Avevo una grossa fissa per questo posto dopo che c'ero stato a settembre e l'uscita di ieri non ha fatto altro che rafforzare al massimo questa mia convinzione il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise è un posto stupefacente sia per la bellezza dei luoghi, la fauna che si può ammirare e i trail tutti curatissimi e ben segnati e il massimo che si può chiedere per chi ama i natural trail e non costruiti dall'uomo. Vi invito caldamente a scaricare la traccia di questo giro in quanto, cosa non da poco per la zona data la sua confromazione, permette di poter effettuare due discese in un giro solo con un dislivello medio (1700) anche se è bene subito precisarlo, di pedalato c'è poco (solo 200 mt di dislivello) anche se il portage non è impegnativo ma abbastanza tranquillo.
Partiti dal valico di Barrea imbocchiamo il sentiero K3 che molto tranquillamente e con pochissimo dislivello ci proietta subito dentro il famoso bosco delle fate e delle fiabe
Il Rio Torto corre placidamente a sinistra del sentiero e la sensazione di pace e tranquillità è il primo sentimento che ci assale di fronte a cotanta bellezza, non oso immaginare come possa essere quando si colorerà tutto di marrone
Arrivati sul ponte dove c'è l'incrocio col sentiero L2 lo stradone finisce
e la goduria diventa massima entrando nella Valle Porcile
ancora si pedala bene anche se qualche rampetta mette in tiro la ganba di Violator
e infatti poco dopo lasciamo il K3 per entrare in un single track non segnato che ci porterà alla Grotta dello Schievo
ancora si pedala ma sono gli ultimi sussulti
come volevasi dimostrare
purtroppo arrivati alla grotta dello Schievo l'amara sorpresa che non c'è acqua, peccato proprio perchè le foto viste erano bellissime con l'acqua che sgorgava dalla roccia
va be non resta che consolarci pedalando in un posto stupendo
rientrati dopo la divagazione grotta sul K3 il sentiero torna bello largo ma la pedalabilità è compromessa dai numerosi sassi e rami presenti sul sentiero
ma poi come magicamente il sentiero si ristringe nuovamente e ritorna single track e che single non per niente stiamoi entrando nella Selva bella e mai nome fu più appropiato, single track sopraffino tutto pedalato e pulitissimo un vero spettacolo
a 1720 dopo 600 metri di dislivello di salita è giunta l'ora di cominciare un po a scendere e il K5 che va al Lago Vivo e che si ricollega al K4 ci fa subito capire che oggi sarà una bella giornata in fatto di discese
quello che rimane del lago Vivo
ma d'altronde si chiama proprio perchè sparisce e ritorna in base alla piovosità
il posto comunqne è da togliere il fiato un altopiano stupendo
con intorno i giganti della zona, il Petroso in primis
ma è ora di fare sul serio indossati gli scafandri
eccola la discesa K4 del Vallone dell'Inferno ma che inferno questo è paradiso per le nostre bike
, un single track superlativo molto ma molto tecnico ma sempre fattibile per gli amanti del genere, tutto rocce e tornanti, passaggi trialistici e chi più ne ha più ne metta e per di più bagnatissimo e viscidissimo un bijou per chi ha i rotoni come me
il Barone e Violator con le loro ruotine da passeggino
devono fare veramente gli straordinari per rimanere in sella
più che K4 andrebbe rinominato Rock garden 4 cioè rock garden alla quartupla
sempre in equilibro tra le rocce
i momenti di respiro sono veramente ridotti al lumicino
il flow finale (sono 50 metri prima di risbucare sullo stradone
)
appagati al massimo risbuchiamo sul K6 poco prima della Sorgente delle Donne. Da li stradone tranquillo fino alla Sorgente Iannaghera con una bella vista sul Lago di Barrea
ma lo stradone dura poco, oggi è giornata di single track anche in salita e che sentiero
parliamo della Valle Iannaghera che raggiungiamo dopo aver attraversato un ponticello
che nella parte bassa risulta anche abbastanza pedalabile in quanto le pendenze sono molto lievi ma serve certo gamba
qui incontriamo Sblinky e il Cinghiale anche loro da queste parti e dopo una piacevole conversazione e finalmente la conoscenza personale e non più virtuale di quest'ultimo riprendiamo il nostro cammino e salendo capiamo anche perchè avevano fatto questo sentiero in discesa e non in salita come noi
l'ambiente è sublime, il Petroso è li sembra a due passi
e fino allo svalico di Forca Resuni è davvero un portage molto ma molto remunerativo come direbbe proprio Sblinky
eccoci, Violator trasfigurato a Forca Resuni
e il Barone con dietro tutta la Valle Iannaghera, messa in cantiere per rifarla in discesa
il rifugio di Forca Resuni gran bel posto da passarci una giornata in contemplazione
da qui la scellerata
idea di salire a Monte Capraro in quanto il Barone deve festeggiare il suo 200esimo 2.000 ed ha portato con se anche gli striscioni
e quindi come non accontentarlo ?
la salita è durissima ma si sale bene poi guadagnata la cresta
cominciano i problemi ma d'altronde se un monte si chiama Capraro cosa volevi trovare uno stradone per salire ?
per la cresta salgono solo i Camosci
che qui abbondano e allora proviamo ad aggirarlo passando da sotto facendo kolta attenzione a dove mettiamo i piedi perchè sotto c'è un bel salto da fare
poi per guadagnare la vetta dobbiamo procedere mani e piedi a terra e con la bici sopra le spalle sperando che le suole in vibram facciano il loro dovere
i camosci da sopra ci guardano scuotendo la testa
e finalmente eccola sta caxxo di vetta, nel frattempo è sceso anche il nebbione
i camosci se ne vanno li abbiamo lasciati senza parole
tutto sto bucio di culo assurdo per questo
va be dai un applauso e una stretta di mano se la merita comunque, conquistare 200 vette appenniniche oltre i duemila metri tra bici e a piedi non è uno scherzo e bravo Stefano o-oo-o
ma comincia a farsi tardi e la visibilità è quasi azzerata è ora di scendere
quasi con più tribbolazione che a salire riusciamo a riconquistare il sentiero sotto e dopo l'ultima asperità arrivare a Passo Cavuto è ora di staccare il biglietto per la discesa di Valle delle Rose, superlativa veramente
prima parte incazzatissima con tornanti stretti e su fondo smosso
ma il posto è anche qesto da togliere il fiato con il Monte Sterpi d'Alto che sembra messo li apposta per far godere i nostri occhi
una sosta ogni tanto è d'obbligo un posto così non si vede tutti i giorni
poi entrati nel bosco cominciano veramente ler giostre sembra di stare in un calcioinculo
il sentiero si fa flow ma divertentissimo e tutto spazzolato a dovere Violator va in estasi e sparisce dai nostri occhi lo ritroviamo più avanti quasi in fodno fermo in contemplazione come se avesse visto un extraterrestre
dire che è una bella discesa è veramente riduttivo, il finale poi è nel greto di un fosso con tutti ciottoloni che solo i rotoni riescono a passare indenni
Alla fine quasi 1700 mt di dislivello ma che non ci hanno stancato più di tanto grazie al divertimento del giro, vi invito caldamente a scaricare la traccia e andare ad ottobre quando sarà tutto colorato a fare questo giro, eccetto naturalmente il Monte Capraro, rimarrete più che soddisfatti
e con un sentito e sincero ringraziamento ad Armando o-oper le sue preziose tracce e consigli dai quali mi sono ispirato per confezionare questo giro vi dico che anche per stavolta è tutto.
tutte le foto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741855.100004222636153&type=1&l=dc26f9720e
e la traccia Gps