Dopo oltre 16 anni, qualche risultato inizio a vederlo.
Ho un vecchio amico (nel vero e proprio senso, oramai ha 70 anni), che ha trascorso gli ultimi due decenni in mountain bike, che mi ha fatto scuola.
Non faceva altro che ripetermi che dei cani basta non aver paura…
Facile a dirsi!!!
Lui, dopo i primi anni, in cui ha battuto l’intera zona qua attorno (ternano), ha allargato i propri orizzonti, andando negli ultimi anni nei monti più belli di Marche e in Abruzzo (Sibillini, monti della Laga, ecc.), dove certo i cani a guardia dei greggi non mancano; ne incontrava a frotte (anche una decina per gregge!) ma ha detto che nessuno lo ha mai sfiorato; sempre tenuti a bada! E lo diceva con una sicurezza e baldanza che… a volte mi facevano dubitare della sua consolidata sincerità.
Finchè una volta, in uno dei rari giri assieme, ho la prova.
Al limitare di un bosco, vicino alle prime case del centro abitato, c’è una catena che sbarra la strada; in contemporanea scendiamo e abbassiamo lo sguardo per afferrare le bici e buttarle dall’altra parte. Quando lo rialziamo dall’altra parte della catena, come apparso dal nulla, un cane di grossa taglia a non più di tre metri che inizia ad abbaiarci contro in maniera feroce. A me si gela addosso il sudore; il mio amico, come se nulla fosse gli si fa contro due passi come a volergli scaraventare addosso la bici che ancora aveva in mano e urlandogli pure di andarsene: ebbene come è apparso all’improvviso, in pochi secondi se l’è data a gambe!
Io, tutte le volte che con i cani non ho voluto starci a “discutere” (quando in pratica ho una facile via di fuga o non devo pagare il prezzo di rinunciare ad un bel giro), ovvero spesso, ho tagliato la corda. Ma sono stati sempre i casi in cui ho rischiato di più; loro che ti corrono dietro, a volte mi hanno pure sfiorato le gambe con il loro muso, presumibilmente per mordermi, con il rischio aggiunto di farmi cadere…
Quelle poche volte, più che altro ultimamente, che li ho affrontati, non si sono fatti più sotto di 5 metri, abbaiando si… ma desistendo ad avvicinarsi oltre.
E di episodi personali, che possono testimoniare che la loro parte, quella di difendere il territorio intimidendo con la loro dimostrazione di ferocia, ne ho più di qualcuno (a parte il mio amico che si è fatto diversi anni di pastori maremmani, in solitaria ed è tutto intero!) ma non vorrei risultare ora troppo prolisso…
Ne metto solo uno emblematico (pure per me…):
Passeggiata a piedi con la famiglia in un bosco; i due figli che precedono me e mia moglie di qualche decina di metri. Ad un certo punto da lontano, in direzione opposta alla nostra si sente abbaiare; un grosso cane nero a pelo lungo di corsa ci si sta facendo incontro. I figli terrorizzati scappano verso noi, mia moglie pure si blocca, io che corro incontro a loro, mentre pure i proprietari del cane (una coppia di fidanzati) corrono dietro al cane chiamandolo; raggiungo i figli appena prima che il cane arrivi loro. Loro mi si mettono dietro e nel momento che il cane mi passa a fianco per raggiungerli, non so nemmeno io come, me lo ritrovo che lo avevo afferrato per il collare e l’ho tenuto così fino all’arrivo dei proprietari.
Io fossi stato da solo, una cosa così non l’avrei mai fatta! Può darsi che mi sarei guardato intorno per vedere dove eventualmente rifugiarmi, o forse avrei cercato un sasso per avere una qualche difesa; di certo non l’avrei preso quasi al volo per il collare.
Il succo è: basta non aver paura! Quella volta lo spirito di protezione per i figli ha avuto il sopravvento sulla paura: niente paura = niente aggressione.
Sto facendo tesoro di quest’esperienza e di alcune altre (di cui vi dicevo) per vincere (con grande fatica) la mia battaglia sui cani.
Quest’anno sto in attivo (più gli episodi in cui li ho voluti affrontare) .
