Il mio S.Pellegrino:
Finalmente non mi sono dovuto svegliare all'alba: sono arrivato a S.Pellegrino sabato pomeriggio con il camper, così la mattina mi sono alzato comodo e preparato con calma.
Le previsioni mettevano acqua in tarda mattinata: mi sono messo il completo estivo con gambali e manicotti, mantellina ripiegata in tasca.
Arrivano gli altri della mia squadra e andiamo a fare riscaldamento: incrociamo le frecce che indicano l'ultima parte del percorso e li seguiamo: è stato utilissimo per scoprire una breve tratto di salita con tanto di quel fango da obbligare a farlo a piedi. Dopo il breve giro mi tolgo i gambali, già sentivo troppo caldo.
La partenza avviene tutti insieme. Mi ritrovo Stex dietro e così ci conosciamo.
Pronti..via!!! i primi km sono su asfalto dietro un macchina, Stex si infila meglio di me e me lo vedo sparire davanti. Io sono prudente, non voglio cadere. Arriviamo a Gualdo e a terra ci sono due con le bici incastrate tra loro: l'avevo detto io di stare attenti!!!
Entrare in più di 300 in una porticina larga 1 metro e con dei gradoni di pietra non è proprio il massimo, grande fila per passare, brutte parole in aria per l'organizzazione...in effetti...
Finalmente fuoristrada. le salite che portano al GPM sono belle impegnative, in un paio di tratti sono sceso perchè... fermo uno: fermi tutti! Vietato sbagliare! Il cartello che indica la salita da 3 km riporta una pendenza massima del 22%: intorno al 2° km inizio a vedere la Madonna, però mi dico che è questo il tratto più duro e devo resistere. Macchè, proseguendo peggiora, fortunatamente il fondo è buono, altrimenti erano veramente dolori!!!
Arrivo al GPM (1:30.58) e giù in discesa: le
ruote appena cambiate mi ricordano quanto costa cadere, quindi scendo tranquillo senza prendermi rischi (comunque il computerino mi dice che ho toccato i 68 km/h).
Il cartello dei 10km all'arrivo apre un tratto di pianura con una moltitudine di buche, buchine e avvallamenti. Il fondo in argilla rende faticoso pedalare, le ruote sembrano non voler girare. Comunque ho fatto tutta la pianura con il 44, quindi sento di poter concludere bene, con qualche asso ancora nella manica. Ho passato e tenuto dietro gente che normalmente di dava dai 10 ai 20 minuti per gara, quindi mi sento carico e avanzo spedito.
Inizia l'ultima fatica: vedo la strada che sale subito dura e provo a buttare subito il 34. NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! Deragliatore bloccato sul 44 con un pacco di fango intorno: faccio un paio di giri su me stesso sperando di sbloccarlo ma nulla: un pugno ben assestato farà cadere la
catena finalmente sul 34. Riparto imbestialito e consapevole di essere stato passato da almeno 10 persone. 3 o 4 li ripasso subito in salita (ero talmente ink@zz@to che l'ho fatta tutta col 34 mentre gli altri andavano di rampichino) e affronto l'ultima discesa. Visto che le disgrazie non vengono mai da sole, alla prima curva sento il posteriore che ondeggia strano: mi giro e chiedo a quello che mi segue "Ma che ho bucato?" lui guarda e mi fà "Hai un bozzo sulla gomma".
MAPORC@PUTT@###TR@##@##
Non mi fermo e proseguo senza forzare, cercando di non bloccare o derapare col posteriore (dentro ho una smania che potrei proseguire anche solo sul cerchio).
Arrivo sul tratto finale che avevo percorso prima in allenamento: scendo sulla salita infangata in corsa, stile ciclocross, risalgo e proseguo, tratto pedalato che passa davanti alla casa della fam. Lispi (la gara è in memoria di Sergio Lispi) e finalmennte la salita asfaltata che porta all'arrivo.
Mi metto a pompare il 34, vedo tre davanti a me e li DEVO prendere. Il primo lo passo subito, arrancano tutti più stanchi di me. Inizio a sentire i crampi ma li ignoro, proseguo infilando un secondo e terzo biker che si arrende praticamente a 20 metri dall'arrivo (piccola nota: mi volevo accodare a lui, ma mia figlia che urlava a bordo strada ha fatto la differenza).
Mi fermo e controllo la ruota dietro: nessun bozzo, però un chiazza bianca di
lattice mi indica chiaramente che ho bucato. La gomma ha appena perso di pressione ma per il resto perfetta, poteve andare alla grande e io avrei recuperato di più. Scopro che l'unico che ho riconosciuto mentre litigavo col deragliatore è arrivato 93°, quindi mi sono giocato più di 10 posizioni negli ultimi 5 km.
Pazienza, mi sono divertito e questo conta. Grazie Stex per la simpatia e l'incitamento, grazie al tubless che mi ha permesso di non fermarmi, grazie a mia figlia che mi ha regalato le ultimissime forze.
... c'è ancora qualcuno che legge? Allora o-oo-oo-o