• Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Umbria All Mountain

lumerennù

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Stè ma che parte della laga è? giro senza discese?????
 

lumerennù

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che avevi intenzione di ammazzarla ?

il giro doveva essere un altro e alla fine abbiamo dovuto abortirlo.
Discesa bella solo la parte finale della cresta ovest del Gorzano che arriva al SACRO Cuore l'hai mai fatta ?

no, per almeno una decina di anni ancora con i figli piccoli la moglie serve..... poi saremo vecchi quindi mi la tengo vita natural durante!

alla laga non ho fatto niente di interessante, quest'ann mi ero ripromesso di farci due o tre giri, poi un capitombolo e una spalla dolorante mi impediscono spingere e incollarmi la bici..... che sfiga!
Pensa che ieri ho fatto una salita strada asfaltata-stradone brecciato!!!! che vergogna!
Per la Laga se ne riparla l'anno prossimo (.... grattazio pallorum....)
 

stefanoscott

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"La "via Ranna" è un'antica mulattiera che unisce i numerosi stazzi situati sul versante orientale dei Monti della Laga, precisamente tra Cima Lepri e Pizzo di Moscio. "Ranna" vuol dire grande ed infatti questo aggettivo descrive bene l'itinerario proposto, grande come sentiero e come lunghezza."
Questa è la descrizione che viene data a questo sentiero che però andrebbe rivista soprattutto sul nome. Infatti di grande c'è rimasta solo la lunghezza perchè il sentiero è quasi tutto single track e addirittura in alcuni punti non esiste proprio più. L'unica cosa che sicuramente è rimasta è il fatto che attraversa angoli di Laga poco conosciuti e abbandonati, in un ambiente superbo e per 2 ore (questo il tempo che ci vuole circa) ti fa piombare fuori dal mondo.
Bisogna precisare che si tratta di un sentiero già di per se poco frequentato e che nessuno fino ad ora aveva mai provato a metterci le ruote di una mountain bike e che va percorso assolutamente in condizioni meteorologiche ottimali e in condizioni di asciutto visto i posti attraversati e che il sentiero non è assolutamente segnato e quindi è obbligatorio avere la traccia GPS perchè sbagliare traccia potrebbe comportare delle conseguenze davvero pericolose (Vence docet ).
Partiti da Macchie piane dopo aver lasciato un auto ad Amatrice seguiamo il classico e sempre bello sentiero 325 detto "Tracciolino di Annibale" per l'unico pezzo in sella i primi 70 metri di dislivello


da qui in poi saranno solo edesclusivamente 1100 mt di spingismo e portage duro come solo la Laga sa offrire




ma l'ambiente tipico laghesco quest'anno ancora molto verde visto il periodo fa dimenticare tutto


per Marco è la prima volta sulla Laga ma a fine giro ha detto che non sarà sicuramente l'ultima


la dura legge della Laga


dal Vado di Annibale la salita si fa un po meno dura ma ci aspettano ancora più di 200 mt di dislivello per arrivare a Cima Lepri che con i suoi 2445 mt è la seconda vetta più alta della Laga dopo il Gorzano
Pizzo di Sevo ci guarda compassionevole


quest'anno giugno è stato piovosissimo e i sentieri sono tutti invasi di erba altissima
fortuna che Marco con i suoi 2 metri di altezza non ha problemi


Cima Lepri conquistata a ritmi xc in poco più di due ore


dalla vetta di Cima Lepri prendiamo il crinale che scende a Pie di Lepre, si tratta di 250 mt di dislivello da veri vertrieder ma che con un po di pelo sullo stomaco (sulla sx c'è il baratro ) e fiducia sui propri mezzi si possono fare quasi tutti in bike
Fabio ma Marco soprattutto si sono dimostrati provetti vertriders










Arrivati a Pie di Lepre eccoci all'imbocco della Via Ranna ma qui la sopresa: del sentiero non c'è alcun minima traccia,il gps indica di girare a sx ma non c'è assolutamente nulla e anche vedendo la traccia dove corre si vedono solo sgarrupi e balzi di rocce. In effetti il sentiero dovrebbe passare proprio sottoi contrafforti rocciosi di Cima Lepri e sopra il selvaggio fosso della Solagna. Dopo aver traccheggiato un poco sul da farsi decidiamo comunque di provare anche perchè con l'occhio attento montagnino più in su ci pare di vedere una flebile traccia.
e così è dopo un primo piccolo pezzo su erba altissima rintracciamo una flebile traccia


che ci catapulta fuori dal mondo nell'ambiente più selvaggio che abbia mai visto sulla Laga




sospesi nel vuoto,siamo passati per quella flebile traccia lo vedete il sentiero ?


