di metterlo sul divano con un cazzo di ipad così non rompe le balle.

Fra le altre cose, chi lo fa è proprio Andrea Bruno: i suoi due bimbi vanno entrambi in bici senza rotelle e credo che il piccolo non abbia ancora 3 anni.
 

davikona

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Fra le altre cose, chi lo fa è proprio Andrea Bruno: i suoi due bimbi vanno entrambi in bici senza rotelle e credo che il piccolo non abbia ancora 3 anni.
E allora vedi che non sono un fanatico senza fondo come continua a dirmi mia madre?
Ho comprato la balance bike a mio figlio che ha 15 mesi e quest'estate in Austria incomincio ad insegnargli come spingere e curvare !
 

lo Sbabbaro

Biker superis
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Per di piu' così scrivendo mi dai un po' ragione sul fatto che se ci fossero strutture idonee per divertirsi direttamente in citta'...credo che le cose cambierebbero un po' !

non esageriamo, basta dare una bici qualsiasi ad un bambino e questo gira dove vuole. Bisogna però dargliela ed insegnargli ad andarci, invece di metterlo sul divano con un cazzo di ipad così non rompe le balle.

Queste sono cose condivisibili ma non sono cose che IO posso fare (o meglio lo posso fare con mio figlio e stop)
A me interessa che cosa possiamo fare noi, oltre a lamentarci del fatto che non ci sono strutture o che il calcio ci 'ruba' i talenti.

Se poi vogliamo lasciarla sul lamento... esce un topic così ad ogni gara vinta da un non italiano e virano tutti più o meno sul 'siamo un paese di m.' ma la settimana prossima è uguale...
 

marco

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E allora vedi che non sono un fanatico senza fondo come continua a dirmi mia madre?
Ho comprato la balance bike a mio figlio che ha 15 mesi e quest'estate in Austria incomincio ad insegnargli come spingere e curvare !

con le bici spinta i bambini imparano l'equilibrio molto velocemente, da lì a saper pedalare basta un giro dell'isolato (esperienza personale)
 

marco

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Queste sono cose condivisibili ma non sono cose che IO posso fare (o meglio lo posso fare con mio figlio e stop)

E dici niente? Non é che un bambino si svegli una mattina e vada in negozio o su CRC a comprarsi una bici. La spinta dei genitori é fondamentale. Certo che se il padre é da Gazzetta e Sky + panza e la madre ha paura di ogni scoreggia ne nasce un complessato che al massimo va in giro con la polo con il colletto alzato.
 
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Dani1000

Biker superis
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Il calcio non è il male degli sport in questo paese, ma è il paese stesso che un male per lo sport. Nel mondo "civilizzato" sono i governi dei paesi che danno i soldi per lo sport alle federazioni, in italia no, lo stato prende i soldi dal calcio e una minima parte li reinveste nelle altre discipline. Quindi il calcio sarà un male, ma è quello che dà da mangiare a tutti. Come già detto da qualcuno già a scuola, che dovrebbe essere il primo posto d' incontro con il mondo dello sport, non si fa nulla ed è tutto "addebitato" alla cultura dei genitori. Mio padre non sapeva neanche che cosa fosse una MTB quando avevo 10 anni(per lui c' erano gli sport dei motori), come avrebbe potuto insegnarmi la cultura della bici in montagna? anche se quando avevo tre anni mi inseguiva per i giardinetti dopo che mi aveva levato le rotelle alla mia mini bianchi pieghevole. Io probabilmente insegnerò a mio figlia/o già da piccolissima ad andare in bici per i sentieri, quindi prenderà confidenza ben più da giovane. Cmq come al solito il problema sta nella testa. Ovvero la federazione. Non so se esistano, ma non credo, dei mini camp o corsi o altre cose per i giovanissimi organizzati e gestiti dalla federazione italiana, ma credo proprio di no. Perchè da noi fino ad ieri il mercato grosso è sempre stato la strada e si sa che certe cose sono molto lente a cambiare. Quindi ci vuole impegno organizzativo; tanti soldi (che attualmente in itali mancano più che da altre parti); uomini giusti nei posti giusti (sia atleti che nei settori dirigenziali).
Spero di essermi spiegato, ho messo tanti concetti insieme e le mie capacità di scrittore sono abbastanza scarse.
 

sembola

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Queste sono cose condivisibili ma non sono cose che IO posso fare (o meglio lo posso fare con mio figlio e stop)
Questo è il primo nodo: se vuoi far nuotare, tirare di scherma o giocare a calcio o a basket un bambino puoi affidarlo ad una società sportiva, ammesso che ce ne siano vicino a casa, se vuoi che impari a scendere in mtb (e non a correre, che è roba diversa da evitare ad ogni costo) non puoi a meno di farlo in prima persona.

