In che senso?
Sono d’accordissmo io ci vedo comunque una grande preparazione a prescindere da come uno si ponga per poter comunque essere competitivi… cioè non partecipano e bastaNel senso che forse il problema è come ci rapportiamo noi a certe situazioni, e non le situazioni in sè.
Magari il percorso xco che a qualcuno di noi appare come "pericoloso" "infattibile" o semplicemente "distorto", per qualcuno che in XCO ci corre per mestiere è invece "divertente" o "impegnativo".
Il Marathon o gare a tappe stavo dicendo che per me non vengono valorizzate a partire dagli addetti ai lavori…eppure spesso i partecipanti sono gli stessi… però bisogna ammettere che in concomitanza di evento atleti fortissimi sia in mtb che bdc preferiscono l’evento strada che essendo per loro un lavoro,al di là di quanto si divertano garantisce altri guadagni… si dice che palle che sarebbe guardarle per me no… poi comunque guarda quanta gente segue tappe in pianura di un Tour... lì davvero da suicidio assisitito… e sono tanti… per me a sto punto andrebbero create propio due discipline diverse anche i mezzi oramai sono diversi… di 120 ant e post penso che in qualsiasi GF o Marathon, sempre che le caratteristiche non vengano portate all’esasperazione siano del tutto inutili tanto che molti pro usano quasi sempre Front…Personalmente non mi stupisce che l'XCO sia salito a questi livelli tecnici. In primis, stiamo parlando di qualche decina di atlete e di atleti al massimo livello, su una gara corta e a circuito e che si vuole anche spettacolare. Inoltre, per i "pedalatori" ci sono altre specialità a partire dal marathon (che guarda caso non ha nessuna visibilità) e comunque non ci sono mai stati tanti atleti multidisciplinari come oggi (strada, XCO, ciclocross), quindi tutto questo deterrente evidentemente non c'è.
Le due discipline ci sono già: una si chiama XCM, l'altra XCO...per me a sto punto andrebbero create propio due discipline diverse anche i mezzi oramai sono diversi…
Io li chiamerei format di gara una circuito e una distanza…Le due discipline ci sono già: una si chiama XCM, l'altra XCO...
La differenza fra una corsa in linea su strada una crono o una GF… nei tour spesso si combinano a seconda delle tappe ad esempioLe due discipline ci sono già: una si chiama XCM, l'altra XCO...
E hanno anche due campionati del mondo ben distinti.
L’UCI non io… definisce l’XCM come la versione su lunghe distanze dell’XCOLe due discipline ci sono già: una si chiama XCM, l'altra XCO...
E hanno anche due campionati del mondo ben distinti.
Non dico che è troppo per i pro, sul thread della Neff ho messo il video dei Braidot alla Forcola di Livigno se fanno quello i tracciati olimpici di sicuro non son troppo… ma della disciplina in se per come era nata in origine… insomma se si è passato dal pratone a rock garden da 50mt o salti da 2 non penso sia sbagliato dire che a sto punto sia stravolta rispetto all’origine…nel bene o nel male però è oggettivo penso…Secondo me si manca il punto del discorso, ai pro in televisione é giusto fare fare cose impegnative, sia per spettacolo, sia per premiare il miglior pilota a livello sia fisico che tecnico, cosa che definisce l'XCO.
Può essere più lecita la critica che ora si prenderà la stessa direzione anche nelle gare di paese, come se ne parlava su un thread di qualche mese fa, ma dire che un tracciato é troppo per i pro non lo capisco.
Ripeto, nel 2000 a Sydney c'era una "scalinata" (ovviamente artificiale) non certo più facile del rock garden di Commezzadura. Ed erano ventun anni fa.Non dico che è troppo per i pro, sul thread della Neff ho messo il video dei Braidot alla Forcola di Livigno se fanno quello i tracciati olimpici di sicuro non son troppo… ma della disciplina in se per come era nata in origine… insomma se si è passato dal pratone a rock garden da 50mt o salti da 2 non penso sia sbagliato dire che a sto punto sia stravolta rispetto all’origine…nel bene o nel male però è oggettivo penso…
c'era anche un pezzo con le rocce, molto più facile dei rock garden odierni. Se non ricordo male, è dove Paola Pezzo ha superato la seconda, perché questa ha preso la chicken line o forse era addirittura Atlanta..., non ricordo bene, guardavo altro.Ripeto, nel 2000 a Sydney c'era una "scalinata" (ovviamente artificiale) non certo più facile del rock garden di Commezzadura. Ed erano ventun anni fa.
