Tutto comincia con un piccolo particolare colto in questa immagine…
Il mio occhio "malato" intravede un "oggetto fuori posto"… Tipo quei giochi della settimana enigmistica, in cui devi trovare,
nella vignetta, qualcosa che non c'entra nulla col contesto…
La mia mente malata, proprio come l'occhio, comincia a fantasticare… C'è già passata e sa che cosa può aspettarsi…
Passano i giorni ed il tarlo è sempre al lavoro… alla fine il cervello prendo atto che il mio cuore ha già deciso: lui, il cervello, vuole
fatti concreti, giustificazioni logiche e razionali, per "avallare" le decisioni del cuore. Non si accontenta dei colori, delle sensazioni,
delle emozioni. "
Ok amico mio, hai pane per i tuoi denti, divertiti con questo":
Tutto si svolge velocemente, un paio di telefonate, un'operazione allo sportello e il giorno dopo il corriere sgancia il pacco in magazzino.
Mando affanculo il lavoro, caccio la scatola in macchina e mi fiondo in garage. L'estraggo, monto la ruota anteriore e il reggisella e la
poggio a terra. Cazzo che bestia.
Poi torna a farsi sentire lui, il colonnello, quello che mi rompe sempre le palle con le sue seghe mentali, con le sue fissazioni usuranti…
"
Ok rompicoglioni, diamo un'occhiata e vediamo se avevi ragione. Ma comunque sia ora lei è qui…". Dentro di me penso che se
non è come ho immaginato, vado fuori di testa, quindi incrocio le dita e mi accovaccio. Guardo dritto l'ammortizzatore, proprio
nel punto "g" e lo scovo subito. Cazzo, allora aveva visto bene il bastardo!
E la pace scende in me.
A questo punto parte la fase 2: la stumpy evo 2012 montata per mia moglie, grandissima trail bike di razza, visto l'inutilizzo mortificante
a cui è stata sottoposta dal suo acquisto, s'immola per una nuova causa: un'enduro con i controcazzi! Ho già avuto la versione 2010, ma
non mi aveva fatto innamorare. Non ho mai capito l'ammortizzatore posteriore e la forcella, originariamente un cesso di lyric air che non
scorreva manco a piangere, sostituita subito con una floscia e insensata 36 float, non mi ha mai fatto provare il "brivido ancestrale".
Morale, avendo anche la moto da trial con cui giocare, ho sacrificato proprio lei, l'Enduro.
Però…
Però mi era rimasta li… perchè in bikepark cazzo era piantata bene per pesare 14Kg e in salita, col pp chiuso, mi ha fatto fare un
figurone da paura sulla via dei saraceni, piantando nei punti più ripidi gli amici in domopak che mi avevano superato all'inizio,
sull'asfalto…
Insomma, una scintilla c'era stata, ma poi è finita li.
Ecco allora che il disegno si spiega nella sua completezza: prelevo dalla donatrice tutti i componenti che amo e che ho "collezionato"
nell'ultimo anno e li trapianto sul telaio dell'enduro per trasformarla in enduro controcazzuta. Via la 36 van da 170 per la più snella
36 van rc2 da 160, visto che qui in Liguria le salite si pagano care, switch di
ruote e
freni (le mie amate
mavic sx e i portentosi freni
shimano xt 2012), manubrio e trasmissione.
L'opera è completa, ma la devo lasciare in decantazione per 4 giorni. Ho un viaggio di lavoro ed una convention che mi impegneranno
per 96 ore.
Al ritorno apporto i ritocchi di rito:
protezioni, regolazioni di fino, taratura dell'ammo e prima posata di culo sulla sella nel corridoio del
garage. Ok, tutto è pronto e domani la svergino.
Va come pensavo, stabile come una moto, ma mi sorprende in salita: non ha il pp e pensavo mi avrebbe messo in croce in salita, ed invece
è di un piantato dietro che mi fa dubitare di avere la molla troppo dura (che razza di gioco di parole). Ma invece la 500Lb è perfetta per
me, il sagmeter conferma. E' lunga, cazzo se è lunga, nei tornatini devo rispolverare il nosepress, ma col brecciolino rischio la dentiera…
Ed ecco che il tarlo si fa risentire… "
Si ok lo so, lo facciamo, ma magari fammi passare le ferie sereno, che se si sminchia qualcosa
mi vengono i vermi fino a settembre…". Non c'è un cazzo da fare, reggo per 2 giorni, ma alla fine cedo. Smonto l'ammortizzatore (ingabbiato
in modo davvero curioso) e mi si para dinanzi lui, il RIDUTTORE DI CORSA!