Poi magari un giorno leggerete di un ciclista ternano sbranato per troppa disinvoltura…
Ho un vecchio amico (nel vero e proprio senso, oramai ha 70 anni), che ha trascorso gli ultimi due decenni in mountain bike, che mi ha fatto scuola.
Non faceva altro che ripetermi che dei cani basta non aver paura…
Facile a dirsi!!!
Lui, dopo i primi anni, in cui ha battuto l’intera zona qua attorno (ternano), ha allargato i propri orizzonti, andando negli ultimi anni nei monti più belli di Marche e in Abruzzo (Sibillini, monti della Laga, ecc.), dove certo i cani a guardia dei greggi non mancano; ne incontrava a frotte (anche una decina per gregge!) ma ha detto che nessuno lo ha mai sfiorato; sempre tenuti a bada! E lo diceva con una sicurezza e baldanza che… a volte mi facevano dubitare della sua consolidata sincerità.
Finchè una volta, in uno dei rari giri assieme, ho la prova.
Al limitare di un bosco, vicino alle prime case del centro abitato, c’è una catena che sbarra la strada; in contemporanea scendiamo e abbassiamo lo sguardo per afferrare le bici e buttarle dall’altra parte. Quando lo rialziamo dall’altra parte della catena, come apparso dal nulla, un cane di grossa taglia a non più di tre metri che inizia ad abbaiarci contro in maniera feroce. A me si gela addosso il sudore; il mio amico, come se nulla fosse gli si fa contro due passi come a volergli scaraventare addosso la bici che ancora aveva in mano e urlandogli pure di andarsene: ebbene come è apparso all’improvviso, in pochi secondi se l’è data a gambe!
Io, tutte le volte che con i cani non ho voluto starci a “discutere” (quando in pratica ho una facile via di fuga o non devo pagare il prezzo di rinunciare ad un bel giro), ovvero spesso, ho tagliato la corda. Ma sono stati sempre i casi in cui ho rischiato di più; loro che ti corrono dietro, a volte mi hanno pure sfiorato le gambe con il loro muso, presumibilmente per mordermi, con il rischio aggiunto di farmi cadere…
Quelle poche volte, più che altro ultimamente, che li ho affrontati, non si sono fatti più sotto di 5 metri, abbaiando si… ma desistendo ad avvicinarsi oltre.
E di episodi personali, che possono testimoniare che la loro parte, quella di difendere il territorio intimidendo con la loro dimostrazione di ferocia, ne ho più di qualcuno (a parte il mio amico che si è fatto diversi anni di pastori maremmani, in solitaria ed è tutto intero!) ma non vorrei risultare ora troppo prolisso…
Ne metto solo uno emblematico (pure per me…):
Passeggiata a piedi con la famiglia in un bosco; i due figli che precedono me e mia moglie di qualche decina di metri. Ad un certo punto da lontano, in direzione opposta alla nostra si sente abbaiare; un grosso cane nero a pelo lungo di corsa ci si sta facendo incontro. I figli terrorizzati scappano verso noi, mia moglie pure si blocca, io che corro incontro a loro, mentre pure i proprietari del cane (una coppia di fidanzati) corrono dietro al cane chiamandolo; raggiungo i figli appena prima che il cane arrivi loro. Loro mi si mettono dietro e nel momento che il cane mi passa a fianco per raggiungerli, non so nemmeno io come, me lo ritrovo che lo avevo afferrato per il collare e l’ho tenuto così fino all’arrivo dei proprietari.
Io fossi stato da solo, una cosa così non l’avrei mai fatta! Può darsi che mi sarei guardato intorno per vedere dove eventualmente rifugiarmi, o forse avrei cercato un sasso per avere una qualche difesa; di certo non l’avrei preso quasi al volo per il collare.
Il succo è: basta non aver paura! Quella volta lo spirito di protezione per i figli ha avuto il sopravvento sulla paura: niente paura = niente aggressione.
Sto facendo tesoro di quest’esperienza e di alcune altre (di cui vi dicevo) per vincere (con grande fatica) la mia battaglia sui cani.
Quest’anno sto in attivo (più gli episodi in cui li ho voluti affrontare) .
Poi magari un giorno leggerete di un ciclista ternano sbranato per troppa disinvoltura…