Siamo sicuri che certi "stravolgimenti" ci siano effettivamente stati e non siano (perlomento in parte) frutto di una percezione distorta?
Esattamente. La Pezzo prese la via più ripida sulla destra mentre la Fullana scelse quella "normale", quando vide l'italiana ormai affiancata provò a chiudere, si toccarono e caddero, la pezzo fu più veloce ed abile a rialzarsi e se ne andò.c'era anche un pezzo con le rocce, molto più facile dei rock garden odierni. Se non ricordo male, è dove Paola Pezzo ha superato la seconda, perché questa ha preso la chicken line o forse era addirittura Atlanta..., non ricordo bene, guardavo altro.
Del pezzo specifico non saprei dirti ma se anche i pro si sono convinti ad usare certe escursioni e il telescopico un motivo ci sarà a meno che anche loro non abbiamo percezioni distorte… non penso sia marketing perchè la differenza prezzo fra un ammo da 100 o 120 è inesistente…Ripeto, nel 2000 a Sydney c'era una "scalinata" (ovviamente artificiale) non certo più facile del rock garden di Commezzadura. Ed erano ventun anni fa.
Siamo sicuri che certi "stravolgimenti" ci siano effettivamente stati e non siano (perlomento in parte) frutto di una percezione distorta?
Ovviamente l'enduro è tutt'altra cosa, basta dire che il tempo si misura praticamente solo in discesa.
Poi però quando Schurter e Fontana parteciparono all' EWS di Finale Ligure si misero dietro tanti specialisti di alto livello. Il che fa pensare che la questione non sia tanto di sostanza, quanto di proiezione delle nostre preferenze e/o capacità.
Più che "stravolgimento" è un'evoluzione, gli atleti sono tecnicamente più preparati, i mezzi sono più adatti al nuovo corso e i circuiti sono più impegnativi. Ricordo ancora una giovanissima Maja Wloszczowska che passava le altre concorrenti a grappoli alla prima discesa appena più impegnativa, evidentemente squadre e atleti si sono dati da fare.Non dico che è troppo per i pro, sul thread della Neff ho messo il video dei Braidot alla Forcola di Livigno se fanno quello i tracciati olimpici di sicuro non son troppo… ma della disciplina in se per come era nata in origine… insomma se si è passato dal pratone a rock garden da 50mt o salti da 2 non penso sia sbagliato dire che a sto punto sia stravolta rispetto all’origine…nel bene o nel male però è oggettivo penso…
Il concetto di downcountry non ha niente a che vedere con le gare XCO e le bici nate per quello sono bici dedicate al divertimento non alle competizioni.Come partire dalla scimmia arrivare all’essere umano :)
Appunto perchè cosi drastica e avendo coinvolto ogni aspetto che è uno stravolgimento arrivati a questo punto… Downcountry non l’ho coniato io come termine…e chi lo ha coniato ha evidenziato dove ci sia stata maggior evoluzione ed interesse…
La maggior parte sta usando quelle però… che ripeto in altri ambiti XC sono abbastanza inutili…anche la larghezza dei cerchi in ambito marathon 25 mm ce ne cresce… 29/30 mm e conseguente aggravio di peso in XCO lo hanno eccome… poi pensa a coperture da 2.4 sono poche le bici che riescono ad accoglierle al posteriore…Il concetto di downcountry non ha niente a che vedere con le gare XCO e le bici nate per quello sono bici dedicate al divertimento non alle competizioni.
nessuno usa una downcountry in gare del mondiale XCO. Stai facendo confusione tra bici moderna e downcountry. La SparkRC di Nino è una bici moderna non una DC.La maggior parte sta usando quelle però…
ormai la quasi totalità delle bici XC(frontini compresi) ospita le 2.4 senza problemi.poi pensa a coperture da 2.4 sono poche le bici che riescono ad accoglierle al posteriore…
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