Superenduro: Sestri Levante colpisce nel segno ed è ancora Karim Amour sul gradino più alto del podio

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david_jcd

Redazione
11/8/05
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Fortezza (BZ)
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[Comunicato stampa] Dopo il successo delle prime due gare sprint del 2011 la prima tappa PRO del Superenduro non poteva andare diversamente. Un vero trionfo ed una grandissima partecipazione di corridori e pubblico con ben 400 concorrenti accorsi per l'attesissima gara ligure di Sestri Levante, una delle località più amate del circuito, che anche grazie al Superenduro si sta ritagliando uno spazio sempre più importante tra le destinazioni turistiche per gli amanti della mountain bike e del cicloturismo. La particolare conformazione del territorio si sposa a perfezione con lo spirito del Superenduro: splendidi percorsi con panorami da cartolina che sembrano tuffarsi nel mar ligure, con una rete di sentieri sempre più frequentati dai biker. A Sestri Levante hanno creduto fortemente in uno sviluppo turistico legato alla mountain bike e nell'appeal che solo questa attività sportiva ha sul pubblico e ne stanno raccogliendo i primi frutti. Per far capire quanto sia sentita la mountain bike in questa cittadina che si affaccia sul golfo del Tigullio basta scorrere la lista dei partenti della prima gara PRO di stagione: con il numero uno e con tanto di tabella rossa si è presentato per il terzo anno consecutivo il sindaco Andrea Lavarello, grande amante delle pedalate in fuoristrada e sostenitore del Superenduro fin dalle prime edizioni.


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Alla grande accoglienza dell'amministrazione locale e di tutti gli esercizi commerciali si è affiancata la perfetta macchina organizzativa della Polisportiva Vigili del Fuoco, tra le più apprezzate del circuito. Il lavoro degli uomini di Sestri Levante, iniziato nei mesi precedenti la gara è stato come al solito eccezionale: percorso a regola d'arte, logistica eccellente e servizi ricchissimi sia per i biker che per il pubblico. Proprio il pubblico è stata una delle sorprese più belle di questo weekend. Tantissime le persone che si aggiravano sul Lungomare di Sestri Levante, passeggiando tra gli stand, incuriositi dalla gara e dall'allestimento dell'area paddock in cui si potevano ammirare le nuove soluzioni tecniche o i nuovi prodotti 2011 proposti dalle numerose aziende presenti qui a Sestri, come la sella Squod di Sanmarco Dirty griffata Superenduro.




Anche grazie all'ormai collaudatissimo bus navetta che portava gli spettatori sui percorsi i nostri superenduristi sono stati accolti tra due ali di folla sia nello spettacolare prologo del sabato sera che sulle quattro prove speciali della domenica. Il calore del tifo si è fatto sentire per tutti i concorrenti e questo avvicinamento degli appassionati è un dato molto importante per il Superenduro, che in questa stagione 2011 sta vivendo una sorta di consacrazione, forte anche dell'appoggio della Federazione Ciclistica Italiana. La quarta stagione del circuito gravity più amato d'Italia sta rappresentando per il Superenduro una svolta epocale: la disciplina si sta ritagliando uno spazio sempre più importante nel panorama ciclistico nazionale ed internazionale, spingendo le aziende del settore a creare addirittura gamme di prodotti specifici per il Superenduro. I tanti debuttanti assoluti testimoniano la crescita della serie, che nelle prime tre gare della stagione ha totalizzato qualcosa come 1150 partenti, un record assoluto. I 50 concorrenti oggi al via della Promosport e le 10 donne in gara sono la prova che il Superenduro è in piena espansione e che sta raccogliendo sempre più categorie di biker, sia esordienti, sia provenienti da altre discipline. La Promosport è il miglior modo per avvicinarsi al Superenduro, anche per chi non ha l'allenamento sufficiente per affrontare tutta la gara. Tanti anche i giovanissimi al via della Promosport, altro segnale davvero importante per la futura generazione dei superenduristi.