Ma porca puttana dico io, è mai possibile che specy debba sempre inventarsi qualche cazzata con l'ammo posteriore? Non ricordo
una sola specy avuta che non presentasse una qualche singolarità in questo componente. In questo caso un cazzo di distanziale spesso
1cm che castra il carro posteriore a 160mm di corsa. Faccio due misure e due conti: in pratica senza questo arnese per le palle il carro
posteriore farebbe 193mm di corsa!
Come prima cosa rimonto l'ammo senza molla e verifico cosa succede a finecorsa: il ponticello di irrigidimento resta 22 millimetri distante
dal piantone. Faccio una proporzione fra escursione dell'ammo e spostamento del ponticello e capisco che non è vero che il riduttore serve
ad evitare l'impatto del ponticello sul piantone, ma è semplicemente un "artifizio politico". Il telaio dell'enduro 2012 regge 193mm di escursione
posteriore, ma questo non si poteva immettere nel mercato, altrimenti avrebbe mandato in crisi l'sxtrail (180mm di escursione) e messo in
imbarazzo il demo 8 (benchè abbia tutt'altra potenzialità, essendo una dh pura).
L'episodio precedente che avevo citato all'inizio riguardava il demo 7: anche in quel caso un distanziale, spesso 3,5mm, riduceva la
corsa posteriore a 180mm, mentre "liberando" l'ammo il carro superava i 190mm, facendo un pò incazzare il fratellone demo 8 da 208mm
di corsa.
Per chi ama la statistica, anche l'ammo della versione ad aria dell'enduro contiene un riduttore di corsa interno…
Ecco il famoso tarlo del mio cervello: la possibilità di giocare con l'ammo dietro per tirar fuori centimenti utili di corsa posteriore
senza snaturare geometrie ed equilibri della bici. Questo è ciò che eccita il mio micromondo "garagistico"…
L'idea: eliminare il distanziale da 10mm e sostituirlo con quello del demo7, ricavando quindi 6,5mm di corsa ammortizzatore extra che,
moltiplicati per 3,33 (rate del carro), portano l'escursione posteriore ad un notevole 181mm.
Sticazzi bis!
Il problema è come eliminare questo distanziale in plastica dura senza rovinare lo stelo del pistone. Tanto che penso ad una soluzione,
aleso col trapano il centro del distanziale del demo 7, per poterlo adattare ai 15mm dello stelo del van rc2: la vecchia generazione aveva lo
stelo da 12mm, quindi vai di fresa ed in pochi minuti creo uno svaso a misura che permette il perfetto alloggiamento del distanziale da 3,5mm
sullo stelo del van rc2:
Bene, metà dell'opera è fatta, ma ora viene il bello: come cazzo lo levo il distanziale in plastica dura? Cerco un vecchio tronchese, compagno
di mille avventure di garage, ma è sparito. Merda. Salgo in macchina e mi fiondo dal sivende di zona. Mentre lui armeggia su un cesso di bici,
io afferro il trancia catene e provo a violentare il distanziale, ma è follia: come fare un'operazione chirurgica con
attrezzi da idraulico. Mi guardo
intorno per cercare una soluzione e l'illuminazione arriva: il saldatore elettrico! Saluto il sivende che, conoscendo le mie fisse, non mi ha cagato,
permettendomi di mettere in moto i miei processi cognitivi senza distrazioni e ritorno in garage.
