Di seguito riporto un mio breve racconto della Transalp
Il sottoscritto e
the.mtb.biker, il mio compagno di avventura , dal 17 al 24 luglio abbiamo avuto lonore di partecipare alla CRAFT BIKE TRANSALP 2010: 8 tappe attraverso le alpi, da Fussen (Ger) a Riva del Garda, 598,14 chilometri e 19.685 metri di dislivello. Sicuramente un evento tra i più sentiti e blasonati nellambiente delle
ruote grasse. Unesperienza fantastica che ha avuto inizio casualmente in una piovosa domenica di Dicembre quando, Stefano, navigando qua e là in internet, scopre che da lì a poco avrebbero aperto le iscrizioni alla Transalp 2010: senza dirmi nulla e quasi per scherzo butta là la richiesta di partecipazione anche per me e dopo qualche giorno riceve il diritto alliscrizione immediata. Non esita un istante ad inviarmi un sms Hai qlcs da fare dal 17 al 24 luglio?Andiamo a fare la transalp? A pensarci mi vengono ancora i brividi. La mia risposta con le dita tremanti fu: Parliamone!!e da li in poi fu un susseguirsi di incontri per decidere e organizzare la nostra transalp. Palestre? Albergo? Camper?Bello!ma chi lo guida?Alla fine grazie alla disponibilità di un amico di Pedali di Marca, Federico, che si presta ad accompagnarci per lintera settimana si decide per il camper. Federico si dimostra sin da subito luomo in più: guida il camper, ci fa trovare abbondanti pietanze ai ns arrivi di tappa, piazza il camper nei punti più comodi per noi transalper per raggiungere lindomani la partenza di tappa, ripara il camper dalle infiltrazioni; insomma il vero uomo tutto fare e di vera compagnia che non fatica a fare amicizia con i ragazzi del Team Val Comelico: Michele, Alberto, accompagnati in camper da Martina e Alberta e il piccolo Leo. Ragazzi con i quali stringiamo subito una bella amicizia e che in bici vanno davvero forte (la coppia Michele-Alberto chiuderanno in 23ma posizione in classifica generale).Da Fussen a Riva del Garda, attraverso le alpi, fu un susseguirsi di emozioni. Pedalare tra persone provenienti da tutto il mondo (Alaska, Canada, Australia, Sud Africa, Israele
.) e che condividono la tua stessa passione non ha prezzo. A volte io e Stefano ci chiedevamo come alcune coppie potessero farcela a portare a termine le tappe
come il duo Costaricano che solo a vederli li dai per spacciati già in partenza e invece
I paesaggi, i castelli, i laghi, la natura, i boschi che ci accompagnano per tutte le tappe e alcuni piccoli borghi di alta montagna ci lasciano spesso senza fiato, come del resto le rampe micidiali che ci conducono in cima allIDJOK a 2700 m allinizio della terza tappa (da Ischgl-Austria a Scuol-Svizzera), o come linterminabile salita asfaltata del Mortirolo posta a 40 km dallarrivo, dopo averne percorsi ben 65. Quest ultima rappresenta la tappa regina di questa edizione della transalp: 106 km e 3461 m di dislivello da Livigno a Ponte di legno (5 tappa). In cima al Mortirolo arrivo ancora in forze sotto una leggera pioggia e con una bella pedalata, ma la lunga discesa tecnica, tutta da guidare e gli ultimi 10 km di mangia e bevi senza fine mi sfiniscono letteralmente: larrivo sembra non arrivare mai. Stefano, ancora pimpante, si offre di spingermi, ma probabilmente per un pizzico di orgoglio rifiuto e continuo a pedalare sino allarrivo con le poche energie che mi rimangano. Concludiamo la lunghissima tappa in poco meno di 8 ore e con estrema fierezza.