Fabio e Marco non credono ai loro occhi: ma davvero siamo passati da li con una bike al seguito ??


sospesi tra cielo e terra


attraversato il fosso della Solagna il sentiero si fa un po più marcato e si riesce addiruttura a pedalare per diversi tratti






e con diversi tratti di discesa impegnativa e tecnica resa ancora più impegnativa dall'erba molto alta e poco acciaccata (l'ultima persona che è passata da qui penso che risalga all'anno scorso )




l'ambiente ora si apre con viste mozzafiato


qui l'acqua si può bere sicuramente nemmeno i lupi ci passano


siamo a fine luglio ma c'è ancora acqua




giusto il tempo di un meritato riposino


e girarci indietro per vedere dadove siamo passati


per poi ricongiurgerci nei pressi dello Stazzo di Padula col bellissimo e tecnico sentiero 337 che scende nel fosso di Selva Grande e passando per i Balzi di Classette arriva al Sacro Cuore e poi per sterrato e asfalto possiamo rilassarci fino ad Amatrice.




Era da 4 anni che avevo pianificato questo giro poi per varie vicissitudini era sempre saltato, avevo provato due settimane fa col Vence ma passando per Peschio Palombo si era rivelato troppo duro da portare a termine.
Ieri finalmente è stato portato a termine e con soddisfazione possiamo dire di aver aperto una nuova strada almeno con la bike al seguito.
La via è tracciata ma se qualche disgraziato come noi vorrà percorrere questo giro sappia che nonostante il poco dislivello (solo 1150mt) si tratta di un giro non banale e molto duro in un ambiente molto ostile ma che ti farà assaporare in pieno il gusto dell'avventura e il contatto con la natura più selvaggia e con la sensazione di passare qualche ora fuori dal tempo e dal mondo intero.
Un grosso riingraziamento a Fabio e Marco che mi hanno assecondato in questa pazzia

E anche per stavolta è tutto.

Tutte le foto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741849.100004222636153&type=1&l=7d6014b40c

e la traccia gps (a proprio rischio e pericolo )
 

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stefanoscott

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Ieri finalmente vetta d'Italia conquistata anche se la cima non in bike in quanto non ha veramente senso arrivare in vetta con la bici.
Presto report altissimo (almeno 2912 metri)


p.s. Vence guarda le foto di repertorio del giro che facemmo noi l'anno scorso li riconosci ora i bolli ?






e la ferrata ?




l'unica piccola differenza è qui ma si tratta di 10 metri sopra a dove siamo passati noi ed è veramente poca roba



e per finire il passo del cannone che tanto cercasti ieri

il fuorisentiero che facesti per arrivarci


 

stefanoscott

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C'è il detto che la bellezza della montagna non si misura col metro ed è giustissimo ma se la montagna appenninica è la più alta d'Italia ed è di una bellezza straordinaria come il Gran Sasso allora hai fatto proprio Bingo.
Il Gran Sasso non è pedalabile in salita, poco in discesa ma è di una bellezza straordinaria, è uno dei pochi posti dove sembra davvero di stare sulle Dolomiti e ieri ha dato veramente il meglio di se.
Partiti da Campo Imperatore in una giornata da urlo ci dirigiamo alla sella di Monte Aquila per il classico sentiero 101 per l'unico momento in cui i nostri posteriori hanno potuto assaporare il gusto delle selle


da li in poi la bici sarà quasi sempre e solo sopra le spalle


Sella di Monte Aquila è comunque un bel biglietto da visita dello spettacolo a cui assisteremo oggi già si vedono infatti alcuni attori non protagonisti ovvero l'Intermesoli e il Corvo


