il tracciato è uno ed è ancora tutto da pulire. Le potenzialità ci sono per rendere la zona uno spot buono per fare del sano freeride. Considera però che i tracciati, anche quelli futuri, data la geologia del terreno non sono del tipo flow. Pendenze elevate e molta moltisima roccia. A Finale Ligure la caratteristica, a parte un pezzo della dh e il percorso di caprazoppa, è proprio quella dei sentieri molto flow, senza pendenze eccessive e con fondo compatto. Questo è il motivo del successo della zona e questo è l'attuale orientamento di tutti i parchi del mondo e finalmente anche in Europa. Qualche tempo fa uscì su Bike un'intervista all'ingegnere progettista di Whistler che criticava i parchi europei proprio perchè troppo tecnici. Nel vecchio continente infatti di solito nasce tutto intorno ad un tracciato DH che viene regolarmente utilizzato per gare di livello nazionale o internazionale, quindi elevato livello tecnico. Solo da poco i parchi europei hanno capito che per aver successo devono proporre tracciati molto flow e scorrevoli e divertenti, con elementi tecnici che riescano anche a soddisfare i pro (vedi Vancouver e Whistler). Così sono nate le ristrutturazioni di Winterberg e Bischofmais o parchi come quello nuovo di Wagrain. Tutto questo per dire che un comprensorio come il Manolfo ha grandi potenzialità per il tecnico lento, e quindi anche grandi potenzialità per diventare un ottimo spot da freeride, ma poche potenzialità per diventare qualcosa di simile ad un parco. La geologia della zona non permette di variare troppo la tipologia dei percorsi. Inoltre vorrei precisare che, in presenza di terreno demaniale, mai e poi mai, soprattutto in Sicilia, conviene parlare con le istituzioni. All'eurobike ho parlato con i ragazzi di Finale, bene...loro non hanno alcuna autorizzazione. Il comune è consapevole della loro esistenza e non gli mette i bastoni fra le
ruote, godendo dell'indotto portato dai turisti. Da parte loro quelli di Finale non mettono strutture artificiali e si limitano a riaprire o ritracciare sentieri già esistenti tentando di sfruttare la conformazione del suolo per passaggi tecnici e drops. Inoltre hanno fatto un accordo con i cacciatori della zona per la manutenzione dei sentieri e per non girare in alcuni periodi di caccia. Purtroppo da noi la burocrazia appesantisce e a volte blocca tutto. Allora il mio consiglio, rispettiamo la legge (ad esempio adesso ci siamo solo limitati a pulire e riaprire un sentiero in parte tracciato dagli animali), rispettiamo il demanio, non diamo fastidio ai pastori, rispettiamo l'ambiente (non creiamo nulla che non sia del tutto amovibile o che possa creare dissesti idrogeologici) e non avremo bisogno di chiedere alcuna autorizzazione che anzi potrebbe rivelarsi controproducente.