tutta la campagna della terza dose è stata basata sul fatto che i sierologici dimostravano che dopo 6 mesi, anzi dopo 5 mesi, anzi dopo 4 mesi gli anticorpi del vaccino erano pochissimi.
Fà piacere sentire ora che invece l'esame su cui hanno basato la terza dose serve a poco o nulla.
si legge:
Al momento non esiste una validazione del test per la memoria immunologica. Quindi il vaccino ad oggi è raccomandabile a tutti, anche a chi ha già avuto la COVID. I test ora possono dirmi se si sono sviluppati gli anticorpi indotti dalla vaccinazione o dalla malattia, ma nessun esame è in grado di dirmi se sono protetto, a che livello sono protetto e per quanto tempo”.
quel "ad oggi" significa un domani potranno dire "eh ma non lo sapevamo"
nessun esame è in grado di dirmi se sono protetto e quanto? ma come, per mesi ci hanno detto che la protezione è al 90%, poi cala al 70% poi al 40% poi al 10% poi non c'è più....quindi?
quindi avanti con il teatrino
Sì, vabbè, ma se nessuno legge le ricerche con le quali hanno dichiarato quelle percentuali - anche una sola, giusto per capire il meccanismo - poi non è che può uscirsene con "eh ma i sierologici non dicono il livello di anticorpi..."
Allora, le ricerche sono fatte con due gruppi, il vaccinato e il placebato, una stima della probabilità di infettarsi (in base alla frequenza di positivi nella popolazione in quel periodo) e il fatto di trovare o meno soggetti positivi poi nei due gruppi nei mesi (di base almeno due o tre) della ricerca in questione.
Dopodiché in base ai risultati si calcola l'efficacia del vaccino a farti schivare l'infezione. Nel contempo si valuta anche, studiando positivi vaccinati vs non vaccinati, la probabilità che ti eviti (o meno) conseguenze gravi.
Ora, questo semplificando molto - va da sè che le ricerche fatte bene devono tenere d'occhio e limare l'influenza di molte variabili, non stiamo qui a far le pulci alla sintesi, che non rende giustizia ai setting sperimentali, eh?!
Il punto è, tornando ai sierologici, che quello che devono fare in questo caso non è dirti quanto tu sia difeso ma al limite se tu abbia o meno incontrato il virus (sia subito, per escluderti dal campione a meno di una ricerca
vaccinati vs
guariti vs
guariti e vaccinati vs
morituri, sia poi, per capire chi si è infettato e quanto se la cosa ha un senso per la ricerca in quel momento o se pensi che qualcuno al molecolare ti sia scappato perché per qualche motivo non l'ha fatto o non l'ha fatto bene ovvero c'è stato un problema al lab.)
Di base comunque nelle ricerche che ho visto si usavano molecolari a nastro, i sierologici venivano usati come indagine retrospettiva ovvero poi, per capire la durata della risposta ma non per dare una percentuale di difesa dal virus - quella, come detto, risiedeva intanto nel minor numero di persone contagiate, poi nella negativizzazione precoce rispetto ai membri positivi dell'altro gruppo, e infine nella frequenza minore di necessità di cure intensive.
Di passaggio, una delle prime ricerche che avevo letto in materia trovava che se finivi in TI intubato, la possibilità di salvarti non era granché influenzata dal fatto di essere o meno vaccinato. Però era proprio l'ingresso in TI che diventava meno probabile.