La prima che hai dettop.s. tecnicamente perkè è stato chiuso il prec. topic...eccesso di pagine ? o Forse Happy non era molto fotogenico?
qualcuno ricorda qui il leverage ratio della sx?..qualcosa attorno a 2 e...
Più che per una questione di perdita d'aderenza, che è impossibile (se fosse così ripido.. si spingerebbe!), l'accorciamento della forca serve per lo più per rendere più comoda la pedalata, senza mal di schiena e senza bobbing.Quando avevo la 66 ATA (maledetta...) sull'sx trail l'accorciamento dell'escursione mi faceva comodo in discesa nei sentieri tortuosi. In salita l'sx è talmente lunga che tende a perdere aderenza all'anteriore solo nel moooolto ripido.
scusate se mi intrometto pur non essendo un possessore di sx.
il fatto è che sono uno "stregato" con il problema della taglia.sono alto 169 cm e non so quale sarebbe la misura giusta per me.attualmente ho una enduro 2003 taglia "m" che mi è grossa;ho dato un paio di pedalate con una sx taglia m e mi è sembrata abbastanza giusta.
vengo alla domanda:dato che non c'è verso di trovare una "s" per provarla vorrei sapere quale può essere la mia misura,considerando che conto di usarla come unica bici e non solo per "furgonare".
attendo illuminazioni
HK domenica 13 Aprile ha scritto:AS: nessuno vi costringe a leggere tutto. :-P
Ieri grande giornata freeride.
Pessima l'idea di fare il "riscaldamento" direttamente sulla nuova DH. Il povero paul era ancora nel "meccanismo pannolino" e già ansimava tra contropendenze e ripidi.
Non ce n'è... dobbiamo seguire la prassi. Prima discesa Montenero... s'è sempre fatto così, mica per caso... (NdR: sentiero più facile e noto)
Andare giù dritti nel bosco fuori dai sentieri è criminale per me, quindi dopo mezza discesa a scavare nel sottobosco, ho salutato tutti e sono andato per linee diagonali, godendo delle bellezze degli angoli più nascosti e senza essere sempre incollato ai freni.
Vado a pulire il drop da parte alle compressioni, scoprendolo soffice di foglie (evidentemente ero il primo di quest'anno a farlo).
Al pomeriggio quel soffice manto di foglie era solcato da una fila di sgommate che avevano scavato una trincea. PUTTAN@TROJ@!!
Mi incazzo come satana quando vedo certi stupri...
[...]
Grande soddisfazione per aver chiuso in sella il "tornante di zao", che prima mi pareva impossibile, ora l'ho fatto senza troppi problemi. Yeah!
Splendida escursione free dal 1k°ni (NdR: sentiero dei Mille Gradini) in solitaria, un po' in posti nuovi, un po' ritrovando riferimenti già visti (e neanche una traccia di dov'eravamo già passati). Bello è stato rifare lo skinny di 20m su un grosso albero caduto (che non avrei mai creduto di riuscire a ritrovare; e ancora più bello zigzagare beato nel prato di felci tra i larici della parte finale, parallelo all'Highroller (NdR: altro sentiero rotolabile), dopo un lungo tratto congestionato su pendeze da capottamento... contropendenze da paura, rami e alberi caduti, fronde in faccia, silenzio, ecc... tracce? sì, ho spostato qualche foglia e son scivolato un paio di volte in contropendenza, ma domenica prossima sarà già scomparso tutto.
Questo è freeride. Emozione, silenzio e rispetto.
Per andare a mangiare da Vittoria Orgasman (NdR: soprannome dato al Rifugio squisito dove andiamo abitualmente a mangiare&alcolizzarci) ho avuto la malaugurata idea di passare sul sentiero in falsopiano che porta alla MDTIR (NdR: MadreDiTuttiIRipidi=micidiale pista nera da sci). "A Nord - pensavo - la neve sarà più dura!" invece, mannaia porcella, si sfondava un casino! ad un certo punto mi son trovato dentro fino alla cintura!! Fabio è tornanto indietro a fare il giro dall'altro lato (sud), il Tetta è fuso.
