Tre Cime Epic Marathon 2015

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Virtuali....ma anche assurde e di difficile conoscibilità. Di cartelli non ne ho mai visti ed è dura, per chi ad esempio non frequenta un forum venirne a conoscenza.
La legge non ammette ignoranza, in linea di massima. Ma va anche portata umanamente a conoscenza dei destinatari della stessa, in qualche maniera.

E purtroppo anche questo è vero ....
Anche se in realtà molto spesso all'inizio dei sentieri una sbarra o un cancello c'è, e dovrebbe servire a far capire che il transito è vietato. Ma chi si è mai fermato per una sbarra? Tanto più che ci sono anche sentieri consentiti che iniziano con una sbarra.
Insomma, la solita confusione all'italiana ....
 

EmmeKappa

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Il Vallon di Lavaredo è comune di Auronzo. Allora c'ho azzeccato, si parte da Auronzo :cucù:.

Mi par di capire che sei dell'organizzazione o qualcosa del genere. Ti do un parere spassionato. Studiatevela bene. Un percorso così estremo se lo riescono a permettere in Val Gardena ove sono maestri di marketing e anche le istituzioni remano tutte nella stessa direzione, sicchè l'organizzazione che è local può concentrarsi sulla gara senza intoppi burocratici.
Il Veneto, purtroppo non è così. Per fare numeri che ripaghino la spesa, dovreste riuscire a pompare l'evento a dismisura, perchè una prima edizione con uno spauracchio del genere (80x3500), anche pedalabile magari, ma non certo scorrevole come la DSB, rischia di non avere abbastanza partecipanti, soprattutto sul lungo. Io fossi in voi, valuterei, di fare una edizione beta, magari un pò più light e un pò più fruibile dalla massa anche nel percorso lungo, per oliare meccanismi organizzativi e testare senza essere al limite, qualche elemento di criticità che può emergere sul campo, non prevedibile a priori. E casomai incrementare dalla seconda edizione km e dislivello. Ho già visto competizioni Dolomitiche morire per aver esagerato anche in tal senso. Usate le Tre Cime come attrattiva, non da subito un percorso Hero. Che sia epica la bellezza del percorso, non la durezza.
Ripeto, quel che riesce al SRH, non è facile da ripetersi, men che meno è facile fuori dall'Alto Adige.
Che sia il mio spunto di riflessione. Mi piacerebbe che in quella zona una manifestazione del genere diventasse un cult. Non una delle tante nate e morte in 1/2/3 edizioni.


p.s. fate bene a farlo sistemare. Si può fare, io l'ho fatto la prima colta con una Scale 26 (ribaltandomi due volte). Ma in una gara così come è messo, sarebbe un massacro. Specie se come ultima discesa in cui ci si arriva cotti.

Guarda che il signor Mr. P Rainbow Man è uno che sa come si fa. Lui è rainbow! Se sale sulle Dolomiti per la sua prossima sfida organizzativa lasciamo che lo faccia in epic mode!
 

sembola

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E purtroppo anche questo è vero ....
Anche se in realtà molto spesso all'inizio dei sentieri una sbarra o un cancello c'è, e dovrebbe servire a far capire che il transito è vietato. Ma chi si è mai fermato per una sbarra? Tanto più che ci sono anche sentieri consentiti che iniziano con una sbarra.
Insomma, la solita confusione all'italiana ....

Non c'è nessuna confusione. Il divieto prescritto in una legge regionale (che rappresenta un'eccezione ad una legge nazionale) o da un regolamento particolare di una zona di tutela o parco è applicabile se è segnalato. Se c'è un cartello che fa riferimento alla legge o esplicita i divieti particolari il divieto è applicabile, se non c'è no.
 

samuelgol

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Se in Veneto come in TAA ci sono i cartelli di divieto con il riferimento alla LR all' inizio delle zone di diviteo (tipicamente le forestali) la legge è tecnicamente applicabile tecnicamente. Il fatto che la Forestale si occupi di altro fa capire di che stiamo parlando...:spetteguless:

Non c'è nessuna confusione. Il divieto prescritto in una legge regionale (che rappresenta un'eccezione ad una legge nazionale) o da un regolamento particolare di una zona di tutela o parco è applicabile se è segnalato. Se c'è un cartello che fa riferimento alla legge o esplicita i divieti particolari il divieto è applicabile, se non c'è no.
In qualche occasione, cartelli di divieto ne ho visti, ma riportavano in divieto di transito a motore, facendo riferimento ad una legge regionale. Ora, se quella medesima legge, estende il divieto anche alle biciclette, non lo so, non credo, trattandosi per l'appunto di divieti su strade non del genere inibite alle bici (quelle più strette del bici per largo, se non vado errato).
Detto questo, io credo che per conoscibilità della norma vada inteso un:
"Divieto di transito a....(bici, moto, cavalli, criceti ecc.ecc.), ai sendi dell'art. x della Legge y". Dopo di che, giusta o assurda che sia, la conoscibilità c'è e andrebbe rispettata. Se mettono solo un divieto di transito richiamando solo la legge, presuppongono che uno abbia internet appresso per vedere che dice quella legge.......e senza contare che per uno di quei cartelli che ho trovato, ci sono 100 altri accessi affatto segnalati....e manco segnalabili umanamente, va detto.
Legge regionale a parte, credo che dove il divieto è assoluto e va fatto rispettare a tutti i costi, i cartelli ci siano e siano anche ben più espliciti (Travenanzes ecc.ecc.). Dico credo, perchè non frequentando quelle zone in particolare, in qunato per l'appunto vietate (non mi va di giocare a guardie e ladri facendo la parte del ladro), non li ho mai visti.
 

