Alla fine credo (e spero) si risolverà tutto in una bolla di sapone.
Purtroppo, se dovessimo ascoltare il parere di tutti, in bici non si potrebbe girare nemmeno in pista ciclabile, che disturbi i pedoni che pensano di essere in una zona chiusa al traffico, quindi sparsi per la carreggiata, fermi a chiacchierare, bambini allo stato brado, cani con guinzagli da decine di metri, che tagliano la strada. E si lamentano se passi e suoni il campanello!
Sentieri ce ne sono tanti, ma solo alcuni sono frequentati dai turisti della montagna domenicale, e sono sempre quelli, fortunatamente. Gli altri, solitamente, sono praticamente deserti. E' come salire al Fraccaroli, a Cima Carega: un milioni di persone, ma se scendi verso Sinel non c'è più nemmeno un cane. A quel punto credo che, se metteranno controlli, questi saranno sui tratti più frequentati, probabilmente in festivo, magari bella stagione. Per tutti gli altri, semplicemente non c'è un numero sufficiente di controllori: che fai? Assumi un milione di forestali per controllare TUTTI i sentieri?
Poi la questione larghezza: di questa già ne avevo sentito parlare: il sentiero deve essere largo quanto la lunghezza della bici, però è una regola che non ha alcun fondamento e viene quindi lasciata all'interpretazione di tutti.
Sul discorso CAI, vabbè, faccio calare un velo pietoso. Qui in zona (prealpi venete) da 20 anni a questa parte non si contano i sentieri che son stati chiusi e tolti dal catasto sentieri perchè ritenuti pericolosi o perchè, semplicemente, mantenerli era un problema. Che so: il Vajo dei Colori, o il Camosci o il Lovaraste. Comunque tutti percorsi di una certa difficoltà.
E' da tempo che penso che noi ciclisti si dovrebbe creare un corrispettivo del CAI, quanto meno proponendoci come ente manutentore sentieri o come minimo proponendo al CAI di dividere l'onore e l'onere, visto che quei sentieri, giustamente, li usiamo (e roviniamo) pure noi. Questo ci permetterebbe di avere più voce in capitolo, senza lasciare ad altri determinare parametri ed operare scelte compiute con interesse e manifestatamente contrarie ad altre categorie.
Ah, per la cronaca: lo scorso anno ho letto una mail che un signore aveva spedito al CAI di zona, lamentandosi dei bikers che percorrono la strada delle Montagnole Basse, nel recoarese. A suo dire quelle brutte bici infastidiscono il povero e stressato cittadino che sente il bisogno di sentirsi nella natura, respirando il vero clima di montagna. Che dire... il mondo, 9 volte su 10, lo decidono i rompicogl...i, che si prendono la briga (e di certo il gusto) di dare a tutti il consiglio giusto.