Prima della MDTIR ho fatto un bel tratto lanciatissimo giù per la pista di sci. D'estate sassosa, ora con un sottile strato di neve marcia incontrollabile. Brividi!
Poi la Variante alla Madre di Tutti i Ripidi, fatta tutta in sella, nonostante lo sporco, è stata una grassa soddisfazione.
Abbiamo provato immenso piacere nel tornare dalla nostra Vittoria Orgasman, che blocca l'inflazione a 16€ all inclusive anche quest'anno (alla faccia del caro funivia), con una costante bontà sublime e abbondante di un glorioso pranzetto.
Tra il Barbera, la grappa abbronzata e lo stomaco pieno da scoppiare, è stato poi impegnativo guidare per le successive discese.
Il Tetta tira i remi in barca, ma gentilissimo mi consente di girare ancora, aspettandomi sul furgobeta.
Con la risalita delle 4, io e Fabio andiamo a esplorare i sentieri che scendono dal lato opposto al Vietkong della valle (NdR: Il Vietkong è un altro sentiero tossico in cui manca solo che ti sparino).
Dopo una mattina caratterizzata da un cielo azzurrissimo e sole, si è passati a nuvole sempre più dense, finché alle 5 si mette a nevicare per una buona mezz'oretta.
Noi spingiamo parecchio, dopo la Colma di Craveggia (NdR: alpeggio bellissimo molto panoramico, ora innevato), saliamo in diagonale verso l'Alpe Marco, raggiungendo diversi alpeggi in ottimo stato di conservazione. Purtroppo i cumuli di neve non ci consentono di pedalare se non per brevi tratti.
Il paesaggio è splendido. La conca costellata di alpeggi e striata da lingue di neve... la Colma verso il Vietkong completamente imbiancata, le vette aguzze con le nuvole impigliate... il silenzio assoluto...perfino fabio affaticato taceva (e ho detto tutto)
Dopo alcuni problemi di orientamento dovuti all'assenza di tracce sul terreno e a rari segni sugli alberi, riusciamo ad imboccare un bellissimo "montenero bis", meraviglioso come l'originale due anni fa. (NdR: il Montenero era una fantastica mulattiera a tornantini stretti, ora resa più scorrevole per uso DH)
Giù di tornantini e noosepress, fino ad un guado. Poi diversi attraversamenti su depositi nevosi, con la bici alzata calcando i piedi sugli accumuli pendenti verso il temibile burrone.
Incrociamo alcune cascate suggestive che scendono da quel versante molto ma molto ripido. La mulattiera però taglia in diagonale, senza mai essere ripida, regalandoci tratti scorrevoli e tecnici, con scorci splendidi sulla vallata. Ogni tanto un raggio di sole ci accarezza, aumentando l'esaltazione.
Mi sento in forma, spalle, mani, polsi non fanno male; ho ancora energie e sto guidando bene.. cazzo che posto... ero tornato a respirare freeride puro.
Non so quante bici siano mai passate per quel trail. Figata!
Successivamente dalla pineta si passa a faggi, poi querce... un po' di salitelle, discese ripide, poi tranquille, poi scorrevoli e ancora ripide ecc...
uno spettacolo.
Ripagati appieno della fatica di quel traverso (quasi un'ora a spinta, mi pare).
M'è spiaciuto un casino che non ci fosse il Tetta, intenditore di queste emozioni. Ma la fatica è stata tanta. Oltre alla salita, anche la discesa era molto impegnativa, sia per la concentrazione sia per la fisicità.
Tanti km, tante emozioni.
Grosso difetto: neanche una foto. Diventa urgente l'acquisto di una compatta...
Per far Freeride non ci resta che pedalare. E così sia.
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