L'ultima volta che sono uscito solo con la bikeressa? Forse sono passati due anni o anche più.
Credo che da quando frequento i bikers di questo gruppo non ho più avuto occasione di pedalare in "tandem".
Ecco quindi che, quando abbiamo pubblicato il giro del Redentore e nessuno si è prenotato, mi sembrava quasi una novità assoluta.
Arriviamo a Formia e cominciamo verso le 10,30 salendo su una strada asfaltata un po' troppo trafficata per i miei gusti.
Dopo un po' cominciano delle rampe niente male, ma in fin dei conti la salita sarà tutta bella pedalabile e offre una splendida vista sul golfo.
Quando innanzi a noi si apre la vista del Redentore, vengono in mente certi paesaggi dolomitici.
La cima sembra lontanissima e soprattutto molto in alto.
In effetti ci tocca un dislivello lineare di circa 1100 metri che, per l'occasione, ho deciso di fare con la Canyon Torque, a cui ho mantato delle gomme meno "collose".
Devo ammettere che il contesto mi piace tantissimo. Le gomme a mescola più dura mi consentono di salire senza soffrire troppo.
La mia bikeressa è particolarmente in forma a così ci spariamo subito 700 metri di dislivello senza soste.
Dopo la pausa panino riprendiamo di buona lena e senza quasi accorgercene, ci troviamo dall'altro lato della montagna.
Lo scenario è completamente diverso: niente mare e cime innevate. Ammetto che non avevo pensato alla presenza della neve su una montagna che si affaccia sul mare.
Invece a quota 1000 circa cominciamo a trovare la neve che dopo un po' ci costringe a spingere: si tratta di neve ghiacciata su cui le gomme affondano tragicamente.
Avete mai visto il Redentore così?
La neve ci farà compagnia fino a che svalichiamo per ritrovarci nuovamente sul lato "mare".
La bikeressa che durante la salita sulla neve mi aveva riempito di insulti (amorevoli ovviamente), cambia improvvisamente espressione.
In effetti lo spettacolo è indescrivibile: da un lato le cime innevate, dall'altro la costa.
Da qui comincia anche il divertimento perchè la strada diventa un bel sentiero di montagna.
Arriviamo alla base del cucuzzolo, ai piedi del Santo. Saliamo lungo i tornanti transennati e arriviamo alla cima.
Una bella soddisfazione, che ripaga ampiamente ogni fatica ed in particolare la durezza del tratto innevato.
Qualche foto e cominciamo a scendere.
La bikeressa è ispirata e con coraggio affronta diversi passaggi che fino a qualche tempo fa si sognava. Non per niente è la Grande Bikeressa!!!!
Io godo come un riccio. La discesa è davvero magnifica, tecnica, con sassi, gradoni, tornanti al limite. Una vera palestra per bikers.
Ogni tanto ci fermiamo per ammirare le tante, troppe meraviglie del percorso.
Arriviamo al rifugio davvero soffisfatti. La bikeressa in particolare è contenta perchè sa di essere stata immortalata in attimi di grande performance che potrà esibire con orgoglio ai bikers che dubitano delle sue qualità tennico-tattiche.
Da qui la discesa è sull'asfalto già percorso all'andata e ci porta fino all'auto.
Qui tutte le foto della giornata:
https://picasaweb.google.com/pippybiker/Redentore#
Che aggiungere....un giro da rifare prestissimo, magari quando saremo sicuri dello scioglimento della neve.
Sono sicuro che tanti sgarrupatori di mia conoscenza si sarebbero davvero divertiti.