... beh, insomma, BDC doveva essere e BDC è stato
... alla fine, complici alcuni piccoli errori
di valutazione in cresta, il garmino mi ha dato km. 32,85 con un
dislivello di mt. 1.241, una
pendenza media del 6,4% nei primi 16 km. ed una velocità massima di 45 km/h raggiunta nella discesona finale su ghiaia ... e bisogna essere veramente cretini per farli dopo essersi fratturati un polso
Si comincia subito in salita in mezzo al bosco con rampette niente male, terreno ghiaioso e scavato dall'acqua, poi fango, poi di nuovo ghiaia ... e questa era la parte facile!!!
Usciti dal bosco si comincia a salire su stradoni con un buon fondo, la pendenza non è elevatissima, ma si mantine sempre tra l'8 ed il 13% e, soprattutto, non spiana mai, basta vedere che la pendenza media dei primi 16 km di giro è stata del 6,4% per rendersene conto. Oltretutto, il sole picchia di brutto!!! Arrivati ad una fonte d'acqua ci fermiamo ad abbeverarci ed a rifocillarci un pò e veniamo raggiunti dalla notizia che Mimmo è in crisi di fame e sta tornando indietro, purtroppo. Una volta appurato che Mimmo sta bene ed è in grado di tornare alle macchine da solo, si prosegue per gli ultimi 2/3 kilometri che ci porteranno al pianoro, i più duri, sia perchè la pendenza aumenta, sia perchè il fondo è piuttosto smosso.
Arrivati al pianoro, si sale ancora un pò e si mangia ... finalmente!!! Alla ripartenza, l'improvviso black-out di tutti i gps al seguito della spedizione e di tutti i cervelli dei rispettivi proprietari
... ci costringono ad allungare il percorso ed il dislivello seguendo le indicazioni di un indigeno
Ritrovata la retta via, ci rendiamo conto che la traccia ci porta sostanzialmente nel nulla, nel senso che la direzione è chiara ma dei crestaroli in erba come noi fanno fatica a credere che si debba effettivamente passare di li. Enrico, invece, crestarolo doc, si orienta benissimo ... lo seguiamo fiduciosi, anche perchè nel frattempo, manco a dillo, aveva cominciato a piovere, e QUATTRO!!!
dopo Sila, Marsia e Castelgalndolfo è la quarta uscita consecutiva che prendiamo l'acqua
Superate le creste, si comincia a scendere, prima su stradoni di ghiaia smossa, poi su single
trek, poi di nuovo su ghiaione con la bici che galleggia alla ricerca di un'aderenza che non c'è, anche perchè la velocità è molto più elevata di quella che il buon senso consiglierebbe di tenere. Le smaltite causate dalla perdita di aderenza sono moltoooo frequenti e le derapate sui tornanti una costante
Superata la carrareccia in discesa, tutt'altro che banale, visto il fondo e la pendenza, arriviamo al punto in cui la traccia dell'andata interseca quella del ritorno, dove troviamo Mimmo ad attenderci. Colmiamo l'ultimo tratto di strada che ci separa dalle macchine e li inizia l'orgia culinaria ... nel senso che viene presa d'assalto l'eccezionale crostata di nutella della mitica Romina!!! Vengo controllato a vista
Salutati Claudio, Giovanni ed Antonio che hanno fretta di rientrare causa cena conviviale, ci andiamo a finire la crostata e bere qualcosa ad un bar di Celano, dove chiacchieramo amabilmente dei massimi sistemi fin quasi alle 20.00. Poi tutti in macchina e si rientra a Roma.
Insomma, il giro è stato tosto, decisamente, di quelli che ti fanno sacramentare ma che una volta fatti ti lasciano veramente e pienamente soddisfatto. I panorami a perdita d'occhio che si godono dalla vetta sono veramente spettacoli, e lo dice uno che ama percorrere i sentieri nel bosco. L'unico neo è che, pedalando quasi sempre allo scoperto, quando il sole picchia come ieri, la fatica aumenta non poco.
Della compagnia non so più cosa dire, se non che è sempre un grandissimo piacere pedalare con voi, ma anche parlare, come dimostra la lunga chiaccherata di ieri. Insomma, nonostante torturiate le mie stanche membra, vi voglio bene!!!