Salzkammergut Trophy 2011

achille

Biker grossissimus
Comunque anche io ho la cervicale, e una volta mi ha fatto brutto un bel pò, poi da quando in inverno ho imparato a mettere un passamontagna leggerissimo che mi lascia liberi solo gli occhi che tra l'altro sono riparati dagli occhiali ed il naso, non ho più avuto questo problema. E' un passamontagna elasticizzato, sottile nero, non ingombra e non fa sudare ma è eccezionale. Molti mi prendono in giro perchè lo porto fino a marzo, ma me ne frego, quando ti prendono gli attacchi sono cavoli amari, meglio che gli altri ridano piuttosto che io pianga. Comunque la tua è stata proprio super sfiga

Così ho la scusa per tornare nel 2012 insieme a te :-)
 

achille

Biker grossissimus
No no qui qualcosa non funziona, io la divisa mentalità belga me la rivendo, ero convinto di essere entrato in un gruppo di gladiatori/trombatori invece prima immortalati in un bagno turco dove eravate tutti uomini nudi che giocavate tra l'acqua, poi de marchi che promette uno scoop dell'ultima ora, l'anno scorso te che facevi gestacci nei bagni dell'autogrill, adesso te che piangi. Adesso capisco perchè la divisa da mentalità belga mi sta stretta nonostante sia la solita misura e il mio fisico più vado avanti e più si abbellisce, è una divisa da femminuccia, mi avete fatto entrare in un gruppo per sole femminucce :rosik::rosik::rosik: pervertiti :rosik::rosik::rosik: altro che cervicale, un gladiatore non piange, ma fa piangere.
Fammi andare su ebay che mi vendo la maglietta mannaggia

:medita:
 

AlfA'

Biker incredibilis
18/10/04
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pisa
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cercando di razionalizzare l' irrazionale, con l' intento di decidere se dedicare un inverno alla preparazione di questo evento, ho dapprima inutilmente cercato di trovare una formula tra vam, vdm ( raba mia che indica il Discensionale...:smile:) e caxx vari.........

allora ho cercato di fare un accostamento con altre gare.....tipo la formulina che abbiamo visto valere tra srh e dsb, che si equivalgono grossomodo come percorrenze

credo di poter dire che

1-il tempo ottenibile a parità di condizione, fortuna, crisi nella saltz è il doppio più un tempo x tra 45 minuti e un ora e mezza( dovuto credo al fatto che tratti "pianeggianti" alla saltz ci sono........ci sono?) del tempo ottenuto al srh o dsb.
Ho verificato con quelli di cui conoscevo i tempi e l' equazione funziona perfettamente...l' unico che sfugge è Rico ( credo i 3 kg su 14 ore di bici e 6500/7000 disl contino un pò più di qualcosina :smile::smile:)

2-detto quanto sopra, avendo un tempo sopra le 8 ore alle due gare italiane, si rischia fortemente il fuori tempo massimo........

3-ovviamente si deve essere capaci di reggere di testa
 

achille

Biker grossissimus
cercando di razionalizzare l' irrazionale, con l' intento di decidere se dedicare un inverno alla preparazione di questo evento, ho dapprima inutilmente cercato di trovare una formula tra vam, vdm ( raba mia che indica il Discensionale...:smile:) e caxx vari.........

allora ho cercato di fare un accostamento con altre gare.....tipo la formulina che abbiamo visto valere tra srh e dsb, che si equivalgono grossomodo come percorrenze

credo di poter dire che

1-il tempo ottenibile a parità di condizione, fortuna, crisi nella saltz è il doppio più un tempo x tra 45 minuti e un ora e mezza( dovuto credo al fatto che tratti "pianeggianti" alla saltz ci sono........ci sono?) del tempo ottenuto al srh o dsb.
Ho verificato con quelli di cui conoscevo i tempi e l' equazione funziona perfettamente...l' unico che sfugge è Rico ( credo i 3 kg su 14 ore di bici e 6500/7000 disl contino un pò più di qualcosina :smile::smile:)

2-detto quanto sopra, avendo un tempo sopra le 8 ore alle due gare italiane, si rischia fortemente il fuori tempo massimo........