Gradita e numerosa la partecipazione di atleti stranieri a questa prima gara PRO dell'anno, con il vincitore della passata edizione Karim Amour a guidare una pattuglia di biker francesi, inglesi e tedeschi desiderosi di provare in prima persona l'emozione di un format di gara sempre più popolare e che all'inizio di agosto darà la possibilità ai biker di tutto il mondo di confrontarsi sulle prove speciali di Sauze d'Oulx nell'Enduro delle Nazioni. La PRO di Sestri Levante ha avuto un solo ed unico dominatore: Karim Amour. Il francese sulla Kona del Team Bike o' Clock che ormai ha scelto le prove speciali del Tigullio come terreno di caccia preferito non ha lasciato nemmeno una briciola agli avversari, vincendo tutte e cinque le prove speciali in programma, compreso il prologo del sabato sera. Davvero spettacolari i passaggi del vincitore, definiti impressionanti dal pubblico che ha affollato il percorso per tutta la giornata.



Al secondo posto il vincitore dell'ultima sprint di Pogno Davide Sottocornola, su Gt del team 360 Degrees. Il piemontese ha tentato in tutti i modi di contrastare Karim Amour ma si è dovuto accontentare della piazza d'onore. Sul terzo gradino del podio sale Andrea Bruno su Transition del Team Ready 2 Ride, che ha terminato con un po' di amaro in bocca per un piccolo problema tecnico alla catena sull'ultima prova speciale. Ottimo quarto posto per Alex Lupato su Lapierre del team Rosas Bike, che ha chiuso davanti al rientrante Marco Rodolico, molto soddisfatto al traguardo dopo una prova in chiaroscuro a San Bartolomeo dovuta ad un attacco influenzale. Sesta posizione per il locale Ronni Rossi, una delle anime del Superenduro di Sestri Levante: per lui la grande soddisfazione di chiudere tra le prime posizioni assolute dopo il duro lavoro di preparazione del percorso. A Pari merito col padrone di casa troviamo Stefano Migliorini su Kona del Team Bike o' Clock, autore di una buona prestazione e che precede un altro deluso di giornata, Vittorio Gambirasio su Ibis del team Surfing Shop, che chiude settimo ma che senza il minuto perso per una foratura sulla seconda ps a conti fatti sarebbe salito sul podio. Nona posizione per Enrico Dal Fitto, che precede al termine delle quattro prove speciali Davide Niccolai su Devinci del Team Tracce.





Gara lunga e massacrante per tutti gli atleti, che al traguardo per rifocillarsi hanno letteralmente preso d'assalto il ricchissimo ristoro allestito sul lungomare che ha ospitato anche gli stand degli espositori ed il paddock. Il Superenduro ora si prende due settimane di pausa e tornerà per la terza sprint della stagione, il primo maggio a Priero (CN), località tra le prime in assoluto ad ospitare il circuito gravity più popolare d'Italia.



 
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teoDH

Ospite
Certo che è triste...
siamo qua a menarcela di essere i creatori della SuperEnduro, e basta un francese e voilà... tutti dietro...
Ora, Karim si allena e va forte, ma anche la top five italiana si allena e va forte... eppure il gap rimane pesante...
Lo scorso anno a tutte le pro dove c'era uno straniero, ha vinto lo straniero... e quest'anno temo sarà lo stesso... E non vincono di misura... Dominano...
Capisco la DH che in Italia è ormai defunta, grazie al poseraggio e alla fci, ma il SE è una disciplina insita nel DNA del biker italiano...
Sono curioso di vedere il SE delle Nazioni a Sauze, se riuscirà la rappresentanza italiana a uscire dall'anonimato e conquistare un misero podio...
 

motobimbo

Biker nirvanensus
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ecco la conferma che con il manico si può andare molto forte con qualsiasi cancello...:smile:


scherzo, mi piace la kona :omertà:
 