per Nicola si tratta di un film in prima visione e la vista dell'attore protagonista lo lascia subito senza parole


gli altri invece lo hanno già visto ma a giudicare dalle loro facce lo riguardano volentieri


e allora via tutti gli spettatori verso la meta


tutti di corsa in fila a fare il biglietto


ma prima di potersi distendere comodamente in poltrona e gustarsi il film c'è da affrontare il crostino della durissima salita alla sella del Brecciaio che si intravede la all'orizzonte


ma nonostante la fatica veniamo già ammaliati dagli effetti speciali in dolomiti surround


le formichine all'orizzonte


questo tratto è veramente duro ma Violator se lo beve senza problemi


ma come qualcuno viene su in bici ?


Dal Brecciaio però c'è ancora parecchio da spingere per arrivare all'imbocco della salita per il Corno Grande


Nicola mi sa che questo film se lo ricorderà per parecchio


Maurizio invece oramai conosce le battute a memoria da quante volte l'ha visto


anche se la vista della Val Maone non stanca mai


ed eccoche davanti a noi ci si para la via per conoscere di persona l'attore protagonista


siamo al bivio per il passo del Cannone e alla via di salita per il Corno Grande ma qui lenostre bici vengono parcheggiate perchè non ha veramente senso arrivare in cima con loro e allora a piedi ci incamminiamo verso la meta

Nicola guarda come stanno piangendo le nostre biciclettine che volevano venire su anche loro


va be lasciale piangere le avremmo portate in spalla sia in salita che in discesa


girati di la piuttosto che c'è la scena del Calderone che è stupenda








ed eccolo è lui possiamo finalmente stringergli la mano il Corno Grande un bel omone veramente alto 2912 metri di altezza


alla fine del 1° tempo lo lasciamo mentre fuma una sigaretta


e giù a riprendere le nostre bici il film ancora è lungo ma la trama di fondo è sempre quella anzi si infittisce di trabocchetti


Francesco tutti gli anni dice: questo film non lo voglio rivedere più e puntualmente tutti gli anni riprende sempre la stessa inchiulata


ma cominciano le scene più forti vietate ai minori di 18 anni


la scena più hard la ferrata






ma poi seguono le scene più dolci e commoventi Nicola riprende tutto ma si può fare ? questi hanno il copyright


dal passo del Cannone si va verso il lieto fine del è vissero felici e contenti
con la scena delle Fiamme di Pietra sotto il Corno Piccolo


la discesa vista dagli gli occhi della bici


segue quella del Barone uomo cannone


e con effetti speciali a più non posso verso il Franchetti




da far restare a bocca aperta


col Franchetti piccolo piccolo che sembra invaso dalla schiuma


intervallo si prendono i pop corn di salsiccia


e poi dal Franchetti verso Prati di Tivo anche i fuochi d'artificio del sentiero super tecnico col fumo che impedisce la visuale


tutti immedesimati sulla scena


ll caratteristico passaggio tra le due rocce


ultimi brividi


e poi ci possiamo stravaccare sulle nostre poltrone a due ruote prima col bikepark dalla madonnina a Prati di Tivo e poi con lo stupendo finale strappalacrime del bel sentiero Italia da Prati di Tivo a Pietracamela e il soporifero The End da Pietracamela a Cerqueto.

Alla fine un colossal veramente con oltre 2000 mt di discesa nel posto più bello dell'Italia centrale e queste erano le nostre facce usciti dal cinema


e anche per stavolta è tutto.


tutte le foto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741850.100004222636153&type=1&l=e9480cecd0

e la traccia gps
 

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Concordo sulla ferrata ...era quella, anche se l'anno scorso la corda era tesa e ben fissa nella roccia. Per quanto riguarda il sasso del cannone, non mi sembra di aver fatto un fuori sentiero e lo testimoniano proprio i bolli evidenti in mezzo alle rocce nelle foto che hai messo. Sicuramente nn era un sentiero agevole, ma nn ricordo di esserci salito appositamente e soprattutto di essere disceso fuori sentiero...credo che ce n' era uno più sopra del passaggio che abbiamo fatto ieri.
 

apriliaetv

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alcune

avete per caso la traccia del giro ? la cimonoata ?
 

slapluigi

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