3-ovviamente si deve essere capaci di reggere di testa

Bene o male se hai tempo e sei un pochino portato, riesci ad allenarti e la porti a casa....In futuro il vero limite e quindi sfida in queste gare sarà le condizioni in cui le hai fatte, con quale mezzo meccanico? in che condizioni meteo? in che condizioni fisiche?
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
30/10/05
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Bike
a
In anteprima per il forum.... ;-)





La Salzkammergut o la ami o la odi, non ci sono vie di mezzo. Ti seduce e ti ammalia con il suo blasone, ma poi ti bastona. E’ una tentatrice spietata che si lascia sfidare, ma che difficilmente si fa domare. Si presenta deliziosa, ma si rivela tremenda, talvolta terrificante.

La Salzkammergut Trophy, diciamocelo, mette in soggezione. Anche solo da quel nome impronunciabile che trasmette asprezza e rigore: più o meno significa “di proprietà dell’ufficio del sale” (dell’Impero Austroungarico) e rappresenta uno dei territori più importanti dal punto di vista storico e culturale dell’Austria.

A circa sessanta chilometri a sud di Salisburgo, laddove il ghiacciaio del Dachstein si tuffa direttamente nelle verdi acque del lago di Hallstatt, l’attività umana è documentata da almeno 7000 anni, quanto basta per fare del Salzkammergut un Patrimonio Culturale dell’Umanità UNESCO: un territorio un tempo isolato e inospitale dove però il salgemma, presente in grandi quantità nelle montagne circostanti, ha influenzato per millenni la vita, i commerci e i mercati di mezza Europa. Proprio Hallstatt, la cittadina da cartolina incastonata tra l’acqua e la roccia, è ormai famosa in tutto il mondo per ospitare la miniere di sale più antiche del mondo.

All’altro capo della valle, Bad Ischl è il maggiore centro della valle: cittadina termale, è celebre per essere stata la residenza estiva dell’Imperatore Francesco Giuseppe.

A metà strada tra Hallstatt e Bad Ischl si trova Bad Goisern: un paesetto piccolo e anonimo che ogni terzo weekend di luglio diventa un vero e proprio melting pot della mountain bike. La relativa vicinanza con diversi paesi Europei (Germania, Italia, Ungheria, Slovenia, Repubbliche Ceca e Slovacca), unita alla fama e al fascino dell’evento, fanno del Salzkammergut Trophy il più importante evento mitteleuropeo: sono oltre quattromila gli iscritti, provenienti da ogni parte d’Europa e del Mondo, che si cimentano sui ben sei percorsi a disposizione.

Proviamo ora ad analizzare, in maniera un po’ semiseria, tutto l’evento dalla A alla Z:

A-STRECKE

E’ il percorso più lungo, 211,3 chilometri per 7049 metri di dislivello (6500 effettivi) che rappresentano una delle prove più estreme sulla faccia della terra. Già la partenza, al buio delle cinque del mattino tra due ali di folla, vale da sola il prezzo del biglietto: chi porta il “numero rosso” a Bad Goisern e dintorni è visto come un eroe, o un pazzo a seconda dei casi.

Il percorso non è per tutti: con salite impervie e discese al limite della ciclabilità rischia di diventare un lungo calvario. Per le persone normali si tratta solo di puro autolesionismo che va ben oltre il mero spirito di sfida con sé stesso. Come disse Boardman della Parigi-Roubaix: “It’s a circus, and I don’t want to be one of the clowns”.

B-BIRRA

A fiumi, prima dopo e durante. Prevedibile.

C-CRISI

Sembrano sentirla anche alla Salzkammergut. Fino a qualche anno fa era un vero e proprio happening con dirette live, reportage video, copertura mediatica. Oggi è una manifestazione sicuramente di riferimento, ma senza quel valore aggiunto da “grande evento” che il blasone farebbe supporre.