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Biker grossissimus
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Certo che è triste...
siamo qua a menarcela di essere i creatori della SuperEnduro, e basta un francese e voilà... tutti dietro...
Ora, Karim si allena e va forte, ma anche la top five italiana si allena e va forte... eppure il gap rimane pesante...
Lo scorso anno a tutte le pro dove c'era uno straniero, ha vinto lo straniero... e quest'anno temo sarà lo stesso... E non vincono di misura... Dominano...
Capisco la DH che in Italia è ormai defunta, grazie al poseraggio e alla fci, ma il SE è una disciplina insita nel DNA del biker italiano...
Sono curioso di vedere il SE delle Nazioni a Sauze, se riuscirà la rappresentanza italiana a uscire dall'anonimato e conquistare un misero podio...

ti sei dimenticato che in francia sono anni luce più avanti su questo sport.
 
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teoDH

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ti sei dimenticato che in francia sono anni luce più avanti su questo sport.
Cioè? hanno un gene che li fa andare più forte?
Hanno più tracciati? non credo
Hanno più tempo per allenarsi? forse, ma quanto di più?
Hanno più manico? boh

Oltretutto, Karim Amour non è il più forte dei francesi in SE, almeno da quanto dicono le classifice dell'enduro delle nazioni...
Arrivasse un Absalon cosa succede, li aspetta in riva al mare sulla sdraio gli altri?
Lo scorso anno è passato Lopes e ha dominato 3 manche su 4 a Sauze... e non è francese... In sintesi, nella gravity ci pigliamo le mazzate da chiunque arrivi da chissàdove, francia, nuova zelanda, australia, inghilterra, usa...

E attenzione, non è per far polemica, so bene per esperienza diretta che i primi atleti italiani si fanno un mazzo tanto e dedicano più tempo possibile ad allenarsi e girare, e infatti dopo i primi 5/6 si apre un altro baratro di un minuto circa... allora mi chiedo...
Cosa ci manca per ramazzare sti stranieri?
 
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maxgastone

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Cosa ci manca per ramazzare sti stranieri?
Potrebbe essere un movimento di base maggiore che alla lunga fa emergere i "veri talenti"?

Secondo me a noi manca un movimento giovanile ampio... il vero male "italiano", poi ovvio che ogni tanto vengono fuori le Sara Simeoni o i Mennea o i Del Piero/Totti o i Lucchetta/Zorzi che superano e di tanto tutti

Anche perchè ti puoi allenare anche fino allo sfinimento ma se non hai quel "qualcosa in più naturale" non vai molto avanti...
 

maxgastone

Biker spectacularis
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ti sei dimenticato che in francia sono anni luce più avanti su questo sport.
In Francia sono avanti anni luce nella pratica degli sport in generale, basta vedere quello che fanno a livello scolastico e soprattutto partono con il piede giusto dando "motivazioni" vere e sane ai loro giovani: partendo come gioco con i bimbi (ed è giusto così) e andando avanti inculcando l'agonismo quando il bimbo si trasforma in ragazzo...

Da loro si arrampica anche a scuola da noi si gioca a palla prigioniera in età di scuole elementari...

E poi i cugini vivono la pratica sportiva in maniera più free e meno ingessata basta vedere con che spirito vanno a sciare e come gestiscono le piste: da loro le piste gobbose sono la norma da noi se non vengono pettinate e lisciate ogni mattina ci si lamenta perchè gli sci sbattono :smile:...
 
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biker_simone

Biker grossissimus
31/1/05
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Cosa ci manca per ramazzare sti stranieri?
Ci mancano i giovani e chi li segue.
Se in Italia avessimo scuole mtb che seguissero un vivaio di qualche migliaio di giovani (under 15) credo che tireremmo fuori sicuramente qualche campione. Purtroppo i ragazzini che praticano mtb sono pochissimi, complice il fatto che le scuole presenti sul territorio nazionale sono poche, piccole e poco orientate all'agonismo, specialmente nelle discipline tecniche della mtb. Le scuole alimenterebbero il movimento e tutta la mtb ne trarrebbe beneficio.
Purtroppo siamo ancora lontani da una situazione così.

