Dopo la sola
del sabato prima sul Velino avevamo proprio bisogno di sentierini ganzi e posto migliore non poteva essere che le Apuane e precisamente la zona di Stazzema e il Monte Procinto. Per il giro andavamo sul sicuro dato che mi era stato certificato dal mentore della zona alias il Pazzo di Lucca e infatti a posteriori non posso che confermare quelle che erano le sue certezze. Si tratta poi di un ambiente totalmente diverso dal solito tutto trivellato come è dalle cave di marmo e dalle miniere di ferro che lo rendono però affascinante e insolito e anche i sentieri tutti basolati con rocce fisse altro non sono che le vecchie mulattiere che servivano per trasportare il marmo e il ferro ma sentieri così fatti a livello di bike si rivelano il non plus ultra per il divertimento e la goduria.
Arrivato a Pontestazzemese trovo i due compari romani che a causa della lunga trasferta sono già li dal giorno prima e subito vengo rapito da questi monti che mi si presentano molto diversi dagli appennini, non per niente si chiamano alpi e il Monte Forato con quel buco in primo piano mi fa subito rimanere a bocca aperta
dall'altro lato poi la Pania della Croce sembra illuminarsi d'immenso
Come benvenuto veramente non c'è che dire; dopo aver buttato giù dal letto i due compari Barone Rosso e Farkas che dormendo già qui se la sono presa di molto comoda
partiamo alla volta di stazzema lassù che ci guarda per l'unico tratto di asfalto del giro
ma benchè asfalto tutt'intorno possiamo cominciare ad ammirare la particolarità del posto
e man mano che saliamo si comincia ad intravedere lassù la nostra meta di gioernata ovvero il Monte Procinto che è uno dei più caratteristici delle Apuane in quanto può essere salito solo per arrampicata o via ferrata e quindi fino a prova contraria non in bike
Inoltre altra caratteristica che possiamo subito notare sono l'insieme dei pinnacoli minori di roccia dalle forme strane conosciute come le Bimbe che viste da quetso lato sembra quasi che siano state messe li di guardia al Procinto stesso
Arrivati a Stazzema onde evitare la comparsa delle bolle
(ci siamo stati già troppo su questo bitume) prendiamo subito il sentiero 6 più consono ai nostri gusti e infatti il commento unanime dei due Stefani complice anche la capanna sulla dx è stato: ma dove ci hai portato su un presepe
D'ora in avanti sarà solo ed esclusivamente sentiero per tutto il giro ma sarà anche solo ed esclusivamente spingismo
ma tantè meglio spingere su questi posti che pedalare su bitume
in effetti il sentiero merita lo spingismo in questo tratto per esempio le foglie sembrano state appiccicate con la colla
per renderlo così pittoresco
in condizioni di asciutto alcuni tratti sarebbero anche pedalabili ma l'umidità della notte e le foglie creano un mix quasi saponato che si fa fatica a procedere anche a piedi
qui come già detto la montagna è stata tutta bucata come un colabrodo e le grotte si sprecano
la salita comunque anche se a spinta non è dura e si procede spediti fino ad arrivare così a Casa Giorgini cioè a casa mia
(anch'io porto questo cognome)
per arrivare li c'era volendo anche un comodo stradone tutto pedalato ma non diteglielo ai miei compari
giusto il tempo di dare da mangiare agli animali
e invitarli sul terrazzo di casa
per ammirare il panorama circostante
e fargli far scattare due foto
certo che ho un bel terrazzo con una vita privilegiata
e riprendiamo il nostro cammino (è proprio il caso di dirlo
) verso il procinto sempre con il 6 facendo però il giro largo verso le Bimbe
e tra l'altro il sentiero spiana e risulta anche pedalabile
arrivati all'incrocio giriamo a dx per il 121 e il sentiero ritorna alla normalità
peccato che arrivati al notevole punto panoramico della Retaia poco sopra la Baita degli Scoiattoli dove ci fermiamo per una sosta rifocillatrice la nebbia ci impedisca di godere appieno di tutta la bella visuale che si sarebbe potuta ammirare col cielo sereno
ma non ci impedisce di ammirare da vicino però le Bimbe, paradiso dei rocciatori
il 121 passa così sotto le Bimbe e il Procinto che sembra quasi che ci cada addosso da un momento all'altro
e nell'ultimo tratto scende alle sorgenti della grotta con un bel single track molto tecnico che ci conglie impreparati tanto che qualcuno lo affronta anche senza casco
da li c'è da salire al Callare di Matanna per il sentiero 5 alpinistico attrezzato Aristide Bruni, un sentiero coi controcazzi
veramente sembra di stare sulle alpi e la dicitura sentiero alpinistico con tanto di targa ci sta tutta.
Il sentiero inizialmente passa sotto i costoni di roccia strapombianti del Monte Nona
per poi dirigersi verso la Cintura del Procinto
fino a da arrivare ad una cengia attrezzata
che però di attrezzato ha poco in quanto si percorre anche in bike
anche se vista da di qua però un certo effetto lo fa
ma purtroppo sta calando inesorabilmente la nebbia
sotto di noi si intravede il rifugio Forte dei Marmi
mentre sopra di noi sempre e solo roccia, spettacolo
finchè non arriviamo all'ara che in realtà è un traforo artificale del Pizzo di San Pietro
dove ci fermiamo ad aspettare il barone
che sta arrivando con la sua croce
ma poi in cima al Callare di Matanna la croce c'è per tutti
meno male che c'è un magnifico belvedere
ma tantè, ci attende finalmente la prima discesa di giornata, il sentiero 5 e poi 3 fino a Palagnana conosciuto anche come Palagnana Trial, be la prima parte del 5 fino al rifugio alto Matanna non c'è che dire è veramente trial spettacolarissima tanto che in alcuni punti bisogna mettere anche il piedino a terra
poi da Piano d'Orsina diventa flow nel bosco anche se il tappetone di foglie rende il tutto più complicato
la parte finale invece senza le foglie è uno spasso di single track veloce nerl bosco. Arrivati a Palagnana giriamo per l'8 che ci dobrà portare alla Foce delle Porchette; la prima parte è stata rimessa a posto e ridotta a stradello nel bosco anche se presenta due o 3 bei strapponi spaccagambe ma si sale tutta in sella e il Monte Nona stavolta anche se un po nebbioso lo vediamo dall'altro lato
poi il sentiero ridiventa single track e sarà cosi fino in cima
la Foce delle Porchette
i tre porcellini alle Porchette
Rifocillati e bardati non ci resta che affrontare questo sentiero, ebbene l'8 del Moscoso me ne avevavno parlato tutti bene e in effetti secondo me rientra tra i top3 sentieri della zona, bellissimo parte iniziale gradonata con tornanti
poi parte filante ma sempre tornantosa fino alla fonte del Moscoso
e parte finale dopo la fonte del Moscoso una vera libidine di tornatini in sequenza maniacale ce ne saranno più di 50 in 500 metri di sentiero da urlo veramente da rifare altre 100 volte, fino a congedarsi con una bella cascata quasi alla fine del sentiero
e sbucare a Cardoso ma non prima di esserci fatti immortalare sul marmo
Un doveroso ringraziamento a Farkas per alcune delle sue foto gentilmente rubate
e utilizzate per questo report
E anche per stavolta è tutto.
tutte le foto qui
https://plus.google.com/photos/115018898203313426787/albums/6217314043972540945
e la traccia gps