D-DACHSTEIN

E’ il ghiacciaio che domina la vallata, ma non si capisce bene dove sia. In cima alla prima salita dei 120 e 211 chilometri appare d’incanto dall’altra parte della valle, maestoso e imponente. Poi sparisce di nuovo, per ricomparire verso fine gara proprio sopra la testa dei biker. E’ però da vedere chi ha ancora la forza per alzarla.
E-EWIGE WAND

Il passaggio simbolo del Salzkammergut Trophy, scavato direttamente nella roccia: niente di più di due buie gallerie e una terrazza panoramica affacciata su Bad Goisern, ma talmente suggestivo che fa venir voglia di girare la bici e rifarlo un’altra volta.

F-FISCHER, GARY

Si, c’era anche lui. Solo a vederlo si capisce che non è una persona normale: è un pazzo creativo dotato di ingegno e fantasia fuori dal comune. Un genio. Stravagante e geniale, eccentrico. Solo uno così poteva inventarsi la mountain bike. Per la cronaca, ha corso sui 120 chilometri con una Trek-Fisher 29” biammortizzata impiegandoci circa otto ore e mezza.

G-GITA

Andare fin lassù solo per pedalare è uno spreco di tempo e di denaro. Le opportunità di svago non mancano, come ad esempio la visita alle miniere di Hallstatt. Salita in funicolare panoramica, breve passeggiata a piedi, poi l’ingresso nel Salzwelten (mondo di sale) per un’esperienza a metà tra la didattica e il divertimento: scivoli in legno, spettacoli di luci, video, trenini sotterranei, animatronic. Sembra quasi di essere a Gardaland. Irrinunciabile.

H-HALLSTATT

E’ la continuazione naturale della “G-GITA”. Ridiscesi a valle non si può non visitare la chicca del lago omonimo: un paese incastrato tra il verde dell’acqua e il grigio della roccia, talmente bello che i cinesi starebbero pensando di copiarlo.

I-INCROCI

Incredibile ma vero: in diversi incroci non c’era alcun tipo di vigilanza. Passino i bivi sulle strade in quota (bastano le frecce), ma quando la ciclabile attraversa dritto per dritto la strada principale un brivido corre lungo la schiena. Gli automobilisti austriaci saranno anche disciplinati, ma certe cose non ce le saremmo aspettate. Una cosa del genere in Italia sarebbe il preludio di una carneficina.

L-LUCI

Rigorosamente rosse, rigorosamente posteriori. Più di qualcuno dell’A-Strecke le aveva montate prevedendo un arrivo al calare delle tenebre; e in effetti verso le nove di sera tra gli ultimi ad arrivare non ce n’era uno che ne fosse sprovvisto.

M-METEO

La vera incognita del Salzkammergut. Se piove il più delle volte diluvia, se splende il sole possono esserci fino a quaranta gradi, e la neve fa spesso visita anche in estate. Nel 2009 nevicò, nel 2010 il caldo torrido del mattino lasciò il posto a ore di pioggia torrenziale nel pomeriggio, nel 2011 invece è andata piuttosto bene. E considerando le difficoltà del percorso, i veterani del Salzkammergut sanno che se piove tanto vale stare a letto…

N-NECROPOLI

E’ una tappa della “G-GITA” nella passeggiata di avvicinamento alle miniere del Salzwelten. Dicono risalga a 7000 anni fa, ma anche in epoche più recenti ci hanno seppellito i morti delle miniere. E i più maligni sostengono ci sia finito pure qualche concorrente dell’A-Strecke dopo aver visto il Muro del Pianto (vedi “Q-QUINDICI”).

O-OUTDOOR

Il vero spirito sportivo austriaco. Aria aperta, natura, attività fisica, divertimento. A piedi, in bicicletta, in barca, in canoa, in monociclo, con i pattini. Aggregazione, divertimento, svago, turismo. Questa è la maniera con cui da queste parti – e non solo qui - vedono lo sport: non agonismo ma benessere fisico e mentale, pure in gara. Alla faccia degli italioti che fanno a botte per una classifica sbagliata.

P-PERCORSO

Di difficile interpretazione: le salite sono tutte piuttosto pedalabili (ad eccezione del Muro del Pianto, vedi “Q-QUINDICI”), ma le discese sono abbastanza cattive soprattutto nei percorsi più brevi. Il fondo è sassoso, e in diversi passaggi le pietre sembrano essere messe lì apposta per rendere l’incedere più difficoltoso. C’è solo da sperare che non piova.

