Bravo, te l'hanno già detto ma mi aggiungo anch'io, e concordo in pieno con tutto.Son venuto qui attratto da un post su facebook con l'intento di scrivere quanto bella fosse stata la mia prima Hero. Ero sicuro di leggere altre esperienze spettacolari simili alla mia: l'Ornella, il Pordoi, il Duron, il single track finale...
E invece ho trovato una quantità enorme di post di gente (ma quanto disagio c'è in giro) che con atteggiamento da pummarola pro canzonano in modo arrogante chi è arrivato qualche minuto dopo di loro (perché di questo stiamo parlando) atteggiandosi a grandi guru del ciclismo.
Ma davvero siete andati alla Hero con la convinzione di fare prestazione? Guardate che mentre voi eravate al quinto km già le prime 200 posizione erano belle che definite.
Quelli che provano fastidio dei ciclisti che si fermano nei single track in discesa somigliano a quei frustrati in macchina che non riescono a perdere 5 secondi della loro vita quando incontrano un ciclista per strada.
Io personalmente sono comunque riuscito a farmeli quasi tutti, i single track, nonostante il traffico, magari prendendo traiettorie che difficilmente avrei scelto con strada libera. Mi è valso come allenamento. Se poi voglio farmi single track veramente tecnici a cannone per divertirmi senza incontrare traffico non scelgo la Hero, ma l'Etna Extreme.
Nella maggior parte dei casi mi è bastato un educatissimo "pistaaa" o un "sono a sinistra, occhio" e per risposta ho sempre ottenuto la strada che mi necessitava. Addirittura c'è stato qualcuno che ha rischiato di farsi male per darmi strada.
Questa si chiama educazione e rispetto reciproco. Chi non è riuscito a darmi strada in tempo facendomi fermare è perché era in palese difficoltà. Che il tratto fosse più o meno tecnico non ha importanza. Ma non era il caso di farne una tragedia. Anzi. Sicuramente quella persona stava faticando molto più di me, e per questo merita tutta la mia ammirazione. Io sono arrivato intorno alla millesima posizione, ma ammiro tantissimo chi è arrivato ultimo o chi purtroppo non ha avuto il piacere di avere il tempo finale in classifica. Di sicuro loro hanno sofferto molto più di me, e io non sono nessuno per giudicare la loro condizione fisica o quanto impegno hanno messo per la preparazione.
Mettetevelo in testa. La Hero, ma anche qualsiasi altra gara (da quella di quartiere alla nazionale) per il 95% dei partecipanti, è sfida con se stessi e divertimento.
Se volete fare i fenomeni limitatevi a partecipare alla garetta del campionatino che avete scelto a inizio stagione, dove potete arrivare fra i primi 10 su 150 partecipanti per vincere il barattolo di salsa e fare gli splendidi su facebook.
Se vi da fastidio vedere gente in difficoltà che lotta contro i propri limiti, cambiate aria.
Se non siete in grado di superare le persone più lente senza rischiare incidenti, cambiate aria.
Se vi da fastidio che gente che si allena una volta a settimana sia arrivata pochi minuti dopo voi che vi siete scannati la vita a furia di ripetute, cambiate sport che non siete cosa.
Ps.: se siete arrivati 500° o 1000° sappiate che non siete arrivati ultimi grazie proprio alle persone che non ritenete degne della Hero. Per quanto mi riguarda i veri perdenti siete voi, e non quello che ha concluso in 11H e 30m che è e rimane il vero Hero della giornata.
E fatevela una cazzo di vita invece di riversare le vostre frustrazioni competitive sulla bici, che rovinate lo sport più bello del mondo con il vostro atteggiamento spocchioso e arrogante
Sarebbe da stampare e dare insieme a ogni nuova MTB.