Signori vi presento Joe Breeze, il mio saldatore di fiducia:
A questo punto proteggo lo stelo con del nastro e vai di saldatore. L'operazione non è facile, la plastica è molto dura e temo di rovinare
lo stelo col tronchesino da cavetti, con cui strappo piccoli pezzi di plastica, poco alla volta:
Ci vuole una mezz'ora buona per avere ragione del distanziale senza mandare tutto alle ortiche, ma la pazienza paga e pian piano lo
consumo fino a portarlo alla misura tale da poterlo espiantare dallo stelo:
Perfetto, ora elimino il nastro protettivo, lucido lo stelo con cera da carrozziere e rimonto il distanziale da 3,5mm del demo 7: l'organo vitale è
pronto a ritornare nel suo organismo e ridargli così nuova vita:
La procedura di rimontaggio mi riporta alla particolarità degli snodi del carro: in
Specialized devono fumare roba buona, peccato che quando
sono andato a trovarli nel 2005 non l'hanno tirata fuori e fatta girare tra la comitiva di visitatori (i distributori di una decina di paesi, quasi
tutti europei. Bei tempi…). Comunque è divertente mettere le mani in questa orologeria da bike park, mi da soddisfazione. In 5 minuti
l'ammo è al suo posto e tutti gli snodi tirati a puntino.
Arriva il momento della verità: e se ho cappellato i conti? E se il ponticello si spatascia sul piantone sella e me lo bozza, provocandomi
un ictus immediato, seguito da infarto letale? L'adrenalina è a mille, ho la sensazione di sentirla sgorgare dalla pelle e gocciolare su pavimento…
In questi casi seguo un copione ormai rodato: mi dirigo alla mensola d'entrata del garage, inforco gli
occhiali, alzo con lentezza misurata la
serranda (perchè mi piace farmi i cazzi miei in garage quando armeggio sulle bici o sulle moto), passeggio fino all'interruttore luce del corridoio
e pigio… ritorno indietro a passo deciso, sgancio la bici dal cavalletto e mi ci siedo sopra.
Ok, fino a qui tutto a posto. Passo la
catena sul 24 e comincio a pedalare lentamente, tirandola sui rapporti posteriori più interni. Comincio ad
oscillare e tutto fila liscio. Prendo fiducia e mi alzo sui pedali, pompo ed è tutto ok. Faccio cadere delicatamente le natiche sulla sella e percepisco
la lunghezza di movimento dell'ammortizzatore. "
Bravo ciccio" penso tra me e me. Prendo coraggio e ripeto, facendomi cadere mollemente sulla
sella: l'ammo corre ancora di più, ma non sento ancora il tampone di fine corsa. "
Bene" penso, allora insisto e stacco con forza le ruote da terra
e sbatto i piedi sui pedali, a cercare il fondo corsa. Nulla. "
Minchia, ma quanto ne ha?!?!".
Ok allora faccio la mossa dell'"atterraggio sbagliato": stacco le ruote da terra e ricado con tutto il peso sulla sella, rischiando fra l'altro di piegare
il carrello (successo innumerevoli volte). 'Na sega, il fondo corsa non batte. Smonto di sella e vedo che il tampone è appoggiato al redivivo distanziale
da 3,5mm del demo 7, il quale a sua volta ammicca appoggiato al piattello bronzeo di ritenzione della molla:
Uhm… il colonnello nevrotico cerca una spiegazione razionale al fatto, non sia accontenta di godere come un riccio e lasciar correre il pesce…
No, devo dargli ciò che chiede, altrimenti so come va a finire. Mi sgabellizzo mollemente ed osservo la biciclettona in posa erotica sul portabici.
"
Perchè non hai il fine corsa ciccia bella?" La molla è della durezza giusta ed anche se ho sudato come un suino, non ho perso 15kg nelle ultime
2 ore, quindi… Quindi ne desumo che in queste nuove condizioni il piggyback fa il suo porco lavoro e dona la giusta progressività al carro, accompagnando
con grazie i 2cm di corsa in più, senza murare troppo repentinamente come succedeva prima dell'intervento alla valvola mitralica del van rc2.
"
E son contento" penso... "
Ho nuovamente una mini-dh in garage e un panorama tutto da esplorare":
- montare una molla da 450Lb, invece che 500 e giocare col registro della compressione…
- mettere una molla in titanio…
- togliere il distanziale da 3,5mm e portare il carro a 193mm…
- fare tutte queste cose assieme…
Evviva, il letargo in cui ero caduto nell'ultimo anno sembra allontanarsi, ho nuovi stimoli ciclistici: dopo 24 anni di mountainbike ci voleva qualcosa
di forte per "riportarmi in vita". E c'è anche la 36 da 170 da piazzare all'anteriore, nel caso in cui una bilocazione astrale di soldi in tasca e
giuste amicizie mi conduca a solcare nuovamente qualche bikepark, come ai vecchi tempi!