Beh i numeri parlano chiaro...il Danter è un mostro ma l'eccitazione della partenza, il fatto che si sia ancora freschi e che il ritmo risulti lento per il grande traffico lo rendono sempre meno "bestiale" di quanto sembri sulla carta.
Non sono d'accordo sul fatto che il Danter determini poi il resto della gara: ho sempre fatto praticamente lo stesso tempo a salire sulla prima salita ma poi gli esiti, sia sui lunghi che sui corti, sono stati piuttosto differenti!
Io che arrivo sempre con pochissima bici nelle gambe (ca. 600-700 km) e non tantissimo dislivello, pur essendo pesantuccio (190 cm x 80-85 kg) ho portato a casa 5 edizioni di fila, pur facendo il Danter "comodamente" in 1h-1h05'. Per capire il mio infimo livello di allenamento ho chiuso i "corti" intorno alle 8.20/50 h e 10.30/11 h i lunghi.
Dipende dal fondo fisico che si ha in quel momento e dalle condizioni di giornata, ovviamente!
Le crisi peggiori le ricordo sicuramente dopo il tratto "mortale" del Sella (corto - a metà salita più o meno), durante e dopo l'Ornella (lungo), ma in qualche occasione ricordo di avere visto i santi anche poco prima del Pralongià (alcune rampe a salire sono veramente toste!) e ancora sui pratoni risalendo verso il Pordoi (percorso più recente del corto).
Un suggerimento a chi fa il cosiddetto "corto": è una bestia! E' peggio di molti lunghi di altre gare, perchè non esiste un metro di pianura! Il lungo, tutto sommato, ha tratti più "pedalabili" (pur essendo molto molto duro, un viaggio più che una gara!)...
Quindi consiglio prudenza nello strafare: le salite sono tutte piuttosto lunghe, ritmo costante e tirare come matti solo all'ultimo, se si hanno energie!