A me interessa che cosa possiamo fare noi, oltre a lamentarci del fatto che non ci sono strutture o che il calcio ci 'ruba' i talenti.
Secondo nodo, gli sport "ricchi", quelli che muovono i soldi e possono far quadagnare, attraggono i migliori talenti in qualsiasi paese. D'altronde quando si vuole arrivare a certi livelli è necessario un impegno "da pro", e non tutti gli sport consentono di remunerare l'atleta in modo adeguato all' impegno, nemmeno quelli di prestigio olimpico potrebbero sopravvivere alla fine dei gruppi sportivi di Stato.


Anche a me la demonizzazione del calcio dà fastidio, suona tanto come scusa, come "non è colpa mia, ma d qualcun altro". Però quanto dici non è corretto, poteva essere vero quando la gran parte dei finanziamenti distribuiti alle federazioni proveniva dagli introiti del Totocalcio, che oggi è praticamente zero. Da diversi anni il bilancio del CONI e quindi delle Federazioni dipende dai finanziamenti statali e dalle (magre) sponsorizzazioni private che si riescono ad ottenere.
 

Domingosh

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Condivido in pieno quanto scritto da Davide
Mi preme, però, dire che quanto scritto sotto da Muldox è altrettanto vero e può rovesciare il discorso
Ovvero, avere una grande base non necessita sempre di grandi investimenti...anzi. Vi sono enne esempi di stati (anche e non solo dittatoriali!) dove in certe discipline ci sono molti atleti o squadre di alto significato mondiale. Occorrono idee e voglia di sudare e far sudare
Ma, tornando a noi, un tempo (e parlo di 25 anni fà), nelle scuole si facevano gli "studenteschi", giochi di proto-atletica da cui sono emersi molti campioni italiani di alto livello mondiale. Oggi, molte di queste discipline hanno uomini e donne che neanche lontanamente si avvicinano ai risultati di allora. La qualità fisico e atletica è mediocre
Per cui, largo alle idee e alla buona volontà di chi la vuole mettere, ancor prima dei soldi

...e dall'avere un ampio vivaio di giovani che si dedicano a questo genere di sport, cosa che nel paese del calcio (spesso solo da bar e TV) è pura utopia.

ps. Chi parla di calcio(o ciclismo o F1) con la gazzetta sotto l'ascella e birra in mano non è uno sportivo...(Sempre) in Germania, il numero dei tesserati di football è superiore all'Italia; così il giro di denaro. Forse, in altri paesi si chiacchera meno e si fa più sport. Magari, battono anche meno i tastini di noi
 

wally73

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se da quando hai zero anni in tv ti fanno vedere solo il calcio, se ogni trasmissione che si chiama studio sport, domenica sprint ecc... ci sono 58 minuti di calcio e 2 dei risultati degli altri sport, se tutto è un imbuto che ti porta solo in una direzione, capisci che sia difficile che la massa si interessi di tanto e non solo di quello che vede.
poi certo, ci sta lo sport maggiore. ma on ultradominante.
negli ultimi anni hai mai sentito in qualche tg sportivo i risultati della pallavolo? del baseball? solo se si vincono le medaglie alle olimpiadi. hai mai sentito notizie sul risultato di un GP di motocross o sbk quando si corre in italia? e in motocross c'è un pilota a livello del miglior valentino rossi.
tutto gira li intorno perché tutti quelli che vedi in tv e scrivono nei giornali ciucciano da quel mondo. dove tutti sono eroi, non c'è il doping, e le partite non sono truccate.
ah non di altri sport ne parlano, magari quando muore un pilota. li si fa notizia...
 