CRAFT BIKE TRANSALP 2010 BY SPORTOGRAF
Attraversato il traguardo, col viso ricoperto di polvere, appoggio la bici ad una transenna e mi dirigo direttamente al ristoro dove mi abbuffo con tutto quello che mi capita sotto mano per poi crollare sul prato adiacente.Per fortuna i massaggi e una bella dormita mi rigenerano. Affrontiamo la sesta tappa (Ponte di Legno - Malè) senza grossi problemi: il single track dellalta Via Camuna tutto in quota è estremamente suggestivo, ma altrettanto rischioso: basta eseguire male una manovra, sbagliare di qualche centimetro la traiettoria che ci si ritrova in un batter docchio giù nella valle!!! La tappa va via veloce: con un piccolo e fastidioso inconveniente nel finale lungo la ciclabile che conduce alle porte di Malè. Uno spettatore con la buona intenzione di rinfrescarmi con dellacqua, finisce per buttarmi a terra. Per fortuna senza alcuna conseguenza per il sottoscritto, ma imprecando e maledicendo lo sciagurato. La sesta frazione (Malè - Madonna di Campiglio) è quella più breve, 48 km e 2321 metri di dislivello. Non si tratta quindi di una tappa da sottovalutare: lascesa al Rifugio Orso Bruno attraverso le rampe della pista da sci rappresentano un bello scoglio da oltrepassare prima di buttarsi giù a capofitto verso Madonna di Campiglio. Soprattutto se le condizioni meteo sono pessime, infatti, il freddo, il vento e la pioggia mista a grandine ci accompagnano per buona parte della salita. Arrivo in cima fiero per aver raggiunto lobiettivo: giungere al rifugio senza aver mai spinto a piedi la bicicletta. Mi riparo sotto un larice, mangio un boccone, mi copro per affrontare la discesa. Nel frattempo sopraggiunge Stefano al quale offro i gambaletti come mezzo di fortuna per coprirsi lo stomaco, dato che proprio oggi ha dimenticato lantipioggia. Scendiamo senza alcuna difficoltà lungo una forestale umida, fino allimbocco del bosco che oramai è diventato un acquitrino. Dopo qualche inutile kilometro sotto la pioggia e su un tracciato a poche centinaia di metri dallarrivo giungiamo al traguardo inzuppati e sporchi di fango archiviando così la penultima tappa.Il giorno successivo ci svegliamo con un bel sole. E il giorno dellarrivo a Riva del Garda, lultima tappa. In gruppo si respira laria dellultimo giorno di scuola, leuforia la fa da padrona, la stanchezza sembra essere svanita e landatura del gruppo è addirittura più sostenuta dei giorni precedenti. Tutti sembrano aver fretta di portare a termine la tappa e di abbracciare parenti e amici che attendono festanti i propri beniamini. Prima però cè da scalare il passo Bregn da lOrs, lultima grande salita prima dellultimo meritato traguardo.Così giungiamo a pochi kilometri dallarrivo, nel percorrerli con la mente si rivivono lentamente i giorni precedenti, le emozioni provate, le fatiche e le difficoltà superate, e mentre leccitazione sale Stefano ed io scoppiano di esultanza, entusiasmo e contentezza. Il tutto immortalata da una splendida e significativa foto.
CRAFT BIKE TRANSALP 2010 BY SPORTOGRAF
La festa ha così inizio. Tra una birra e laltra e il pomeriggio trascorso con gli amici più cari, che per loccasione e mia estrema felicità son arrivati sino a Riva del Garda a rendermi omaggio, arriva il momento delle premiazioni e della vestizione della tanto desiderata maglia del finisher. Lorganizzazione richiama tutti i finisher sul palco tra le note di
STAND UP FOR THE CHAMPIONS, ormai diventata la colonna sonora dellevento. Lemozione a questo punto è alla stelle, tutti saltano, si abbracciano tra i flash degli amici,dei parenti e dello staff, tutti accumunati dalla stessa gioia: avercela fatta!!!La partecipazione raggiunge lapice quando con la proiezione delle foto e dei video riviviamo i momenti più belli, esilararti, drammatici di questa nostra edizione della transalp. Ormai lemozione è divenuta commozione e a stento riesco a trattenere le lacrime e la nostalgia di questa esperienza è già viva dentro di me.