Pronti via: si sale subito, dritto per dritto sulla pista da sci, strappi continui su muri al limite sono intervallati da tratti più lunghi sempre ben olte il 10%, solo un paio di svolte danno un minimo di sollievo su tratti a mezzacosta, prima d'affrontare le rampe finali: arrivo in cima al Gardena piuttosto contento, non mi pare d'aver esagerato, mi sono anche feramto a fare delle foto, ma da li a poco la mia schiena sarà di opinione diversa. Mi tuffo in discesa, bella, varia, un po' la conosco, fatta e rifatta soprattutto a piedi, in salita e in discesa, canalini da saltare, tronchi da copiare, i prati, il single nel bosco... Corvara. Qui cominciano i miei guai: appena la strada ricomincia a salire compare un vecchio "amico", un dolore che ultimamente avevo scodarto d'avere, quasi convinto d'averlo non dico sconfitto ma domato. Invece si ripropone qui più violento che mai: il fianco destro comincia dolere, un dolore sordo, mentalmente sono amareggiato, le gambe andrebbero, il fiato c'è, ma appena allungo il rapporto è come se un pugnale mi s'infilasse sopra l'anca. Mi rassegno, la giornata è fantastica, la prenderò con calma, punto a finirla e basta, ho tutto il tempo. La salita al Campolongo sarebbe magnifica, un bel single a mezzacosta, qualche rampa per prendere quota a ricongiungersi al percorso lungo quindi la divertente discesa sul passo. Io soffro. La discesa dal Campolongo è una sorpresa, ripida e veloce, con qualche tratto insidioso. Arabba. La risalita del Pordoi per me diventa un Calvario. La pendenza all'inizio non è mai eccessiva ma io vengo ugualmente contattato dalla NASA: dicono che vedo più stelle di Hubble. Stringo i denti, sulla statale le pendenze si addolciscono e ho un po' di tregua, ma appena imbocco lo sterrato per risalire non ci vedo più dal dolore, mi fermo, lo sconforto mi assale: appena scendo di sella tutto torna normale, penso alla DSB, penso addirittura di abbandonare la mountanin bike, così non puo' andare. Mesi a prepararsi, selezionare solo poche gare per farle al meglio e ritrovarsi così... Devo essere tra gli ultimi, ma m'importa poco: so solo che non posso mollare ora, il Pordoi è li, poi la risalita del Sella sarà un golgota ma non volgio mollare. Stringo i denti: le due rampe che nuovamente si ricongiungono al lungo sono al limite, veramente toste. La disesa è su un single tutto a mezzacosta, tecnico, con qualche passaggio insidioso, si attraversano anche due canalini ancora innevati; poi sulla statale ancora un po' di tregua, al ristoro mi fermo a lungo cercando rimandare il ricominciare della tortura. La discesa nella prima parte è veloce, poi risalito un tratto sulla statale al primo tornante la si abbandona e la musica cambia: tecnica, tratti al limite, fondo appena preparato fino ai ruderi di una casera. Qui mi fermo, scatto alcune foto anche perchè il contesto è da favola, poi il prosieguo fino al Sella si rivela massacrante: prima un saliscendi, poi rampe , rampe, il fondo di un vallone da una breve tregua, poi una rampa allucinante mi deposita su un prato magnifico e mi fermo. ho trovato altri bikers in difficoltà su questo tratto, soprattutto per crampi. Alcune foto e riparto, ancore rampe intervallate da rampe, se non fosse per la schiena sarebbe un paradiso e invece sono all'inferno! Finalmente il passo; nell'attraversare la Città dei Sassi mi ricordo quando ci venivo ad arrampicare nelle giornate incerte, sembrano passati millenni
Prima d'affrontare l'ultima discesa mi fermo sotto la Nord del Sassolungo e mi cadono in testa una montagna di ricordi. Foto di rito. E poi giù, lunga e veloce, a tratti tecnica, la discesa verso il traguardo. Il dolore ormai è costante anche in discesa, si è propagato a tutta la gamba, la risalita dell'ultimo dosso la chiudo con cattiveria. Al traguardo un ghigno, poi due fette di anguria, poi chiamo a casa -tutto ok-, poi all'auto per un lungo rientro.
A prescindere dalle mie condizioni la gare *è* dura, bella e la rifarei sicuramente. A chi ha fatto il lungo tutta la mia ammirazione, bravissimi!
Complimenti a tutti, bravissimi o-o
Ho due domande: la prima salita al dantercepies com'è? dura immagino, ma è tutta pedalabile o come ho visto nelle foto di rovermtb c'è da spingere?
Per chi ha fatto il corto: come è il collegamento da sotto l'albergo Pordoi alla strada per il Sella? ripido o si può pedalare anche al contrario? Grazie o-o
La salita a Dantercepies si puo' pedalare tutta a patto che nessuno ti si pianti davanti
e comunque se si vuole si puo' sfruttare ampiamente la pista da sci... Escludo invece che il tratto Pordoi Sella lo si possa fare al contrario in sella: tratti ripidi e anche con fondo appena preparato.