mtt

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Dico la mia.
Secondo me manca la "base", quel bacino di praticanti nel quale pescare il campione, tanti praticanti equivale a tante probabilità di trovarlo.
Certo, siamo carenti di impianti (non me ne vogliano gli appassionati di calcio, ma penso basterebbe un pump, una pista di bmx o una linea dirt ogni 100 campi di calcio...) ma è anche vero che siamo esigenti oltremisura. Girare in park dove non c'è la seggiovia, non c'è la sponda perfetta, non c'è il road-gap è da sfigati. Ma ditemi una cosa: gli Atherton sono inglesi vero? Quante montagne con annessi impianti di risalita ci sono in Inghilterra? Ovviamente adesso possono permettersi di andare ovunque, ma avranno pur cominciato da qualche parte... Stessa cosa dicasi per neozelandesi ed australiani... eppure mi pare che siano loro a dettare legge.
Poi è da sfigati girare con bici che hanno più di tre anni, è da sfigati girare senza il casco giusto, senza "quelle" scarpe... e via cosi.
Intanto in altri paesi pensano SOLO a girare, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Io la smetterei anche di dar la colpa alle mancate opportunità. Il nostro Tonino Cairoli sta letteralmente polverizzando ogni avversario che incontra, eppure la sua meravigliosa terra natale -la Sicilia- non è certo la culla del motocross mondiale. Per arrivare a questo livello si è certamente fatto un c...o pazzesco, non gli è stato regalato nulla, però adesso è l'indiscusso n°1. Sacrificio è un termine che si sente sempre meno, senza il quale però difficilmente si ottiene qualcosa di importante.
Penso che Lupato e Bruno siano da appoggiare ed incoraggiare. Attraversare l'oceano e prendersi una batosta del genere è dura, ma fa esperienza e insegna. Molto più di una gara vinta in Italia.
 

sembola

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Questa spiegazione contrasta col fatto che il tennis italiano ha prodotto la migliore generazione di giocatori da decenni in concomitanza con la scomparsa dello sport dalla televisione... solo dopo i successi della Schiavone qualche canale ha cavalcato l'onda. E questo non per caso ma perchè il tennis, a differenza della mtb, ha sul territorio una fitta rete di società sportive che fanno promozione e che nel numero pescano anche qualche buon giocatore.
Insomma, la televisione conta, se non altro per dare visibilità agli sponsor: ed infatti la federtennis ha messo su un canale sul digitale terrestre che fa ascolti ottimi, ma non non è l'unico parametro. Del resto, mica crederete che in USA o in UK si parli di DH e EWS in televisione...
 

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dici adesso? perché mi pare di aver letto ma potrei essere smentito, che il ragazzo che ha vinto Wimbledon, sta in USA alla scuola di bollettieri...
 

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poi per carità non ce l'ho col calcio così per partito preso. ci ho giocato ero anche bravino ma il mio fisico da bimbo non reggeva il freddo. così sono andato a giocare a basket.
è ovvio che il calcio ha dei vantaggi che altri sport non avranno mai. ha bisogno di una palla e con quella si gioca anche in 20, ha bisogno di 4 maglie a fare le porte. e ha 3 regole. insomma dei vantaggi non da poco...
 
T

teoDH

Ospite
Il problema è uno:

ci sono una decina di pro, veri pro, che conoscono bene i luoghi dove si corre l'EWS, che in America non ci sono andati adesso per la prima volta nella loro vita ma ci vanno regolarmente, anche se sono francesi o australiani, e anche senza dover elemosinare viaggi, girano in bici il mondo...

Quelli sono pro...

in italia, di PRO non ce ne sono, e se qualcuno insiste col fatto che prendono uno stipendio e quindi sono pro, gli rispondo che se lavorano per vivere, o non lavorando vivono perché mantenuti, continuo a non considerarli pro...
Alex è giovane e può permettersi i grandi sacrifici che sta facendo per correre, Andrea è in USA perché oltre alle gare ha in programma visite ai suoi partners commerciali...

Inoltre, questa EWS, purtroppo, ha dato ragione alle perplessità UCI, e mi spiace dirlo, ma è evidente che nel mondo ci siano concetti diversi di Enduro, e anche solo a vedere le gare interne nelle zone, ci sono differenti visioni di enduro anche in italia, ancor più in francia o in USA...

