...tamponandoli sono sicuri al 100%. Più dei vaccinati che se non tamponati sappiamo che possono trasmettere prendere e trasmettere il virus.
Ti rendi conto che fare tamponi o meno non cambia di una virgola il rischio di contagio di un individuo?
Quando rilevi una positività la persona è in molti casi già contagiosa da tempo, senza contare la probabilità di falsi, sia negativi che positivi.
I tamponi sono un tentativo -tardivo- di metterci una pezza, niente altro, non danno alcuna forma di "protezione" o sicurezza.
Servono solo a rilevare una positività conclamata, in maniera del tutto indipendente dal fatto che una persona sia vaccinata o meno.
Sono una "fotografia" (spesso mal riuscita) della carica virale in un dato istante.
Puoi entrare in contatto col virus due secondi dopo aver fatto un tampone, o puoi essere effettivamente infetto mentre lo fai e risultare negativo in quel momento solo perché la carica virale è troppo bassa per essere rilevata dal test.
La protezione o sicurezza dei "tamponati" è una pia illusione.
L'unica sicurezza vera viene da distanziamento, dispositivi di protezione e, guarda un po'...vaccini, che riducono significativamente la possibilità di malattia grave e abbassano la carica virale e i tempi di risoluzione di una infezione, anche se non eliminano la possibilità di contagio.
Quindi è perfettamente sensato che professioni che comportino frequenti contatti ravvicinati con molte persone, specie se vulnerabili, abbiano come pre-requisito la vaccinazione, oltre chiaramente alle altre contromisure che ormai diamo per scontate (dispositivi di protezione e distanziamento quando possibile).