partiamo col buio e la nebbia dal parcheggio di Moncalieri, ci infiliamo in autostrada e subito c'è una macchina che ci fa i fari da dietro. Pensando che sia un rompicoglioni Jedi fa a boss: "fagli il dito! fagli il dito!". boss alza il finestrino e fa il dito. La macchina ci affianca e dentro ci sono due signori che cortesemente ci fanno segno di accendere le luci che ce le avevamo spente. Figura di ----- e risate per 15 minuti. La giornata inizia in allegria. Ci fermiamo al primo autogrill per fare benzina e colazione. Appena scendiamo dall'auto ci investe l'odore di campi concimati. Facciamo solo benzina e ci allontaniamo dall'autogrill infestato da harley davidson. All'autogrill successivo entriamo ed è pieno di gente, soprattutto anziani che superano Jedi in coda alla cassa per fare lo scontrino. Si fa colazione e Jedi acquista il pupazzetto-premio per il miglior freerider del giorno. Però non siamo proprio sicuri che lo abbia acquistato perchè quando esce scattano tutti gli allarmi e Jedi mostra la propria innocenza al gestore dell'autogrill ripassando per i detectors e facendo risuonare le sirene. Usciamo e respiriamo di nuovo a pieni polmoni le particelle di concime sospese in aria.
Finalmente giungiamo a Finale Ligure ed è estate! Temperatura croccantina, sole brillante, mare luccicante, spiaggia risaccante, passaggio a livello ritardante (nel senso che era chiuso). Tutti spengono il motore tranne boss che guarda una signora soda che gironzola attorno alla macchina in attesa che la sbarra di boss si alz...ehm...che la sbarra del passaggio a livello si alzi. Semaforo verde, giungiamo a Pietra Ligure a casa di Jedi per un check dell'appartamento per verificare le ipotesi avanzate dai vicini (soprattutto quelli del piano di sotto). Apriamo la porta e ta-daan! (ta-daanx!) I nostri sensi vengono attivati primo per l'odore di umido che ci colpisce le narici (assieme alle secrezioni-puzzola di Jedi per lo shock) e secondo per la vista di una bella decorazione a puà di muffa sulla tappezzeria. Camminando con la tecnica del fenicottero rosa nello stagno ci accorgiamo pian piano che l'appartamento è semi allagato. La macchina della solidarietà si mette in moto e io e boss aiutiamo il povero Jedi a raccogliere l'acqua svuotando nel bidé secchiate di stracci strizzati. Nel frattempo un canadair con atteggiamento sospetto sorvola la zona (sarà stato lui?). Lasciando le finestre aperte per far entrare il sole e le lucertole, ci avviamo con la macchina verso il parcheggio del fly-down park meglio conosciuto come checistannoafarequeinorthshorelàsepoinonsipossonousare? Scarichiamo le bici e iniziamo la pedalata: Capra Zoppa arriviamo! Non abbiamo neanche fatto 50 metri che Jedi non riesce a trattenersi e inizia subito a minacciare una bambina che bazzicava coi genitori sull'uscita del sentiero dicendole che fra poco saremmo passati di là. Dopo un breve costeggiamento del lungomare, ripassiamo dal famoso passaggio a livello e iniziamo la salita. Sono subito evidenti gli effetti del pasto a base di doping che boss e Jedi avevano consumato la sera prima. Io me la prendo con comodo godendomi il panorama mozzafiato ed i suoni ed i profumi della natura mediterranea mentre i cari compagni di ventura si prendono gioco di me gironzolandomi intorno e concedendosi delle soste misteriose ai lati della strada rispuntando da stradine segrete che non mi convincono per niente. Giunti all'antico borgo che si trova alla fine della salita percorriamo delle stradine ciottolate costellate di chiazze marroni odorose. Poco dopo ci fermiamo e diamo la precedenza ai produttori delle chiazze marroni odorose che slittano alla grande sul selciato e fanno il caratteristico rumore "clopiti clopiti". Prima della discesa visitina alle cave. Quando risaliamo dalle cave incontriamo una ciclista tedesca soda invaghita anch'essa di boss. Inizia la capra zoppa, che ti tradisce già dall'inizio perchè ti aspetti finalmente la discesa e invece il sentiero continua a salire. Ma ben presto la ruota anteriore si trova ad un livello di potenziale inferiore rispetto alla ruota posteriore ed inizia il divertimento, che purtroppo finisce in un attimo perchè dopo neanche 10 minuti siamo già arrivati al fly-down. Carichiamo le bici in auto e si va in direzione Le Manie! Si arriva ad un agriturismo del posto ed una volta seduti a tavola si discorre di veline come la Confalonieri e si smangiucchiano le seguenti cibarie succulente: una porzione di trenette al pesto, 2 porzioni di fettuccine ai funghi, 1 porzione di cinghiale con polenta, una pesca, un pezzo di torta ai pinoli, un pezzo di crostata, 2 bottiglie di acqua naturale, 3 caffé lunghi. Totale: 33 euro! Arriva a tavola anche un gruppo di cacciatori d.o.c. e tagliamo subito la corda per approfittare della loro sosta, così non c'è il rischio che ci sparino quando andremo a droppare alla mitica onda rossa poco distante scambiandoci per cinghiali volanti. Giunti all'onda non posso pensare altro che "oh yeah!" E' uno spot veramente figo e non c'erano drop migliori per testare la mia nuova forca. Io e boss iniziamo da quello più basso, Jedi invece si dirige subito sul secondo più grosso. Peccato che sia tardi e non abbiamo tanto tempo per divertirci. Comunque dopo un po' di riscaldamento Jedi decide di provare il più alto drop in assoluto e grazie alle originali tecniche di autoconvincimento apprese in indocina si guadagna il nostro rispetto e si aggiudica il premio Best Freerider of the DAY. E' ora di rincasare e mi sale la tristezza, così dico a papà Jedi e a zio boss "dai, vi prego! ancora un ultimo salto!" Salgo su e mi dirigo verso il secondo drop più alto. Uso una tecnica di drop ibrida e vado giù di punta. Dico "che -----! vado subito a rifarlo!" Salgo di nuovo e questa volta studio un po' meglio il drop, ma nel fare questo mi impiglio da fermo in un cespuglio alto 10 cm e cado buffamente vicino al ciglio del drop. Ops! Jedi mi dice di rinunciare, boss mi consiglia scherzosamente di scendere copiandolo. Bando alla ciance: eseguo di nuovo e stavolta johnny-impunto ancora più di prima. Santa marza! Stavolta dico: "ok ragazzi, andiamo!"
Scendendo in auto da Le Manie la radio trasmette una canzone ad hoc: "Mi fido di te" di Jovanotti, che dedico appasionatamente alla mia forcella.
doppare senza pettorina anche se lo fanno in tanti non è avere attributi bensì incoscienza (imho) adesso dammi pure del 