Wlaia

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Non c'è nessuna confusione. Il divieto prescritto in una legge regionale (che rappresenta un'eccezione ad una legge nazionale) o da un regolamento particolare di una zona di tutela o parco è applicabile se è segnalato. Se c'è un cartello che fa riferimento alla legge o esplicita i divieti particolari il divieto è applicabile, se non c'è no.

Il governo del territorio e la tutela dei beni ambientali rientrano nella competenza legislativa delle regioni (concorrente con quella dello stato), quindi tecnicamente non si tratta di eccezioni a legge nazionale. Deve essere segnalata se la normativa regionale lo prevede e nei limiti e modi in cui la normativa lo richiede.
Cmq, non fa grande differenza. La sostanza è che, tra norme diverse (anche nella stessa regione tra zona e zona), aree pubbliche e aree private, segnaletica assente o (quando presente) poco chiara/poco visibile, per noi bikers spesso è tutt'altro che semplice sapere se un sentiero è percorribile o meno, soprattutto quando ci si sposta fuori dalle zone che conosciamo.
 

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In qualche occasione, cartelli di divieto ne ho visti, ma riportavano in divieto di transito a motore, facendo riferimento ad una legge regionale. Ora, se quella medesima legge, estende il divieto anche alle biciclette, non lo so, non credo, trattandosi per l'appunto di divieti su strade non del genere inibite alle bici (quelle più strette del bici per largo, se non vado errato).
Detto questo, io credo che per conoscibilità della norma vada inteso un:
"Divieto di transito a....(bici, moto, cavalli, criceti ecc.ecc.), ai sendi dell'art. x della Legge y". Dopo di che, giusta o assurda che sia, la conoscibilità c'è e andrebbe rispettata. Se mettono solo un divieto di transito richiamando solo la legge, presuppongono che uno abbia internet appresso per vedere che dice quella legge.......e senza contare che per uno di quei cartelli che ho trovato, ci sono 100 altri accessi affatto segnalati....e manco segnalabili umanamente, va detto.

Per esempio nel pordenonese, la stragrande maggioranza dei sentieri inizia con un bel cartello di divieto di transito e sotto l'indicazione L.R. 15/1991. Vai tu a sapere che quella Legge riguarda i veicoli a motore ...
 

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Il governo del territorio e la tutela dei beni ambientali rientrano nella competenza legislativa delle regioni (concorrente con quella dello stato), quindi tecnicamente non si tratta di eccezioni a legge nazionale.
La circolazione dei veicoli è definita e regolamentata del Codice della Strada, appunto una legge nazionale. Le legislazioni regionali possono regolamentare in modo diverso solo nei campi in cui hanno potestà legislativa (come appunto l'ambiente) ma trattandosi di una modifica ad una legge nazionale deve essere comunicata adeguatamente. In mancanza di questa "comunicazione", vale a dire senza un cartello di divieto, le eventuali sanzioni non sono applicabili in quanto annullabili dal giudice di pace, cosa avvenuta più volte in Toscana. La legge regionale ligure invece è stata disapplicata a suo tempo a seguito alcune sentenze che notavano come per esplicitare i divieti non era stata seguite le definizioni del CdS.


Per esempio nel pordenonese, la stragrande maggioranza dei sentieri inizia con un bel cartello di divieto di transito e sotto l'indicazione L.R. 15/1991. Vai tu a sapere che quella Legge riguarda i veicoli a motore ...
Stessa cosa in AltoAdige ed in Toscana, mentre in Veneto la legge riguarda anche le biciclette.
Quello che auspica anche Samulegol sarebbe preferibile, ma comporterebbe che in caso di modifiche alla legge dovrebbero essere cambiati anche decine di migliaia di cartelli.


Ad ogni modo siamo alquanto offtopic, al di là dell'affermazione che in Veneto tutti i sentieri alpini sono tecnicamente vietati alle mtb... :-(
 

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La circolazione dei veicoli è definita e regolamentata del Codice della Strada, appunto una legge nazionale. Le legislazioni regionali possono regolamentare in modo diverso solo nei campi in cui hanno potestà legislativa (come appunto l'ambiente) ma trattandosi di una modifica ad una legge nazionale deve essere comunicata adeguatamente. In mancanza di questa "comunicazione", vale a dire senza un cartello di divieto, le eventuali sanzioni non sono applicabili in quanto annullabili dal giudice di pace, cosa avvenuta più volte in Toscana. La legge regionale ligure invece è stata disapplicata a suo tempo a seguito alcune sentenze che notavano come per esplicitare i divieti non era stata seguite le definizioni del CdS.