Quindi, secondo me, le cose da fare sono:
1 - capire cosa sia l'enduro come visione condivisa da tutti
2 - mettere delle regole univoche
3 - ascoltare i riders

Perché vincono i soliti? perché sono in 5 al mondo ad essersi dedicati VERAMENTE all'enduro, e quei 5 se la stanno giocando... il resto deve ancora capire cos'è, questo enduro... e fortunatamente il syndicate dopo aver aderito alla "moda", probabilmente per vendere un po' di bronson, ha preferito tornare a dedicarsi alla DH, e meno male...

Io dico solo che il format italiano è il mio preferito, anche se talvolta si sconfina troppo verso l'XC, la Val d'Allos mi aveva fatto ben sperare per la francia, ma 2alpes si è dimostrato un vero schifo di gara, con addirittura l'asfalto durante una PS...
In colorado, chi ho sentito mi ha detto sembrare più una gara di XC che di discipline gravity...
In sintesi, un gran casino, a cui qualcuno dovrà rimediare mettendo un po' di ordine...
 

davikona

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Yt jeffsy
3 anni fa mi misi in contato con Rommel che importa bici di prestigio dai francesi e gli chiesi per aprire un bike park indoor e la gentilissima risposta sua fu che bisognava cercare per forza uno sponsor grande e che sicuramente mi sarei dovuto rivolgere a Kona (Canada) per far valutare la location e gli eventuali spazi da occupare con le strutture artificiali che mi avrebbero potuto spedire ma niente piu' (meglio che un pugno sicuramente ).
Poi vendendo anche libri commerciali nella mia attivita' , tramite un professionista che tratta macerie e smaltimenti , sono venuto a conoscenza che per far scaricare una decina di camionate di terra in un capannone avrei dovuto dare garanzie e avrei "subito" parecchie ispezioni da parte degli enti locali.
E mi ero anche messo in testa di vendere il negozio e col ricavato provarci,
ma in tanti mi hanno fatto desistere proprio perche' non essendoci cultura per il sostegno civile , non avrei neppure trovato finanze...
...siamo sul mezzo millione , tanto per darei dei numeri !
 

sembola

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dici adesso? perché mi pare di aver letto ma potrei essere smentito, che il ragazzo che ha vinto Wimbledon, sta in USA alla scuola di bollettieri...

Ci è stato http://it.wikipedia.org/wiki/Gianluigi_Quinzi
Ma senza il tennis club (di cui il padre era presidente) sotto casa come avrebbe potuto mostrare delle qualità?
Idem per la Vinci, la Errani, la Schiavone, oppure Seppi o Fognini salito al 16° posto nei ranking... tutti giocatori che quando avevano l'età per decidere il tennis non lo vedevano certo in tv. Tv che conta, non illudiamoci, ma non è l'unico parametro.
 

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certo la tv ha un grande impatto ma non è l'unica "responsabile"...
io credo che tutto dovrebbe partire dalla scuola. ma se all'asilo comunale dove porto mia figlia di 3 anni e 1/2, ogni tot mesi ci chiedono se possiamo fare la raccolta per la carta igienica e comprare qualche quadernone e pennarelli di cosa parliamo???
probabilmente chi non ha figli non immagina come siamo messi nel nostro bel paese...
in germania le scuole e i professori delle classi formano gruppi facebook per informare gli alunni e scambiare programmi e informazioni. da noi i computer li hanno? li usano? i professori sanno cos'è facebook o credono sia il diavolo come i suv ???
bah come siamo messi male...
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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Ma senza il tennis club (di cui il padre era presidente) sotto casa come avrebbe potuto mostrare delle qualità?
Idem per la Vinci, la Errani, la Schiavone, oppure Seppi o Fognini salito al 16° posto nei ranking...

finchè stanno confinati nel tennis...i rampolli...non è che fanno danni (sò contenti, trombano, guadagnano, etc.)...il problema è quando li metti a fare impresa...e magari hanno pure studiato negli states...
 

piconet85

Biker serius
28/8/09
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castellarano
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La penso esattamente così anche io. Se hai talento veramente credo che gli sponsor (quelli veri $) ti vengano a cercare.
 

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