Se fai l'età media di chi partecipa al SE ti torna fuori che è uno sport da "vecchi".

In Francia, in UK e negli USA i fatti sono ben diversi.
 
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teoDH

Ospite
Ok, i giovani mancano, ma è piuttosto logico...
Chi sogna, va a giocare a pallone perchè spera di diventare ricco, la bici ti mette davanti ad un bivio, diventare benestante e drogato (strada) o povero e sfigato (mtb)...
Ma torniamo al discorso iniziale, ovvero perchè gli atleti che abbiamo non riescono a vincere contro gli stranieri... Karim Amour non ha 15 anni...
 

kiko5

Biker paradisiacus
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Ma torniamo al discorso iniziale, ovvero perchè gli atleti che abbiamo non riescono a vincere contro gli stranieri... Karim Amour non ha 15 anni...
con tutto il rispetto per gli italiani a sestri, amour scende in modo diverso, ha un altro talento, altri passaggi, altra testa!
Molto probabilmente iniziano da piccoli a fare certi numeri e poi gli rimane una sensibilità e un approccio particolare!!
Partendo intorno alle ventina di anni a far sul serio nelle discipline gravity si parte con un gap irrecuperabile rispetto a chi parte da più lontano...almeno secondo me....
 

marco

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20.193
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KM Percorsi
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Diverse
scusate ragazzi, nella DH internazionale dove sono gli italiani? In fondo alla classifica - anche se io auguro tutto il successo possibile a Milivinti & co il prox weekend in Sudafrica.

Ecco, il SE si vince in discesa. Se 1+1 fa 2 allora siamo dietro agli stranieri anche lì.

Diverso sarebbe un SE dove anche la salita conta, ponderandola in modo da avere salita 50% e discesa 50% nel risultato finale.
 
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teoDH

Ospite
con tutto il rispetto per gli italiani a sestri, amour scende in modo diverso, ha un altro talento, altri passaggi, altra testa!

Sinceramente io come scende Karim l'ho visto, a Finale, e non mi è parso su un'altro pianeta... piuttosto è la regolarità che mi colpisce...
Altro discorso è stato per Lopes, lui si vede proprio che va a un'altro ritmo (anche rispetto ad Amour), d'altronde è uno dei più grandi biker della storia...
 

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Cioè? hanno un gene che li fa andare più forte?
Hanno più tracciati? non credo
Hanno più tempo per allenarsi? forse, ma quanto di più?
Hanno più manico? boh

Oltretutto, Karim Amour non è il più forte dei francesi in SE, almeno da quanto dicono le classifice dell'enduro delle nazioni...
Arrivasse un Absalon cosa succede, li aspetta in riva al mare sulla sdraio gli altri?
Lo scorso anno è passato Lopes e ha dominato 3 manche su 4 a Sauze... e non è francese... In sintesi, nella gravity ci pigliamo le mazzate da chiunque arrivi da chissàdove, francia, nuova zelanda, australia, inghilterra, usa...

E attenzione, non è per far polemica, so bene per esperienza diretta che i primi atleti italiani si fanno un mazzo tanto e dedicano più tempo possibile ad allenarsi e girare, e infatti dopo i primi 5/6 si apre un altro baratro di un minuto circa... allora mi chiedo...
Cosa ci manca per ramazzare sti stranieri?

il fatto che non vedi la differenza,è la dimostrazione che l'italia è il paese più indietro di tutti...
 

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Biker grossissimus
30/9/07
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scusate ragazzi, nella DH internazionale dove sono gli italiani? In fondo alla classifica - anche se io auguro tutto il successo possibile a Milivinti & co il prox weekend in Sudafrica.

