Da questo giugno Bologna è la prima grande città italiana a 30 chilometri orari. [...]
Per diventare una città30, però, non basta solo abbassare il limite di velocità: si tratta di un intervento più ampio e complesso, infrastrutturale ma anche culturale, per riqualificare l’ambiente urbano con lo scopo di restituire lo spazio pubblico ai pedoni e ai ciclisti.
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“È un problema in primis culturale: siamo l’unico paese dove il pedone ringrazia l’automobilista per essersi fermato alle strisce pedonali. La bici è ancora considerata ‘di sinistra’, l’auto ‘di destra’, e se rispetti il limite di velocità sei visto come uno sfigato”.
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Per diventare una città30, però, non basta solo abbassare il limite di velocità: si tratta di un intervento più ampio e complesso, infrastrutturale ma anche culturale, per riqualificare l’ambiente urbano con lo scopo di restituire lo spazio pubblico ai pedoni e ai ciclisti.
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“È un problema in primis culturale: siamo l’unico paese dove il pedone ringrazia l’automobilista per essersi fermato alle strisce pedonali. La bici è ancora considerata ‘di sinistra’, l’auto ‘di destra’, e se rispetti il limite di velocità sei visto come uno sfigato”.
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“Bisogna preparare le persone affinché comprendano il cambiamento, lo desiderino e lo mettano in atto”
Il futuro delle città viaggia a 30 chilometri orari
Bologna è il primo grande centro urbano a diventare una città30: un modello di mobilità che limita la velocità delle automobili e restituisce lo spazio pubblico ai pedoni e ai ciclisti. Leggi
www.internazionale.it
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Bologna è il primo grande centro urbano a diventare una città30: un modello di mobilità che limita la velocità delle automobili e restituisce lo spazio pubblico ai pedoni e ai ciclisti. Leggi
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