Particolarmente sadico il tracciatore, un tipo che solo a vederlo dà l’idea di un selvaggio, che ha la mania di tagliare i tornanti per sentieri scoscesi, pericolosi e al limite della ciclabilità.

Il finale dei due percorsi più lunghi non riserva comunque grandi difficoltà tecniche, anche perché dopo sette, dieci o più ore in bici basta poco per ammazzarsi.

Q-QUINDICI

Per cento. Come la pendenza media della salita delle miniere di Hallstatt. Poco meno di due chilometri stretti e tortuosi nel bosco fino alla stazione a monte della funicolare. Quando il peggio sembra passato appare poi il famigerato “Muro del Pianto” della N-NECROPOLI: un chilometro e mezzo di asfalto al venti per cento, con punte fino al trentacinque. Una salita insulsa e improbabile che in tantissimi, quasi tutti, affrontano a piedi smadonnando e inveendo contro quel sadico del tracciatore. Inutile.

R-RISTORI

Numerosi e ben distribuiti. Forniti di ogni ben di Dio, dai panini ai dolci fino al formaggio passando per le belle ragazze. Non manca la Red Bull, a litri, unica arma per rinvenire chi, dopo ore e ore di culo in sella, non sa neanche più come si chiama.

S-SLOW MOTION

Da anni ormai la classifica a squadre del Salzkammergut Trophy viene stilata in maniera piuttosto curiosa, facendo la somma dei tempi impiegati da ognuno dei membri del team. Più numerosi sono i biker, più lungo è il percorso affrontato e più alto è il tempo impiegato, maggiore è la probabilità di vittoria. A vincere quest’anno è stato un gruppo di ottantotto slovacchi: il loro tempo è stato di 25 giorni 2 ore 41 minuti e 22 secondi.

T-T-SHIRT

Viola, rossa, verde o nera, costituiva il pacco gara insieme a un po’ omaggi degli sponsor e di qualche integratore. Da ritirare a fine gara, quella nera era la più ambita e destinata solo ai finisher dei 211 chilometri. Se proprio c’è da guardare il pelo nell’uovo, la “C-CRISI” si è sentita anche qua, visto che fino a qualche anno fa la fattura delle magliette era decisamente migliore.

U-UFFICIO GARA

Piccolo, caotico, chiassoso. Quattro piccole aule e tre stretti corridoi, con temperature tropicali e con quattromila persone a passar di lì: non è proprio il massimo. Il ritiro del numero è comunque rapido e veloce, ma per ogni altra esigenza… una lunga coda vi aspetta all’help desk.

V-VELOCITA’

Pazzesche quelle raggiunte un po’ ovunque nei tratti scorrevoli delle discese, quando il fondo largo e compatto permetteva di lasciar correre la bici. Sessanta, settanta, ottanta all’ora e oltre. Da queste parti non ci sono vie di mezzo: in discesa o si va a piedi, o si sfreccia come pazzi.

Z-ZUSCHAUER

Che starebbe per “Spettatori”. Tanti a ogni ora del giorno, dalle cinque del mattino alle nove di sera. Calorosi e coinvolgenti, non facevano mai mancare incoraggiamenti e applausi. Sicuramente uno dei punti di forza dell’evento, sentito dal territorio e ben visto dalla popolazione locale. Da segnalare i tipi vestiti da Village People, la vecchina dell’acqua sempre pronta per il rifornimento, il bar con speaker a Hallstatt, e le maliziose ragazze nel fiume che lanciavano inequivocabili inviti. Segnalato/a pure qualche ciclista in tenuta adamitica.

