Finalmente sono riuscito a pedalare con Barto nel Parco.
L'ho sempre detto e lo ripeto con la massima certezza: Barto è il miglior esperto di sentieri del Parco che io conosca; pedalare insieme a lui è molto meglio che avere in tasca un GPS.
Ma andiamo un po' indietro nel tempo......
salto dal letto per un'inaspettata telefonata alle 5:00, ben mezz'ora prima della sveglia ufficiale: la giornata non sembra cominciare nel migliore dei modi, ci sono anche alcune possibilità che la mia presenza salti..... e mi dispiacerebbe per circa un paio di migliaia di motivi.
Un'oretta dopo, "l'allarme" è rientrato e riprendo il bandolo della matassa organizzativa della mia giornata andando a prelevare @
luc7a come da precedente programma.
Il meteo è perfetto: cielo terso, temperatura che si preannuncia non troppo afosa, l'avvicinamento al Capanno avviene con la tranquillità che ci ha regalato l'inaspettata sveglia anzitempo.
Siamo all'appuntamento solo dopo il grande @
naldone, che, ci viene il sospetto, forse ha addirittura dormito qui.
Il saggio mi suggerisce l'abbiglimento migliore, mentre arrivano gli altri alla spicciolata.
Saluti di rito, alcune presentazioni per conoscere gli sconosciuti, per associare altri volti ai nicknames forumendoli.
Si parte addirittura con un minuto di anticipo rispetto alla tabella di marcia, dopo aver più volte confermato il malaugurante numero di partecipanti: come ben si sa, le superstizioni non servono a nulla, se non ad essere smentite.
Già ai Fangacci inizia la fase delle scoperte di nuovi sentieri, di cui già conoscevo l'esistenza ma che senza la grande guida @
Barto, sarebbero stati ancora un po' inesplorati, almeno per me.
La fatica in salita è degnamente ripagata dal divertimento in discesa; il gruppo è superaffiatato come se uscissimo insieme tutte le domeniche, sempre in diciassette!
Chi allunga in salita, chi sfreccia in discesa, MTB fiammanti, altre un po' arrugginite, ginocchia che scricchiolano, urli di gioia che si innalzano, il rifugio Cotozzo sfila via come fossimo a bordo si un diretto ed in un batter d'occhio siamo a Camaldoli.
Un piccolo contattempo ci rallenta un attimo, prima di affrontare il sentiero dei Tedeschi, @
James Boh! sfoggia un insolito quanto apprezzabile caschetto, @
vanraaya e @
maxiline si fermano in adorazione ad una "certa" curva, ed eccoci già in discesa verso Capanna Maremmana e poi in salita verso Aia di Dorino.
Il passaggio al fosso richiede un po' di attenzione ma un attimo dopo siamo sullo splendido single dove [MENTION=87281]re_sasha[/MENTION] apre la fila tra le felci.
Bisticciamo un po' per scegliere la location per il pranzo, poi saggiamente ci fermiamo a fianco di una coppia di simpaticissimi e generosi Romagnoli doc che ci rifocillano di tutto punto.
Tutte le energie sono ora pronte per l'attacco al Falco, il Re del Casentino.
Siamo in un battibaleno in vetta, a rimirar panorami mozzafiato.
Cinque minuti dopo a bomba lungo il crinale, che si chiude con gli splendidi prati della Burraia e l'immancabile foto di gruppo.
Ripassiamo per La Calla, e ci fiondiamo sullo 00, ad inseguirci l'un l'altro, arriviamo a Poggio Scali con i primi segni di stanchezza che affiorano nel gruppo, saliamo in vetta con le nostre MTB e lì si genera l'ultima, immancabile variante Barto.
In pochi credono sarà un successo, ma mezz'ora dopo tutti si sono rimangiati le parole e elogiano la nostra eccelsa guida.
Ora è rimasto solo l'ultimo sentiero, tecnico quanto basta per permettere l'unico carpiato-raggruppato-360°-conbicisullaschiena di giornata.... fioccano i 10, il tuffatore si rialza illeso tra uno scroscio di applausi.
Eccoci di nuovo al Capanno, tra sorrisi e occhi che brillano.
Chi può rimane per la birra chi non può, se ne va salutando.
Contiamo già i giorni che ci separano dalla prossima variante Barto.
A grande voce, con piena soddisfazione vi mando il mio saluto: "
peccato per chi non c'era!"