Orsetto,
perdona la mia sincerità, ma la maggior parte di Voi non ha proprio idea di cosa voglia dire invogliare un giovane alla mtb.
Finchè si continua a pensare di fare uscite domenicali a "tutto foo", "per troncare le gambine ad altri", ect ect ... frasi che troppo spesso leggo sul Forum, difficilmente riuscirete ad avvicinare persone nuove.
Io con Voi e con quel ragazzetto giovane, che poi così brutto non mi sembrava, ci sono uscito e ricordo bene che nessuno di Voi non l'ha per niente aiutato, l'unico che lo aspettava sulle salite ero io (forse anche perchè andavo piano come lui) anzi, qualcuno l'ha deriso quando si è rigirato.
Avete la fortuna di avere un presidente che è guida di mtb, chiedetegli cosa gli hanno insegnato al corso che ha fatto riguardo a questo argomento.
p.s.: forse ora resterò antipatico a molti, ma spero perlomeno serva a farVi riflettere.
Vedi Fabrizio, "giovane" (dal punto di vista ciclistico) sono stato anche io, e nemmeno poi tanti anni fa.
Uscivo con una Diamondback gialla e sputavo sangue per stare dietro in salita e in discesa agli altri che erano già diversi anni che pedalavano.
Pativo come un disgraziato per tre ore e tornavo a casa lesso.
Il pomeriggio era un mix di spossatezza e mal di gambe.
E questo per una, due, dieci domeniche, o forse di piu', chi se lo ricorda...
E ogni settimana la musica non cambiava .... loro erano sempre lassu', in cima alle salite o laggiu' in fondo a quelle discese che a me sembravano baratri.
Il tempo è passato, il passo è cambiato; alcuni di quelli che riconoscevo solo per il colore del borsino sottosella ora sono quelli che arrivano in cima (e in fondo) insieme a me.
Ma allora chi mi aspettava ?
In cima alla salita tutti, nessuno mi ha mai caato nel bosco perchè andavo piano, e questo ci tengo a precisarlo.
Ma chi saliva con me al mio passo da principiante ?
Nessuno.
Perchè è così, dappertutto; non perchè a Piombino siamo piu' merde che da altre parti.
Ho girato con altri gruppi di altre zone, anche con agonisti, e nessuno ha detto "poveretto, va piano, andiamo piano tutti".
Via "a foo" e al bivio (speraci) si aspetta.
In bici sei solo, soffri da solo, sei te che entrando in un gruppo avviato devi adeguarti agli altri.
Ognuno tiene il proprio passo, piu' o meno, è un diritto di chi in bici ci va per divertirsi.
Ma aspettarsi alle deviazioni o ad un punto particolare del percorso è un dovere di buon senso e di educazione.
E, ti sembrerà strano, ma l'ho visto fare SEMPRE.
Il modo con il quale ci hai ritratto con il tuo intervento non lo condivido proprio, lasciamelo dire; e penso che a proposito di quel giovIne, si stia parlando di persone diverse.
Quella "giovane leva" che dico io (a parte che lo ribadisco, era brutto che non si poteva guarda'
) non si faceva certo aspettare in salita, anzi, le dava secche a tanti.
E oltretutto condiva le sue prestazioni con una bella dose di presunzione che (rivolta a un gruppo di quarantenni) era quasi al limite della irriverenza.
Ti aspetto presto sui nostri sentieri.
Paolo