super girone all mountain ieri in quel di Campigna con il solito bel gruppo di biker.
La zona del Falterona grazie alle continue e incessanti pioggie è tutto un ruscello e l'acqua scorre dappertutto e anche grazie a questo il bosco è letteralmente esploso mostrando il meglio di se.
Partiamo da Campigna in un clima più invernale che primaverile con destinazione fangacci saliamo per la bella forestale del sentiero natura in un bosco che somiglia più all'ambiente alpino che appenninico
il fattore predominante di tutta la giornata: l'acqua
la formica Rufa la salvezza di questo bosco senza di lei non ci sarebbe stato più
Man mano che si sale verso i fangacci dal 253 prima e 251 poi la nebbia ci avvolge sempre di più rendendo lo scenario ancora più suggestivo. Dai fangacci attraverso la strada di servizio che porta ai ripetitori raggiungiamo Monte Falco da dove si sarebbe potuto godere di un bellissimo panorama
Da qui ci dirigiamo verso il falterona dove a causa della nebbia decidiamo di non salire ma di scendere per il ct4 per andare a capo d'arno.
La discesa è scorrevole ma oggi grazie al viscidume delle rocce è particolarmente divertente come dire fondo perfetto
a metà discesa però forse a causa delle condizioni difficili il comune di Campigna ci fa trovare lungo il sentiero un vigile che ci fa deviare per la chicken line
che sarebbe questa
giriamo poi per il sentiero 3 che ci porta a capo d'arno dove c'è la sorgente del fiume ufficiale
da qui risaliamo per il 17 verso le crocicchie per una forestale prima e poi l'ultima parte un sentiero quasi tutto pedalabile. E qui dopo aver ripreso lo 00 arriviamo al bivio del sentiero 18B
un sentiero per noi inedito e che sulla carta viene dato come molto difficile e ripido. In effetti il sentiero si rivela all'altezza della sua fama in quanto dopo una prima parte molto flow con solo un attraversamento da fare a piedi
diventa tutto un susseguirsi di tornantini in ripidissima discesa prima su terra e poi su roccia
che in pochissimo tempo e spazio ti fanno perdere quasi 200 mt di dislivello.
anche se l'ambiente circostante è molto suggestivo
fino ad arrivare al guado che riporta sulla strada principale che va alla fonte del borbotto.
da qui risaliamo per circa 700 metri e siamo al bivio per il sentiero E. Boni che porta alla cascata del Piscino. Beh questo sentiero sembra il bosco di Biancaneve
e le foto non rendono minimante giustizia vi consiglio vivamente di andarci o a piedi o in bici perchè merita veramente; sono 4 km per 1 ora di full immersion con la natura e poi alla fine la ricompensa è la cascata del piscino una delle cascate più belle che ci sono nell'appennino tosco-romagnolo
cico non resiste e vuole avere un incontro più ravvicinato
dopo tutto questo belvedere riprendiamo la strada principale e saliamo a poggio Piancancelli dove salutiamo i nostri 2 sfortunati biker che per problemi meccanici devono abbandonare il giro e ci dirigiamo verso le ripe toscane
non prima di aver fatto una piccola deviazione per andare ad ammirare quello che secondo me è il terrazzo più bello della zona: le balze delle rondinaie
da dove si vede anche la cascata del piscino
ripresa la forestale del 301 arriviamo al bivio dove sempre per il 301 ci colleghiamo al 261 o ripe toscane. la prima parte è un divertente single track con bei passaggini tra le rocce
alternati a belle parti panoramiche
e poi il 261
che fino ad arrivare alle ripe toscane presenta tantissimo rilanci in salita da renderlo un po noioso ma questo è lo scotto che bisogna pagare per arrivare qui
e per terminare in bellezza con un bel tratto tecnico
Che dire uno dei posti più belli di tutto il parco e reso ancora più bello da tutta l'acqua presente in questo periodo da visitare assolutamente magari con una bella giornata di sole per godere appieno dei panorami che sa offrire.
e anche per stavolta è tutto.
tutte le foto qui:
https://plus.google.com/photos/115018898203313426787/albums/5879622204513613681