Ecco, il SE si vince in discesa. Se 1+1 fa 2 allora siamo dietro agli stranieri anche lì.

Diverso sarebbe un SE dove anche la salita conta, ponderandola in modo da avere salita 50% e discesa 50% nel risultato finale.

ed anche lì le buscheremo...in un paese dove la downhill è fatta di furgoni,birre ed abbigliamento troy lee non c'è spazio tra gente che si spacca il sedere pedalando mtb xc o bdc e prendendo con serietà questa disciplina che è principalmente uno sport e poi un divertimento.

con la mentalità dell'italiano medio dove apparire è meglio che essere,dubito che si vedranno i grandi risultati
 
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marco

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ed anche lì le buscheremo...in un paese dove la downhill è fatta di furgoni,birre ed abbigliamento troy lee non c'è spazio tra gente che si spacca il sedere pedalando mtb xc o bdc e prendendo con serietà questa disciplina che è principalmente uno sport e poi un divertimento.

con la mentalità dell'italiano medio dove apparire è meglio che essere,dubito che si vedranno i grandi risultati

Non credere, a certi livelli i DH sono allenati di brutto. Con marco milivinti, per esempio, ho fatto un giro AM e andava su che era un motorino. Infatti si allena anche su bdc, d'inverno.

Certo il superenduro perderebbe quel pubblico che è lì solo per la discesa, anche se secondo me, ripeto, così è un po' una DH mascherata e non una nuova disciplina come lo sarebbe se si ponderassero i tempi in salita e in discesa in modo che avessero lo stesso peso.

Che poi si guardino di più i pigiami troy lee e le bici da prezzi folli è vero. Non per niente io me la ridevo quando Milivinti, provando la pista 2 volte, è arrivato secondo con una Prophet.
 

dangerousmav

Biker grossissimus
4/3/05
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Pèrma...Milèn
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TeoDh, mi stupisce che tu dica questo....conosci bene Andrea, non credo tu possa paragonare il tempo che ha lui a disposizioneper allenarsi a quello di Karmi Amour o a quello di Brian Lopes....a parità di condizioni, credo la musica cambierebbe.....
Non parliamo poi di sponsor o sostegno.....
 

uedro

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18/11/05
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Ci mancano i giovani e chi li segue.
Se in Italia avessimo scuole mtb che seguissero un vivaio di qualche migliaio di giovani (under 15) credo che tireremmo fuori sicuramente qualche campione. Purtroppo i ragazzini che praticano mtb sono pochissimi, complice il fatto che le scuole presenti sul territorio nazionale sono poche, piccole e poco orientate all'agonismo, specialmente nelle discipline tecniche della mtb. Le scuole alimenterebbero il movimento e tutta la mtb ne trarrebbe beneficio.
Purtroppo siamo ancora lontani da una situazione così.

Se fai l'età media di chi partecipa al SE ti torna fuori che è uno sport da "vecchi".

In Francia, in UK e negli USA i fatti sono ben diversi.

Verissimo Simone, ma prima ancora credo che manchi la "cultura" dello sport in generale. A parte il pallone, che però è più questione di fama-successo che di cultura-sport.
In Francia le persone praticano molto più sport che da noi e si dividono tra diverse discipline durante l'anno. Negli USA quando ero alle elementari facevamo quasi 1 ora di educazione fisica al giorno (con premi a fine anno per chi migliorava di più, non per chi era più bravo) e durante l'anno si facevano 3 sport a seconda dei mesi, con mini campionati di 3 mesi. Solo dal liceo ci si "specializzava". E a fine università diventano delle botti :medita:
In UK il governo usa i fondi della comunità europea (quindi anche i nostri soldi) per creare posti tipo AE Forest, ti ricordi? Per dare lavoro alla comunità locale in crisi e inovogliare le famiglie ad andare in bici e fare attività fisica per contrastare l'obesità crescente, da noi invece.... :omertà:
 
Stato
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