Stessa cosa in AltoAdige ed in Toscana, mentre in Veneto la legge riguarda anche le biciclette.
Quello che auspica anche Samulegol sarebbe preferibile, ma comporterebbe che in caso di modifiche alla legge dovrebbero essere cambiati anche decine di migliaia di cartelli.


Ad ogni modo siamo alquanto offtopic, al di là dell'affermazione che in Veneto tutti i sentieri alpini sono tecnicamente vietati alle mtb... :-(

Infatti! E aggiungo purtroppo!
La discussione prettamente giuridica la facciamo un'altra volta, magari dopo aver bevuto tre o quattro birre, visto che con il casino delle leggi italiane essere ubriachi è l'unico modo per capirci qualcosa ... :smile::smile::smile:
Solo un'ultima considerazione, le LR in materia fanno riferimento alla normativa della tutela boschiva, non fanno mai riferimento al codice della strada che non si applica a sentieri, piste, mulattiere e simili ma, appunto, alle strade (v. art. 2 CdS).
 

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Solo un'ultima considerazione, le LR in materia fanno riferimento alla normativa della tutela boschiva, non fanno mai riferimento al codice della strada che non si applica a sentieri, piste, mulattiere e simili ma, appunto, alle strade (v. art. 2 CdS).

E' un'opinione che non ha riscontro nè nella sostanza nè nella giurisprudenza.

Il CdS si applica talmente poco a "sentieri e mulattiere" che il CdS stesso li definisce esplicitamente all' articolo 3 comma 1 sub 48 :spetteguless:

E come ho già scritto, la legge regionale ligure che vietava i mezzi a motore sui sentieri è stata disapplicata proprio perchè non definiva in tal modo (non definiva affatto...) i suddetti percorsi...
 

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E' un'opinione che non ha riscontro nè nella sostanza nè nella giurisprudenza.

Il CdS si applica talmente poco a "sentieri e mulattiere" che il CdS stesso li definisce esplicitamente all' articolo 3 comma 1 sub 48 :spetteguless:

E come ho già scritto, la legge regionale ligure che vietava i mezzi a motore sui sentieri è stata disapplicata proprio perchè non definiva in tal modo (non definiva affatto...) i suddetti percorsi...

E' un opinione che ha riscontro in parte della dottrina e della giurisprudenza e che trova fondamento nelle contraddizioni tra art. 2 e 3 del Cds. Ed una sentenza della Cassazione fa orientamento ma non normativa. Ma Ti rispondo in mp perchè siamo trooooooooppo OT :spetteguless::spetteguless:
 

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E' un opinione che ha riscontro in parte della dottrina e della giurisprudenza e che trova fondamento nelle contraddizioni tra art. 2 e 3 del Cds. Ed una sentenza della Cassazione fa orientamento ma non normativa. Ma Ti rispondo in mp perchè siamo trooooooooppo OT :spetteguless::spetteguless:

Ad ogni modo se in Veneto fanno come in TAA, con le strade forestali tabellate, c'è poco da cavillare: se il forestale con le balle girate ti ferma ti fa la multa e la paghi.
Da "esterno" la sensazione è comunque che la Forestale preferisca far rispettare divieti specifici in aree a tutela particolare come parchi o simili, dove i limiti appaiono come più motivati, piuttosto che applicare un divieto generale poco giustificato ed inapplicabile.
 

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:ueh: Dopo non meravigliamoci che ci chiudono i sentieri. Certe zone o si frequentano in un'altra stagione o all'alba, comunque quando non c'è nessuno in giro. La prima volta che succede qualcosa, ci asfaltano e hanno pure ragione...

Quoto. É quello che ho pensato vedendo quei bikers scendere in punti così pericolosi mentre escursionisti a piedi salivano. É pericoloso, non ce ne sono di banane..
 

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Quei sentieri intorno alle TreCime sono vietati ed io in bici non ci vado. Ci vado a piedi, e forse me li godo anche di più.

Però vediamo di non criminalizzare nessuno specialmente se per i motivi sbagliati. In quel sentiero, che conosco bene e che ho percorso a piedi non più di tre mesi fa, non ci sono "punti pericolosi": è un "normale" sentiero AM, impegnativo per lunghezza ma non difficile nè esposto e con un'ottima visibilità. Ripeto, io non ci sono mai andato nè ci andrei, tantomeno fuori da stagioni ed orari particolari.
 

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Però vediamo di non criminalizzare nessuno specialmente se per i motivi sbagliati. In quel sentiero, che conosco bene e che ho percorso a piedi non più di tre mesi fa, non ci sono "punti pericolosi": è un "normale" sentiero AM, impegnativo per lunghezza ma non difficile nè esposto e con un'ottima visibilità.

E tra l'altro i biker non mi pare che vadano giù a cannone e quando incrociano persone vanno sempre molto piano e con attenzione, almeno per quel che si vede.
 

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