Stefano De Marchi - www.solobike.it


Sito internet: www.trophy.at
Informazioni in italiano: www.bikeandmore.it
Foto:
http://www.sportograf.com/bestof/1008/index.html
http://nyx.at/bikeboard/Board/showthread.php?149317-Salzkammergut-Trophy-2011-Bildbericht
http://picasaweb.google.com/Knolle00/SalzkammergutTrophy#
http://picasaweb.google.com/the.mtb.biker/SalzkammergutTrophy2011
 

AlfA'

Biker incredibilis
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In futuro il vero limite e quindi sfida in queste gare sarà le condizioni in cui le hai fatte, con quale mezzo meccanico? in che condizioni meteo? in che condizioni fisiche?

bhe per me, la sfida intanto sarebbe finirla.......e per incominciare un prima enorme terribile sfida sarebbe....iscriversi.........:smile::smile:

Una volta lì, ammesso che trovi il coraggio, mi va bene un tempo come quello di quest'anno: personalmente nella pioggia e nel fango non vedo nulla di epico ma solo una bella rottura di maroni, di fare più fatica e la certezza di velocizzare il consumo della trasmissione.

per la sfida sul mezzo meccanico.........anche lì non vedo più epica....e te lo dico dopo aver fatto il SRH con la rigida da 26 :medita::medita:
 

xtrncpb

Biker imperialis
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AlfA', prova a pedalare con questa... :hahaha:

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Vedrai che "sensazioni epiche"... :scassat:
 

achille

Biker grossissimus
bhe per me, la sfida intanto sarebbe finirla.......e per incominciare un prima enorme terribile sfida sarebbe....iscriversi.........:smile::smile:

Una volta lì, ammesso che trovi il coraggio, mi va bene un tempo come quello di quest'anno: personalmente nella pioggia e nel fango non vedo nulla di epico ma solo una bella rottura di maroni, di fare più fatica e la certezza di velocizzare il consumo della trasmissione.

per la sfida sul mezzo meccanico.........anche lì non vedo più epica....e te lo dico dopo aver fatto il SRH con la rigida da 26 :medita::medita:

Comunque, come diceva xtrncp in post degli anni passati, c'è ancora qualcuno che la fa con una city bike, due borse attaccate dietro e....pedalare..
 

AlfA'

Biker incredibilis
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Comunque, come diceva xtrncp in post degli anni passati, c'è ancora qualcuno che la fa con una city bike, due borse attaccate dietro e....pedalare..

si ok.....ma perchè????( il lungo da 211???)

io non avevo i soldi per la forcella.........sennò la montavo....cioè.........già è dura così...........mi posso dare anche una martellata nei maroni ogni dieci km, ma non credo diventerà mai specialità olimpica :smile::smile:
 

achille

Biker grossissimus
si ok.....ma perchè????( il lungo da 211???)

io non avevo i soldi per la forcella.........sennò la montavo....cioè.........già è dura così...........mi posso dare anche una martellata nei maroni ogni dieci km, ma non credo diventerà mai specialità olimpica :smile::smile:

sono concezioni nell'andare in bici lontano anni luce dalle nostre...te poi che sei toscano... patria dei frullati :-)
Appena arrivati a Bad Goisern, benchè piovesse, si sono viste più bici (mountain bike comprese) di auto.
 

AlfA'

Biker incredibilis
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sono concezioni nell'andare in bici lontano anni luce dalle nostre...te poi che sei toscano... patria dei frullati :-)
Appena arrivati a Bad Goisern, benchè piovesse, si sono viste più bici (mountain bike comprese) di auto.

comunque......cancellando il lungo post che non ho messo........

sbagli persona, indirizzando sto discorso a me: per me la bici è un mezzo di locomozione prima che di svago.......anzi....è uno stile di vita.
e questo vale anche per le gare ( pochissime e solo se mi intrigano veramente)

la patria dei frullati non l' ho capita :nunsacci:
 

achille

Biker grossissimus
quindi fammi capire.............l' anno prossimo corri con le borse della spesa? :smile::smile:
:spetteguless::spetteguless: io poi continuo a suggerirti la martellata ogni dieci km:)))::)))::))):

Io sono Italiano :-)
e devo lottare fino all'ultimo metro per arrivare in orario :-)
Quindi il mio decalogo è questo:
1) bici rigorosamente front
2) componentistica affidabile (xt lo standard)
3) freni affidabili (che non si surriscaldino)
4) cerchi ruote scorrevoli ma non leggerissimi
5) due portaborracce
6) gomme tubeless, robuste ed affidabili
7) zaino "tattico"
8) K-Way anche se vedi il sole
9) Fantasia
10) Pazienza
 

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